R. Mayer Twersky (Boston, n. 1960) in Insights and Attitudes (p. 262-3) tratta l’argomento della superbia, traendo spunto dal versetto dove sono descritti i doveri del Re: “Affinché non si comporti da superbo con i suoi fratelli, ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra, e prolunghi così i suoi giorni nel suo regno, egli coi suoi figli, in mezzo ad Israele (Devarìm, 17:20).
Il Nachmanide (Girona, 1194-1270, Acco) nel suo commento alla Torà afferma che in questo versetto la Torà accenna alla proibizione della superbia (per tutti), perché la Torà la proibisce al Re, e a maggior ragione ad altri (di rango inferiore al Re) che non hanno alcun motivo per insuperbirsi. La superbia è un tratto di carattere ripugnante nei confronti di Dio, perché la grandezza può essere attribuita solo a Dio.