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Cultura ebraica a tutto campo

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Author page: Donato Grosser

Vayikrà. Non c’è etica senza Dio

Alla fine di questa parashà la Torà prescrive cosa devono fare coloro che si comportano in modo disonesto nei confronti del prossimo, per espiare i rispettivi peccati: “Il Signore parlò a Moshè dicendo: se una persona pecca e commette un reato di appropriazione indebita contro Dio, mentendo al suo vicino riguardo a un articolo lasciato in custodia, a un affare commerciale, a una ruberia, a una trattenuta di fondi o al ritrovamento di un oggetto smarrito negando di averlo trovato. Se una persona giura falsamente in uno qualsiasi di questi casi che coinvolgono relazioni umane, è considerata colpevole. Quando si rende colpevole di un tale peccato, deve restituire l'articolo rubato, i fondi trattenuti, l'articolo lasciato in custodia, l'articolo trovato o qualsiasi altra cosa riguardo alla quale ha giurato il falso. Deve restituire il capitale e poi aggiungervi un quinto al legittimo proprietario nel giorno in cui vorrà fare espiazione" (Vaykrà, 5:20-26).

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