Secondo un sondaggio dell’Università Reichman, il 78% dei cittadini israeliani crede in Dio • Il 57% degli ebrei in Israele ritiene di avere diritto alla Terra d’Israele in virtù di una promessa divina • Il 44% degli ebrei crede nell’esistenza del Gan Eden, rispetto al 90% degli arabi
Prof. Asif Efrat – Israel Hayom – 27/10/2025
Negli ultimi mesi si è intensificato il dibattito pubblico sul fenomeno del rafforzamento del sentimento religioso degli israeliani a seguito della guerra. L’Istituto per la Libertà e la Responsabilità è stato il primo a evidenziare questo fenomeno attraverso sondaggi d’opinione condotti durante la guerra. In questi sondaggi abbiamo scoperto che quasi un terzo degli israeliani riferisce che l’esperienza della guerra ha rafforzato la loro fede in Dio, e più di un quarto dichiara di essersi avvicinato alla tradizione religiosa. Abbiamo inoltre riscontrato che l’avvicinamento alla religione all’ombra della guerra è particolarmente evidente tra i giovani.
Questi risultati ci hanno portato a cercare di tracciare un quadro più preciso della fede religiosa in Israele. Lo abbiamo fatto attraverso un sondaggio condotto nel luglio 2025 su un campione rappresentativo di 800 israeliani (648 ebrei e 152 arabi).
Abbiamo chiesto ai partecipanti delle loro credenze al momento del sondaggio, senza confrontarle con le credenze che avevano prima della guerra. Pertanto, il sondaggio non misura direttamente l’impatto della guerra sulla fede religiosa dei cittadini israeliani, ma indica una fede forte in ampie fasce del pubblico israeliano, in particolare tra i giovani. Riteniamo che questa fede esprima, almeno in parte, l’impatto della guerra.
Il 59% riferisce che oltre alla fede religiosa, anche le pratiche religiose hanno importanza nelle loro vite.
Secondo il sondaggio, il 78% dei cittadini israeliani crede in Dio. Si tratta di un’alta percentuale di fede in Dio, riscontrata anche in sondaggi precedenti. Ma abbiamo posto una domanda supplementare: in che misura Dio ha importanza nella tua vita? Il 69% dei partecipanti al sondaggio ha riferito che Dio ha importanza nelle loro vite. Questo significa che la maggior parte degli israeliani non crede in Dio in modo puramente simbolico e superficiale; a loro avviso, Dio svolge un ruolo significativo nelle loro vite. La maggioranza degli israeliani – il 59% – riferisce che oltre alla fede religiosa, anche le pratiche religiose hanno importanza nelle loro vite.
Alti livelli di fede religiosa sono evidenti anche in domande più specifiche. Secondo il sondaggio, il 60% di tutti gli israeliani crede nell’esistenza del Gan Eden, il 54% crede nell’esistenza del Ghehinnom e il 50% crede nella venuta del Messia. Va notato che in queste domande sono emerse grandi differenze tra ebrei e arabi. Ad esempio, il 44% degli ebrei crede nell’esistenza del Gan Eden, rispetto al 90% degli arabi. Ma anche una percentuale di fede del 44% – quasi metà della popolazione ebraica – è elevata.
Abbiamo inoltre riscontrato che molti ebrei credono in una promessa divina o in un intervento divino. La maggioranza degli ebrei in Israele – il 57% – ritiene che gli ebrei abbiano diritto alla Terra d’Israele in virtù di una promessa divina. Secondo molti, l’attacco israeliano all’Iran nel giugno 2025 ha avuto successo non solo grazie all’audacia e alla sofisticazione delle forze di sicurezza – il 39% degli ebrei ritiene che l’attacco sia riuscito grazie a un miracolo divino.
Naturalmente, la forza della fede religiosa varia tra i diversi gruppi in Israele. Come descritto sopra, gli arabi in Israele sono più devoti nella loro fede rispetto agli ebrei. Gli elettori di destra, che includono nazional-religiosi e ultraortodossi, hanno una fede più profonda rispetto agli elettori di centro-sinistra.
Ma il risultato più interessante riguarda la distribuzione per età della fede. I nostri precedenti risultati hanno mostrato che la guerra ha rafforzato la fede religiosa, specialmente tra i giovani. I risultati attuali indicano chiaramente una forte fede religiosa della popolazione giovane in Israele. Ad esempio, il 76% dei 18-34enni riferisce che Dio ha importanza nelle loro vite, rispetto al 51% tra gli over 55. Il 71% dei 18-34enni crede nell’esistenza del Gan Eden, rispetto al 32% tra gli over 55; e il 59% dei 18-34enni crede nella venuta del Messia, rispetto al 27% degli over 55.
La vicinanza della giovane generazione israeliana alla religione è opposta alle tendenze oggi note in molti paesi del mondo, dove la generazione più anziana è più vicina alla religione. La vicinanza dei giovani in Israele alla religione era stata identificata già prima della guerra, e si è rafforzata, a quanto pare, a seguito di due anni di guerra dura e dolorosa. Oggi, la grande maggioranza dei giovani israeliani riferisce dell’importanza di Dio nelle loro vite. Questa realtà riflette, almeno in parte, il trauma di una guerra prolungata.
Il Prof. Asif Efrat è ricercatore senior presso l’Istituto per la Libertà e la Responsabilità dell’Università Reichman
