Maimonide e la legge dello Stato d’Israele
Appare nella collana di diritto ebraico, patrocinata dal ministero della Giustizia, il primo volume dell’opera curata da Nahum Rakover “Maimonide e la legge dello Stato d’Israele“. L’eccellente lavoro esamina nel settore dei “Diné mamonoth“(diritto civile) le frequenti connessioni tra alcune regole codificate dal Mishnéh Toràh ed articoli della legge vigente.
Il ministro Nissim dichiara nell’introduzione che questo volume pone le premesse per la futura legislazione e la sua esecutività.
Il prof. Rakover, vice consigliere giuridico del governo, raccoglie dal diritto civile argomenti più disparati per dimostrare con maestria ed eleganza l’apporto fondamentale della normativa ebraica, ed in particolare dell’opera codificativa del Rambam, alla legislazione di Israele, non solo sotto l’aspetto legale, ma persino nella formulazione linguistica, proponendo un linguaggio giuridico nello stesso tempo tecnico e preciso, nell’assoluta chiarezza dei termini e nella costruzione delle norme, guidata dal criterio della massima comprensibilità per il destinatario delle norme stesse.
La comparazione è sviluppata pariteticamente articolo per articolo.
Alcuni avrebbero forse preferito un commento più approfondito da parte dell’autore per cogliere il significato intimo delle connessioni normative e verificare così la volontà del legislatore.
A nostro avviso questo apporto avrebbe trasferito il discorso sul piano della politica legislativa, compromettendo gravemente la serenità di valutazione da parte dell’autore e soprattutto da parte del lettore.
Il contributo di Rakover, godendo invece della massima obiettività, permette ancora una volta di proporre dei modelli per il legislatore ispirati all’autentica fonte del diritto ebraico; nello stesso tempo sottolinea l’attualità di Maimonide in correlazione con l’intera normativa halakhica, incentrando l’attenzione nel settore del diritto pubblico, ove, più di ogni altro, sorgono le più inquietanti problematiche per la rinnovata vita dello Stato ebraico.
Umberto Piperno