Tempio di via Eupili - Milano
Le Parashiot di Vayakhel e Pekude sono le ultime del libro di Shemot e hanno come punto centrale il Mishkan. La parola Pekude significa "conteggi" e si riferisce al conteggio dell'oro, dell'argento e dell'ottone donati per il Santuario e all'inventario di tutti i suoi utensili per i quali avevano contribuito tutti gli ebrei. La domanda che si pongono i Chachamim è: Per quale motivo la Torà dedichi così tanto spazio alla descrizione del Mishkan e della sua costruzione, di quella che è definita la dimora di D-o, quando D-o è ovunque? Perché dovremmo "racchiudere" D-o all'interno di un Mishkan, quando il messaggio stesso della teologia ebraica è che D-o è infinito e non può essere limitato a nessuno spazio o tempo? Per estensione, potremmo chiederci perché dovremmo andare al Bet haKenesset. Se D-o è ovunque, allora possiamo anche pregare a casa.