Mishnah Qiddushin 1,7: E tutte le Mitzwòt affermative legate al tempo sono obbligatorie per gli uomini, ma non per le donne.
Mishnah Rosh ha-Shanah 3,8; 4,8. Il sordomuto, il minorato e il minore non fanno uscire d’obbligo la collettività (dalla Mitzwah di suonare lo Shofar, in base alla) regola generale: Chi non ha un certo obbligo non può fare uscire la collettività da quell’obbligo… (Tuttavia) non si impedisce ai bambini di suonare e (se sono giunti in età educativa) è lecito persino seguirli finché abbiano imparato.
Ghemarà Rosh ha-Shanah 33a: “Non si impedisce ai bambini di suonare”, mentre alle donne si impedisce? Ma non si insegna in una Baraytà che “non si impedisce né alle donne, né ai bambini di suonare di Yom Tov? Disse Abbayè: Non c’è contraddizione. La Mishnah segue l’opinione di R. Yehudah (che proibisce), la Baraytà segue l’opinione di R. Yossè e R. Shim’on (che permettono). (Ciò) in base a un’altra Baraytà: “Il versetto (che parla della Mitzwah della semikhah: appoggiare le mani sulla testa dell’animale da sacrificare, confessando il proprio peccato: Wayqrà 1, 2-4) dice: ‘Parla ai Figli d’Israele’: solo i Figli d’Israele compiono la Semikhah e non le donne, parole di R. Yehudah, mentre R. Yossè e R. Shim’on dicono: “le donne possono fare la semikhah se vogliono (reshut)”.
Rashì ad loc.: Dunque benché il versetto le esenti, non c’è divieto se lo fanno e lo stesso vale per una Mitzwah affermativa legata al tempo (come lo Shofar di Rosh ha-Shanah).
Tossafot ad. loc.: Dice Rabbenu Tam: Benché la Mishnah riporti l’opinione di R. Yehudah, la Halakhah nel nostro caso segue l’opinione di R. Yossè e R. Shim’on. Infatti in ‘Eruvin 96a si parla di Mikhal figlia di Shaul che indossava i Tefillin e della moglie del Profeta Yonah che osservava la Mitzwah del pellegrinaggio a Yerushalaim. Le donne hanno anche il permesso di recitare la Berakhah su una Mitzwah affermativa legata al tempo benché ne siano esenti e non incorrono nel divieto di pronunciare una Berakhah non necessaria pronunciando il Nome di D. invano.
Maimonide, Hil. Ma’asseh ha-Qorbanot, 3,8: Le donne non compiono la Semikhah affatto (secondo R. Yehudah).
Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 589, 1-6 e Mishnah Berurah ad loc.: Chi non ha un certo obbligo non può fare uscire altri da quell’obbligo… La donna è esente (dall’obbligo dello Shofar), perché si tratta di una Mitzwah affermativa legata al tempo… (Tuttavia) sebbene le donne siano esenti hanno il permesso di suonare (e non diciamo che profanano Yom Tov per questo, perché diciamo che chi esegue un comando in quanto obbligato è più grande di chi lo esegue senza essere obbligato: se ne evince che anche quest’ultimo ha una ricompensa) e se un uomo ha già suonato può tornare a suonare per loro, ma non recitano la Berakhah, né si torna a recitarla per loro (perché non hanno nessun obbligo, neppure per disposizione rabbinica).
Remà ad loc.: ma l’uso è che le donne recitino la Berakhah anche per una Mitzwah affermativa legata al tempo. Pertanto anche qui recitino pure la Berakhah se sono in grado, ma altri non la recitino apposta per loro se sono già usciti d’obbligo, mentre per un uomo si torna a recitare la Berakhah anche se si è già usciti d’obbligo.
NOTE:
– La Mishnah Qiddushin 1,8 torna a specificare che la Semikhah è obbligatoria solo per gli uomini e non per le donne, perché si tratta anche in questo caso di una Mitzwah affermativa legata al tempo, in quanto i Qorbanot potevano essere offerti solo di giorno e non di notte. Per quale motivo allora non farla rientrare nel principio generale dell’esenzione già formulato in 1,6, senza tornare a specificarla successivamente? La si specifica perché la Semikhah potrebbe essere confusa con la Shechitah che invece, almeno teoricamente, può essere compiuta da tutti. Avremmo dunque potuto pensare che anche la Semikhah fosse una Mitzwah per tutti e occorre pertanto ribadire la differenza.
– Quale divieto evidenzia R. Yehudah nel proibire addirittura alle donne di compiere gli atti non obbligatori per loro? Secondo Rashì è il divieto biblico di aggiungere Mitzwòt (bal tossìf): “non aggiungerete alle cose che Io vi comando, né sottrarrete a esse”. Secondo le Tossafot e Maharshà, invece, questo divieto si applica solo nel caso di chi esegue la Mitzwah aggiungendo qualcosa a essa (p. es. cinque Tzitziyyot al vestito, cinque specie del Lulav, ecc.). Qui si tratterebbe invece di semplici divieti rabbinici: nel caso dello Shofar il divieto di suonare suoni non strettamente prescritti per rispetto di Yom Tov e nel caso della Semikhah il fatto che si dia l’impressione che le donne stiano compiendo un atto di ‘Avodah sui Qodashim, benché la Semikhah, come vedremo, non lo sia. Ciò spiegherebbe meglio la presenza dell’opinione facilitante di R. Yossè e R. Shim’on che a fronte di un divieto biblico sarebbe più difficile da giustificare.
– Per quale motivo la Halakhah viene fissata secondo l’opinione più restrittiva di R. Yehudah nel caso della Semikhah? Vi sono molteplici ragioni:
- La Semikhah richiede grande forza fisica;
- La Semikhah non è un atto indispensabile alla validità del Qorban e quindi non la eseguiamo quando non è strettamente richiesta;
- Come già accennato, se permettessimo la Semikhah alle donne daremmo comunque l’impressione che le donne stiano eseguendo un atto di ‘Avodah sul Qorban;
- Di Shabbat e Yom Tov, in cui molti Qorbanot sono eseguiti, è proibito appoggiarsi a un animale. Lo si permette in via eccezionale per la Semikhah, ma solo quando questa è effettivamente una Mitzwah (Meirì);
- Il Qorban può essere offerto in società con altre persone e in tal caso sarà sufficiente che una sola esegua la Semikhah in rappresentanza di tutte le altre. Se fra i soci vi è una donna, questa potrà incaricare il socio uomo di eseguire l’obbligo comunque. Mitzwòt come lo Shofar e il Lulav, invece, devono essere eseguite da ogni soggetto in proprio (Meirì);
- Le donne in genere non erano ammesse nelle zone del Bet ha-Miqdash in cui erano eseguiti i Qorbanot (Meshekh Chokhmah a Wayqrà 1,4).
- La Semikhah è simbolo di forza e potere nazionale: compiendola l’offerente eleva il suo Qorban da esperienza individuale a esperienza collettiva conferendogli un significato comunitario. “Attraverso la Semikhah egli stesso si eleva al livello del Santuario della Torah e, in quanto Ben Israel, al Nome della Torah e per la sua realizzazione intitola le varie procedure successive: Shechitah, ecc. Lo scopo è ricordargli la responsabilità di ogni Ben Israel affinché la Torah sia osservata nella Comunità nazionale anche dagli altri: così risalterà in modo tanto più forte l’attenzione richiesta da parte sua a non essere a sua volta pigro o disattento. Ciò spiega perché la Semikhah non sia di per sé indispensabile al fine di ottenere la Kapparah ancorché, se omessa, lasci la Kapparah incompleta. In Zevachim 6 il concetto è espresso con le parole: כיפר גברא, לא כיפר קמי שמיא ‘(chi non ha eseguito la Semikhah) ha espiato per l’individuo, ma non al cospetto del Cielo’. Ciò spiega anche per la Semikhah possa essere eseguita solo ‘davanti a H.’, cioè nel Mishkan o nel Bet ha-Miqdash ma non altrove” (S.R. Hirsch a Wayqrà 1,4).