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Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
a) Chananì era arrivato da Yerushalaim, perché gli esiliati erano tornati ai tempi di Koresh, ed erano lì anche ai tempi di Achashwerosh. L’Artachsast di cui si parla nel libro di Nechemiàh è invece Dariawesh, durante il regno del quale, nel secondo anno, venne ricostruito il Bet ha-miqdash. Molti tuttavia rimasero in Bavel. Nechemiàh era capo coppiere a Susa. (Rashì)
b) Perché, se abbiamo escluso che il capodanno dei re è di Nissan, dobbiamo dire che è di Tishrì? Ci sono varie altre possibilità, ma la ghemarà passa subito a Tishrì, perché è il capodanno per altri ambiti, come è scritto nella mishnàh. Per il capodanno dei re di Israele invece, sino a quando non si è dimostrato che era di nissan, tutte le altre possibilità rimanevano in piedi, e per questo la ghemarà le considera plausibili, perché la rilevanza pratica del mese di Nissan, all’infuori di quell’ambito, è decisamente limitata.
c) Koresh (senza la waw) e Dariawesh hanno lo stesso valore numerico (Rashì su Ezrà 4,7).
d) Il Maharshà considera Artachshast il nome del regno, Rashì invece un titolo, come Faraone per i re egiziani.
e) La differenza fra gli ebrei e i non ebrei è che se le cose non vanno come si desidererebbe l’ebreo non si lamenta, ma attribuisce le sofferenze alle proprie colpe. I non ebrei invece se non ricevono quanto gli spetterebbe si lamentano (Rashì).
f) Quanto è detto nel Pirqè Avot (1,3), che non dobbiamo essere come un servo che serve il padrone per ricevere una ricompensa è riferito ai non ebrei (Tosafot). Tosafot Yom Tov alla mishnàh si stupisce di questa visione, perché i Pirqè Avot nel loro complesso sono rivolti a tutto il popolo ebraico.
g) La zoofilia è proibita anche ai noachidi, perché è scritto nella parashàh di Bereshit (Bereshit 2) “e saranno un’unica carne”, riferendosi esplicitamente alla possibilità di procreare, cosa che nell’unione sessuale fra un essere umano e un animale non si può verificare. (Rashì)