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Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 166: “Regole sull’intervallo fra la Netilat Yadayim e il Ha-Motzì”. C’è chi dice che è permesso interrompersi fra la Netilat Yadayim e il Ha-Motzì[1] e c’è chi dice che è meglio stare attenti a non farlo[2]: è bene stare attenti a non farlo. R. Moshe Isserles: E se ha intervallato[3] per il tempo necessario a percorrere 22 cubiti (circa 11 metri)[4] è considerato interruzione[5].
Maghen Avraham ad loc.: Scrive R. Shelomoh Luria che il padrone di casa deve dare all’ospite più importante l’opportunità di lavare le mani per ultimo[6]. Ma se il padrone di casa gli avesse porto l’acqua per primo e l’ospite si schermisse, questi commetterebbe una trasgressione. E’ come se l’ospite dicesse: “Devo io prolungare l’intervallo? Che lo prolunghino gli altri!” Pertanto compia la Netilat Yadayim subito e si sieda senza parlare.
Rav Y. Kook, Qevatzim mi-Kitvè ha-Rav Kook, 2, p. 13: L’origine della controversia fra il Gaon di Vilna e i primi Chassidim riguarda la priorità dell’intenzione (del cuore: kawwanah) sull’azione (ma’asseh) e la preminenza del singolo sulla collettività. L’idea originale chassidica per cui il singolo ha talvolta il diritto di comportarsi in modo più rigoroso rispetto a quanto richiede la Torah è fondata sul principio della perfezione individuale. E’ vero invece che l’essenza dell’azione consiste nella perfezione collettiva e il singolo individuo, per quanto grande possa essere, deve andar dietro alla collettività in tutte quelle disposizioni che i Chakhamim hanno deciso a maggioranza nella Mishnah e nel Talmud.
R. Chayim Cohen (ha-Chalban), Talelè Chayim, Shemot, p. 94-95: Dopo che il Popolo d’Israel si è affacciato alla tribuna della Storia come popolo, colui che cerca di staccarsene per darsi un legame separato (con D.) commette una grave trasgressione e si allontana dal S.B. Il cristianesimo antico è cominciato a suo tempo per via di singoli che hanno cercato di essere “separati”. Fra di essi vi erano grandi rigoristi che finirono per separarsi dalla Comunità di Israel… Tutto è cominciato da una tendenza legittima alla qedushah, ma poi la cosa ha superato i giusti limiti. Lo stesso fenomeno si è poi riproposto nelle successive generazioni sotto forme diverse, come il sabbatianesimo, la cui radice è la separazione dal Kelàl Israel.
[1] Secondo questa opinione il fatto di attendere seduti a tavola senza dedicarsi ad altre attività “lega” idealmente la Netilat Yadayim con il Ha-Motzì sebbene si parli.
[2] Secondo questa opinione anche parlare costituisce interruzione. Persino Divrè Torah sono proibiti, ad eccezione di ciò che riguarda la tavola (p.es. chiedere di portare il sale per il Ha-Motzì è permesso).
[3] Dopo essersi asciugato le mani. E’ l’ultimo atto della Netilat Yadayim, in quanto la Berakhah viene recitata prima.
[4] Nel Bet ha-Miqdash era la distanza fra il luogo di macellazione dell’animale sacrificato, presso la porta del cortile e l’Altare.
[5][5] Ciò va evitato a priori, ma se l’interruzione si è protratta oltre il termine, a posteriori ciò non costituisce problema.
[6] Sebbene normalmente si onora una persona dandogli la precedenza in questo caso è vero il contrario, perché più tardi si lavano le mani più breve è l’intervallo rispetto al Ha-Motzì e meglio viene eseguita la Mitzwah.