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Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
a) Sull’uso di digiunare due giorni vi sono delle opinioni discordanti. Secondo alcuni infatti è un comportamento lodevole, secondo altri è vietato, in particolare rispetto alle tefillot di Kippur ripetute per due giorni.
b) Secondo la Torah Pesach non può capitare durante la Tequfat Tevet. La tequfat Nissan inizia nel giorno in cui il giorno e la notte hanno la stessa lunghezza. Se questo giorno capita dopo l’inizio di Pesach è necessario aggiungere un mese per fare in modo che Pesach cada dopo l’inizio della stagione e che questo cada con la luna crescente, perché la Torah parla di Chodesh, e nel ciclo del sole non c’è alcun chiddush, cosa che c’è per la luna nella prima parte del mese.
Tuttavia c’è un caso problematico, che è quello in cui la Tequfat Nissan inizia il 16 di Nissan; infatti in questo caso il bet din non avrebbe modo, intercalando il mese precedente, di tramutare il 16 in 15 ed evitare di aggiungere un mese, visto che l’inizio della stagione non sarebbe in un momento in cui la luna è crescente. Secondo Acherim (R. Meir) in questo caso si aggiunge quindi un mese. Secondo le Tosafot il caso problematico non è quello del 16, ma quello del 17, poiché secondo la regola della Ghemarà si può recitare la birkat ha-levanah sino al 16 del mese, come se la luna fosse ancora crescente. Per la halakhah, in base alla nostra ghemarà, è stabilito che se la tequfat Nissan inizia il 16 di Nissan o successivamente, si aggiunge un mese, indipendentemente da qualsiasi altro segno.
c) Secondo la Mishnah relativamente alla testimonianza della luna nuova vi è una differenza fra quando c’è il Bet ha-miqdash, e si trasgredisce lo Shabbat per tutti i mesi, secondo la regola della Torah, per via del sacrificio di Rosh Chodesh, e quando non c’è il Bet ha-miqdash e si trasgredisce solo per Nissan e Tishrì, che sono rilevanti per via dei mo’adim. Negli altri mesi infatti non c’è alcuna conseguenza significativa, perché gli inviati in ogni caso escono all’uscita di Shabbat, risultando evidente, anche in assenza della testimonianza, che il tribunale avrebbe proclamato Rosh Chodesh all’indomani.
d) La ghemarà rivela una contraddizione fra questa mishnah e la precedente, secondo la quale gli inviati uscivano per sei mesi. La differenza è che per gli altri mesi gli inviati escono già dalla sera anche se il tribunale non ha ancora decretato il capo-mese, risultando evidente che il tribunale lo decreterà all’indomani, mentre per Nissan e Tishrì gli inviati devono attendere la proclamazione da parte del tribunale, e la testimonianza permette agli inviati di guadagnare tempo, potendo partire prima per avvisare gli abitanti dei luoghi più lontani della proclamazione del capo mese, attendendo tuttavia la proclamazione da parte del tribunale. Infatti il tribunale potrebbe, come abbiamo visto in precedenza, intercalare il mese in base ad altre considerazioni, per “sistemare” i mo’adim in un certo modo. Secondo il Razah, che spiega differentemente la ghemarà, gli inviati potevano uscire già la sera del trenta anche di Nissan e Tishrì.