(tratte da Kitzur Yalkut yosef 318, 3 halakhot 8-10)
8) Il divieto di cucinare di Shabbat non si riferisce solamente alla cottura di un cibo completamente crudo, ma le regole della cottura si applicano anche a cibi parzialmente cotti dalla vigilia di Shabbat e quindi a stento commestibili (ad esempio un cibo cotto per metà). Un cibo con queste caratteristiche non può essere messo sul fuoco o sulla plata durante Shabbat.
9) Il divieto di cucinare di Shabbat consiste nel mettere una pentola contenente del cibo non completamente cotto sul fuoco o sulla plata. Questo vale anche se il cibo continua a cuocere da solo, senza ulteriori interventi di chi lo ha messo sul fuoco, e non si parla in questo caso di grama (azione provocata di Shabbat), proibita sola per disposizione rabbinica, poiché questa è la tecnica abituale della cottura. E’ chiaro però che non è vietato mettere una pentola contenente un cibo non cotto sulla plata, o cose del genere, prima di Shabbat, anche se questo continuerà a cuocere durante lo Shabbat, poiché è stato posto sulla plata da prima dell’inizio dello Shabbat.
10) E’ evidente che il divieto di cucinare non ha alcun legame con l’accensione del fuoco, perché si tratta di due azioni diverse, entrambe vietate, ma distinte. Per questo la cottura avvalendosi di un fuoco acceso da prima di Shabbat, o l’aggiunta di acqua fredda in un bollitore già acceso sono azioni vietate, trattandosi di cottura. E’ necessario spiegare questa distinzione a coloro che credono che la cottura sia legata all’accensione del fuoco, e non vi siano divieti se si usa un fuoco già acceso o una plata accesa prima di Shabbat, perché si tratta di un errore grossolano. Se la cottura di Shabbat comporta anche l’accensione di un fuoco, si compiono due trasgressioni, l’accensione e la cottura.