Tu Bishvàt
Rosh Hashanà lailanòt o Capodanno degli alberi cade il 15 di Shevàt e per questo la festa è chiamata anche Tu Bishvàt. Il valore numerico della lettera tet è 9 e della lettera vav è 6; per questo 9+6=15 (Non si scrive 10+5 perché le lettere corrisponderebbero a metà del nome del Signore). Nell’antico Stato ebraico questo giorno era festeggiato perché segnava il confine tra due anni agricoli, in relazione anche alla decima per i Cohanìm. In questo periodo, in Israele, gli alberi iniziano la fioritura e il primo a destarsi è il mandorlo, con i suoi fiori candidi.
Dal XVI secolo si è preso l’uso di festeggiare questo giorno facendo un séder, mangiando anche la frutta delle sette specie di cui era rinomata Israele: (grano, orzo, olive, datteri, uva, fichi, melagrana ecc.) Durante il séder (ordine) si leggono brani della Torà, di Ezechiele e dei Salmi, si mangiano cibi secondo un ordine particolare e si bevono quattro bicchieri di vino: il I bianco; il II bianco, con gocce di rosso; il III metà bianco e metà rosso; il IV tutto rosso. Il vino bianco e il vino rosso simboleggiano l’inverno e la primavera e quindi l’avvento della primavera sull’inverno. Simboleggiano anche il peccato e la teshuvà, (ritorno, pentimento) quindi il prevalere della tendenza verso il bene e la vita, sul male. Per prima cosa si recita la preghiera per gli alberi, perché il Signore li faccia crescere e germogliare e produrre frutti in quantità, che procurano salute al nostro corpo e luce per lo spirito. Poi si mangiano i vari frutti e si beve il vino.
Prima di mangiare i frutti si recita: …borè perì haètz (se sono frutti dell’albero) o …borè perì haadamà (se sono frutti della terra).
Prima di mangiare i dolci si recita: …borè minè mezonòt (che crei ogni specie di alimento).
Prima di bere il vino: …borè perì haghéfen (che crei il frutto della vite)
Gli Ebrei, sparsi nel mondo intero e nonostante le persecuzioni e mille sofferenze, non hanno mai dimenticato Èretz Israèl. In questo giorno, in modo particolare, ci sentiamo più vicini alla nostra terra e ci uniamo, col pensiero, ai nostri fratelli lontani. Che le colline desolate si trasformino in fitte foreste e che il nudo deserto rifiorisca!
Una dolce primavera abbia sempre il sopravvento sul rigido inverno. In Israele, in questo giorno, si festeggia piantando nuovi alberi.