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Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
a) Il Talmud Yerushalmi riporta una spiegazione ulteriore, collegata al fatto che il Mishkan è stato inaugurato il primo di Nissan, e le offerte secondo una tradizione erano state portate immediatamente prima.
b) La derashah di R. Oshaiah è possibile per via di un chodshè di troppo nel verso.
c) Sebbene la ghemarà in questo passo consideri la cosa pacifica in massekhet Bavà Metzià (118a) un caso simile (riguardante i custodi dei cereali che verranno offerti come ‘omer) è oggetto di discussione, ma in questo caso evidentemente non ci si preoccupa sino a questo punto (Tosafot).
d) Per l’affitto delle case non si può riportare come prova l’entità del pagamento, perché è possibile che la somma sia un dono, o del denaro dato in pegno (Tosafot). In massekhet Bavà Batrà R. Yehudah e i chakhamim discutono se l’entità del pagamento è una prova, ma qui si segue l’opinione dei chakhamim.
e) Dire che per gli affitti l’anno inizi da Tishrì può essere logico, perché nell’ambito commerciale il modo di esprimersi delle persone ha certamente valore, e nella lingua parlata l’anno inizia da Tishrì (Rashbatz).
f) Portando l’offerta dell’omer è possibile consumare i prodotti dell’anno nuovo (chadash).
g) Con l’offerta dei pani a Shavu’ot è possibile portare sacrifici dai prodotti dell’anno nuovo. Non viene considerata in tal senso l’offerta dell’omer, perché deriva dall’orzo e non dal grano, e permette quindi il consumo dei nuovi prodotti solamente fuori dal bet ha-miqdash.