Fecondazione assistita e referendum – Domande e risposte di bioetica dal punto di vista ebraico
Rav Riccardo Di Segni – Roma, 29 marzo 2005
E’ consentita la fecondazione artificiale?
Sì, secondo la maggioranza delle Autorità Rabbiniche, nei limiti esposti avanti.
Chi è autorizzato a ricorrere a queste procedure e come?
coppie sposate in difficoltà, per impedire il divorzio; preferibilmente no ai singles; verifica rigorosa delle indicazioni e delle alternative; controllo attento della procedura per evitare contaminazioni esterne
E’ consentita la fecondazione eterologa?
Donazione di seme: In linea di massima no.
Ovulo di un’altra donna: più no che sì
Come è regolato il riconoscimento di paternità e maternità?
Se il seme è del marito, questi è considerato padre in tutte le questioni “a rigore”, più controverso in altri casi
Se il seme è eterologo il marito non è il padre
Se l’ovulo è di un’altra donna, la maternità è controversa: “ovarica” o “uterina”?
Quale è lo status giuridico del concepito?
1. La “capacità giuridica” piena della persona si acquista al momento della nascita
2. Il feto è protetto fin dal concepimento, ma il suo diritto non prevale su quello della madre all’integrità fisica e secondo alcuni psichica.
3. La soppressione del feto è proibita a meno che non sia giustificata, e non è considerata omicidio.
4. La legittimità dell’aborto di un feto malformato è oggetto di discussione.
Il preembrione in vitro non è del tutto protetto perchè:
1. finchè non è impiantato in utero non è considerato vita potenziale da difendere a tutti gli effetti
2. il feto nel corpo materno è ancora considerato parte materna e il divieto di aborto deriva, secondo alcuni, dal divieto di danneggiare la madre
3. l’impiego a scopo scientifico serve a salvare vite umane
4. prima di 40 giorni dal concepimento non è considerato un essere vero e proprio
E’ consentita la ricerca scientifica sugli embrioni?
Il permesso nasce dalla combinazione dei vari fattori:
1. stato extracorporeo,
2. prima di 40 giorni,
3. salvataggio di vite umane
Limiti:
1. Non creare appositamente embrioni per questo scopo
2. Lecito usare quelli ridondanti
3. Studiare alternative (staminali adulte)
4. Consenso informato
5. Controllo bioetico, aggiornamento e verifica
Oltre alla cura della sterilità esistono altre indicazioni legittime?
prevenzione della trasmissione di malattie genetiche mediante selezione extracorporea degli embrioni sani prima dell’impianto. Si noti che su questo punto anche se passassero i referendum la legge non darebbe possibilità di azion
Come comportarsi con gli embrioni suprannumerari?
1. La crioconservazione è consentita
2. E’ consentito l’uso per la ricerca
3. Non andrebbero distrutti a priori ma non si profana il Sabato per salvarl
C’è un limite al numero di embrioni da produrre e da impiantare?
1. Sulla produzione apparentemente no, e l’argomento della riduzione della sofferenza dei genitori è valido
2. Il concetto è che bisogna adottare le tecniche che garantiscano il miglior successo.
3. Evitare gravidanze soprannumerarie con le conseguenti tematiche (eliminazione di feti ecc.)
Fino a quando si può revocare la volontà?
verosimilmente il fatto di aver prodotto un preembrione non costituisce un vincolo per proseguire la procedura se la donna ci ripensa.
La clonazione è consentita?
1. L’orientamento prevalente è di grande prudenza e cautela per i rischi che queste tecniche potrebbero comportare, senza adeguati controlli.
2. Non esistono obiezioni di fondo se lo scopo è quello di produrre solo tessuti e organi e non esseri completi.
I quesiti referendari a confronto con le indicazioni della legge ebraica
Quesito 1. «Per la tutela della salute della donna»
Le richieste referendarie
concordano con la halakhà (legge ebraica) sul fatto che:
• le tecniche non debbano essere indicate solo per la sterilità
• non ci deve essere limitazione sul numero di embrioni
• il momento della fecondazione dell’ovulo non è vincolante per la revoca
• ci può essere flessibilità nelle procedure di crioconservazione
discordano sul fatto che:
• per la halakhà a queste tecniche si ricorre solo se non ci sono alternative, e la gradualità sembra logica
Quesito 2. «Per la Fecondazione eterologa»
Le richieste referendarie non concordano con la halakhà, che solo in casi limite ammette la fecondazione eterologa
Quesito 3. «Libertà di ricerca scientifica»
Le richieste referendarie concordano con la richiesta di permettere la ricerca sull’embrione e consentirne la crioconservazione.
La richiesta di non proibire esplicitamente la clonazione potrebbe essere compatibile con l’halakhà se si tratta di produzione di linee cellulari e non di nuovi individui
Quesito 4. Referendum delle donne «Per l’autoderminazione e la tutela della salute della donna»
E’ uguale al quesito 1, con l’aggiunta della richiesta di eliminazione totale dell’art. 1 che riconosce pari diritti al concepito. Secondo l’halakhà il concepito non ha pari diritti, e su questo si concorda.
Non si concorda sul titolo generale della richiesta che parla di “autodeterminazione”, concetto che per la halakhà – che si esprime sotto forma di obblighi – generalmente non vale nè per gli uomini nè per le donne.
Sono possibili indicazioni pratiche?
Il passaggio tra l’indicazione della legge religiosa e la scelta di voto non è semplice per due motivi:
• Le scelte referendarie da fare non sono univoche e non c’è mai piena concordanza o discordanza con le norme religiose (almeno nei quesiti 1 e 4)
• L’applicazione della halakhà alla scelta politica è un problema complesso che va discusso.
Da valutare soprattutto questi due punti:
1. Si vuole abolire una regola che proibisce cose secondo noi proibite (come la fecondazione eterologa). Chi segue il divieto religioso continuerà a osservarlo anche se la legge dello Stato gli consente di trasgredirlo. Ma come comportarsi rispetto agli altri? Votare per permettere la “trasgressione”? Su questo punto la discussione è aperta.
2. Si vuole abolire una serie di norme che proibiscono cose che secondo noi sono permesse (ricerca sugli embrioni, diagnosi sugli embrioni). In questi termini appare chiaro che bisogna intervenire per abolire le norme.