Shalom - 21.10.2000
Circa trentacinque anni fa, in un inverno romano, Rav Elia Samuele Artom saliva verso il suo mondo. Giorni prima, durante una lezione di torah, si era bloccato con le labbra viola, per un dolore al petto. Dopo qualche secondo aveva ripreso, rifiutando di interrompere l'insegnamento. Dopo Moshè Chaim Luzzatto, è stato il maestro italiano i cui scritti sono stati più studiati in tutto il mondo. Decine di migliaia, e forse più, di cosiddetti laici e di cosiddetti religiosi hanno letto e capito il Tanàkh, appoggiandosi sul suo commento.