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Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
a) Visto che la Torah ha già descritto le modalità di proclamazione del Giubileo, il verso che dice “quello è il Giubileo, tale sarà per voi”, è di troppo, e per questo viene spiegato nella baraità nel modo descritto nella ghemarà: anche se non sono state compiute talune operazioni, comunque è proibito lavorare la terra nel Giubileo (Rashì).
b) I rishonim concordano nel dire che se non sono state compiute talune operazioni, il divieto di lavorare la terra decade, e nella ghemarà si discute su quali siano queste operazioni.
c) Circa l’opinione di R. Yehudah vari acharonim sono in dubbio relativamente al caso in cui la maggior parte dei proprietari di schiavi non li hanno liberati, e alcuni sollevano un dubbio anche sul caso in cui un solo proprietario non ha liberato gli schiavi.
d) Il Minchat Chinukh ha espresso un dubbio sulla proclamazione del Giubileo nel caso in cui la maggior parte di Israele non abbia compiuto le 3 operazioni (liberazioni degli schiavi, restituzione delle terre, suono dello Shofar). L’Arukh laNer ritiene che per lo Shofar è condizione sufficiente che lo abbia suonato il Bet Din, perché la ghemarà così afferma esplicitamente.
e) Il Rambam (Hilkhot shemittah weyovel 10,8) scrive che lo Yovel non viene praticato quando le tribù sono mescolate, ma solo quando queste risiedono in base a quanto stabilito originariamente (ai tempi di Yehoshua). Pertanto il Chazon Ish scrive che, visto che al giorno d’oggi non siamo esperti in merito, e anche se lo fossimo alla fine dei giorni vi sarà una nuova divisione, e questa di fatto annulla quella precedente, e per questo il Giubileo non viene praticato.