La rassegna stampa ebraica dal mondo di Kolòt a cura di Ruth Migliara
Cimiteri ebraici vandalizzati in Iran
Damavan, Iran – Un video su YouTube mostra le tombe profanate di un cimitero ebraico iraniano. Sono 25.000 gli ebrei rimasti in Iran. Sono liberi di praticare l’ebraismo e, in seguito alla Rivoluzione iraniana del 1979, sono favoriti da un decreto ufficiale che li distingue dai “sionisti”.
Tuttavia nel 2000 dieci ebrei iraniani, tra cui un minorenne, sono stati condannati al carcere con l’accusa di spionaggio per gli Stati Uniti e Israele. Il governo israeliano si sta pertanto adoperando per trovare modi per incoraggiare gli ebrei rimasti in Iran a fare aliyah e trasferirsi nello Stato ebraico.
http://www.vosizneias.com/80214/2011/04/05/damavand-jewish-graves-desecrated-in-iran
Bisogna ancora fare il sacrificio di Pesach?
Il Rabbino Capo Shmuel Eliyahu di Safed ha, durante una lezione pubblica tenuta a Gerusalemme, sottolineato la necessità di eseguire ancor oggi la mitzvah del sacrificio di Pesach.
Nonostante il Tempio non esista più e il popolo di Israele versi in uno stato di impurità, Rav Eliyahu, uno dei più eminenti esponenti del Sionismo religioso, ha sostenuto come l’Halakhà supporti la possibilità di offrire questo sacrificio anche ai nostri giorni, ricordando al contempo la gravità della pena del“Kareth” prevista qualora il precetto non fosse rispettato.
Si è anche parlato della possibile costruzione di un altare per i sacrifici dove anticamente sorgeva il Bet Hamikdash e delle difficoltà politiche che incontrerebbe il progetto.
http://www.vosizneias.com/80230/2011/04/05/jerusalem-rabbi-calls-for-korban-pesach-on-temple-mount
Le università americane esplorano il mondo ebraico
Quest’anno il college cattolico del St. Joe ha organizzato un seder di Pesach che vedrà la partecipazione di 120 studenti, ebrei e non. La St. Joseph’s Universiy di Philadelphia è solo una delle tante università americane ad offrire iniziative per unire studenti di diverse religioni all’insegna della conoscenza e del rispetto reciproco.
Tra le varie opportunità offerte dal St. Joe vi sono anche lezioni di ebraico e letteratura biblica tenuti da docenti di religione ebraica, nonchè un corso di approfondimento sulla storia dell’Olocausto.
http://www.jewishexponent.com/article/23206/Catholic_Universities_Offer/
Vitamine Kasher?
E’ sempre più diffusa l’abitudine di assumere, in quantità e senza troppe cautele, integratori e vitamine come elisir di lunga vita. Tuttavia Rabbi Avrohom Juravel chiarisce in un’intervista come anche questi prodotti farmaceutici debbano essere soggetti a controlli e certificazioni di Kashrut .
Non sempre si tratta infatti di innocue erbe ed estratti naturali. Molte volte questi integratori, sempre più di gran moda, sono ottenuti tramite ingredienti di sintesi e processi chimici.
http://www.vosizneias.com/80076/2011/04/03/brooklyn-ny-rabbi-juravel-of-the-ou-kashrush-on-vitamins
Immagini della sopravvivenza alla Shoà
Immagini di sguardi, volti stanchi e ricordi scampati alla furia nazista. Sono i volti degli ebrei slovacchi sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale. Sono i luoghi e gli oggetti che rimangono dopo l’Olocausto in una decadente bellezza.
Il fotografo Yuri Dojc presenta la sua mostra fotografica “last folio” al New York’s Museum of Jewish Heritage. Dojc si è trasferito con la sua famiglia in Canada dalla Slovacchia nel 1968, ma negli anni 90’ è tornato nella sua terra per documentarne la storia in seno alla Shoà, attraverso una serie di fotografie.
http://www.tabletmag.com/life-and-religion/63406/gone/