Rav Riccardo Di Segni
A proposito della Carta della memoria di Gariwo: un documento pieno di sollecitazioni importanti, ma che nasconde un rischio. L’ebraismo con i suoi valori, la sua fede e la sua storia sta sempre in bilico tra il particolare e l’universale. La Shoah non sfugge a questa regola. È la tragedia di un popolo, unica per le sue caratteristiche, ed è un monito universale. Le repliche più o meno parziali di questo terribile modello sono numerose e il monito è quanto mai necessario. È difficile (ma non impossibile) fare gradazioni delle sofferenze e certo Israele non ha il monopolio della sofferenza. Ma attenzione a non fare confusione, a mescolare in un unico calderone tutti i genocidi, aggiungerci oggi le epidemie, domani forse le sofferenze personali, per creare una memoria unificata e indistinta delle sofferenze che ricorda tutto per non ricordare niente. La specificità e l’identità sono necessarie quanto l’universalità. La forza del messaggio universale di Israele deriva dalla unicità della condizione e della storia di Israele.
Rabbino capo di Roma
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