Prospettive di studio dei testi
Nella cornice del congresso internazionale sul Maimonide giurista il confronto tra i diversi approcci interpretativi trovava la sua sede naturale in una speciale sessione dedicata allo studio del testo. Per questo il prof. Rakover, infaticabile organizzatore del convegno, ha riunito un esponente del metodo della Jeshivàh con un seguace della scuola di Brisk per confrontarsi con un giudice del Tribunale di Tel Aviv come rappresentante dell’elaborazione giurisprudenziale nella cornice della legislazione vigente.
Warhaftig, esponendo una norma di responsabilità civile in caso di pegno, ha dimostrato come nella Jeshivàh si passi in rassegna tutta la letteratura normativa per sanare i contrasti tra le divergenti opinioni dei codificatori, cogliendo alla fine del percorso il significato e la portata innovativa della decisione finale; questa metodologia sarebbe stata quella scelta da Rambam nelle sue opere, attraverso le quali è possibile fare il cammino a ritroso per ricostruire l’intero processo logico-decisionale.
Secondo il metodo di R. Haim di Brisk, ora sviluppato da Solovecik ed ormai dominante nella Yeshiva University, è necessario partire dalle contraddizioni interne al Rambam, per verificare che spesso si tratta di due norme diverse con pari efficacia: non è compito del Maestro sanare le contraddizioni, ma semplicemente definire i concetti, anche quando Maimonide è in aperto contrasto con le decisioni del Talmud; si tratta in definitiva di un approccio analitico al testo procedendo per definizioni e categorie.
Il giudice Schoenbaum ha illustrato invece come per Maimonide l’esecutività e la coattività della decisione del tribunale trovi fondamento in criteri superiori derivanti dall’accettazione delle basilari norme sociali e politiche, passando dalla coazione alla libera adesione.
Alla fine della sessione il prof.Havlin ha difeso l’interpretazione logica contro i motivi addotti dalla critica testuale, che pur nella crescente produzione di edizioni critiche, basate sulle scoperte più recenti, non contribuisce in misura accettabile alla retta comprensione del testo.
U.P.