Ancora prima della loro nascita Ya’aqov ed ‘Esav lottano nel grembo materno. Sembrano essere destinati ad essere avversari eterni. Non sono diversi solo nell’aspetto e nel carattere, ma anche nell’affetto che rivolgono loro i genitori. Sappiamo infatti che Ytzchaq amava ‘Esav, mentre Rivqah amava Ya’aqov. Il motivo dell’amore di Rivqah è alquanto evidente. Sapeva infatti, per via dell’oracolo divino, che il figlio maggiore avrebbe servito il minore. Quello che ci stupisce è l’amore di Ytzchaq.
Rivqah non gli aveva rivelato quanto aveva saputo? E, anche se non lo sapeva, non si accorgeva dell’indole di ‘Esav, selvaggia ed impetuosa? Possiamo veramente intendere letteralmente quanto la Torah ci dice, che Ytzchaq amava la selvaggina, come se il futuro dell’alleanza potesse dipendere in qualche modo dalla soddisfazione del suo stomaco? La risposta classica, fornita da Rashì, è che ‘Esav sapeva intrappolare Ytzchaq con le parole; gli poneva delle domande, come quella sulla decima per il sale, per mezzo delle quali sembrava quello che non era, un individuo molto scrupoloso e attento. Il Magghid di Dubnow spiega il background di questa interpretazione: Rivqah aveva inquadrato ‘Esav immediatamente, perché era cresciuta con Lavan, e ne aveva riconosciuto subito i tratti. Ytzchaq con Avraham e Sarah aveva conosciuto solo onestà, e fu semplice pertanto ingannarlo. Secondo questa visione pertanto Ytzchaq amava ‘Esav perché non sapeva chi era. Ma è possibile che l’amore di Ytzchaq sia determinato proprio dal fatto che Ytzchaq sapeva chi avesse davanti. All’inizio del secolo scorso un genitore disperato andò da Rav Kook, perché il figlio era stato educato alla Torah e alle mitzwot, ma, nonostante ciò, il figlio crescendo si allontanò dall’ebraismo, tanto da non praticare più le mitzwot e non sentirsi neanche più ebreo.
Rav Kook gli chiese: “lo amavi quando era religioso?”. “Certamente” rispose il padre. “Allora amalo ancora di più” disse Rav Kook. A volte l’amore porta dei risultati che il rimprovero non può raggiungere. E’ possibile che Ytzchaq si sia dedicato maggiormente ad ‘Esav, pur conoscendone la natura. Se si hanno due figli, di cui uno si comporta bene e l’altro sta prendendo una brutta piega, a chi ci si dovrebbe dedicare? Ytzchaq sapeva perfettamente che ‘Esav lo avrebbe addolorato con i suoi comportamenti, ma sapeva altresì che l’essere genitori non prevede la disperazione o la rinuncia ad un figlio. Questo amore ebbe un qualche effetto? Sì e no. ‘Esav non cambiò per via dell’amore di Ya’aqov, ma dice il Midrash, a nome di R. Shim’on ben Gamliel (Devarim Rabbah 1,15): nessuno ha onorato il proprio padre, più di quanto lo ho onorato io, ma ho scoperto che ‘Esav ha onorato ancora di più suo padre”. Il Maestro parte dalla constatazione che i figli normalmente per servire i genitori indossano abiti ordinari, riservando i migliori a quando devono uscire. ‘Esav non fece così, perché tenne i suoi abiti migliori per servire Ytzchaq, tanto che Ya’aqov poté indossarli ed ingannare il padre. Come conseguenza duratura di questo riguardo, la Torah vieterà di ingaggiare guerra contro gli Edomiti, che discendono da ‘Esav. Ytzchaq si è comportato correttamente amando ‘Esav? Questo amore è stato ricambiato, ma ‘Esav è sempre rimasto un cacciatore. Non tutti i figli seguono la strada dei genitori. Se l’intenzione di Ytzchaq era quella di far assumere ad ‘Esav l’impegno di portare avanti l’alleanza con H., e rivolgersi ad una dimensione spirituale, fallì. Ma ci sono dei fallimenti onorevoli. Uno di questi è quello di amare i propri figli indipendentemente dalle loro predisposizioni.