Gabriella Varallo Bedarida
Durante la sua visita a Monaco il rabbino Shlomo Riskin, ortodosso moderno, celebre rabbino di fama mondiale, prima a New York e poi in Israele, che ci ha parlato dei risultati di vent’anni del suo lavoro per dimostrare che le donne hanno un ruolo fondamentale nell’interpretazione dell’Halachà.
Di fronte ad un gruppo di circa quaranta donne, del più disparato livello di osservanza e istruzione ebraica, per calmare un pubblico che era partito prevenuto e aggressivo, ha premesso che la religione ebraica è l’unica dove un termine femminile viene usato per indicare Hashem, e cioè Shekhinà. È l’unica religione che riconosca alle donne il ruolo di guida e luce nelle decisioni dei mariti: Hashem dice ad Abramo di ascoltare Sara, ed infatti è lei ad aver ragione. E questo, ha detto Riskin sorridendo, vale ancora oggi per ogni coppia.
Ci ha ricordato che il suo stesso avvicinamento all’ortodossia è stato merito di una nonna dotta di Talmud, che Shabbat dopo Shabbat, lo aveva cullato coi testi dei grandi maestri. Le donne, ci ha ricordato, devono adempiere a tutte le mitzwot come gli uomini, ma sono esenti, non proibite, da non più di nove su 613.
E aggiungo io, dopo tante lezioni di chassidiamo e di Tanya, il compito di trasmettere la Torà alle generazioni successive è nelle mani delle donne, le donne hanno il ruolo fondamentale di mantenere l’ebraicità della casa, alle donne è stato riconosciuto un più alto livello di spiritualità per non aver partecipato alla costruzione del vitello d’oro, per cui abbiamo il privilegio di una comunicazione diretta con Hashem al momento della accensione delle candele dello Shabbat e dobbiamo astenerci da certi lavori nel giorno di Rosh Chodesh, e ancora la lista è lunga, l’ebraismo non ci ha mai relegate a casa ne proibito una carriera…
Strano, ha commentato qualcuno in sala, che proprio le donne più religiose e più ferrate in temi di Halachà, carrieriste o non, non abbiano conflitti con il loro ruolo nell’ebraismo e al tempio.
Mentre l’istruzione religiosa ed halachica non è mai stata vietata alle donne, è stata esplicitamente incoraggiata ed implementata solo dai chassidim, che hanno sempre ritenuto la Torà un patrimonio per entrambi uomini e donne.
Rav Riskin ritiene che il fatto che nel corso dei secoli le delibere halachiche e i tribunali siano sempre stati maschili sia un fatto sociologico e storico senza nessun fondamento halachico. Così è iniziata la missione di rav. Riskin di aiutare a risolvere un problema molto grosso in Israele, il problema delle Agunot, le donne che non riescono ad ottenere un gatt (divorzio) dal marito nei tribunali rabbinici israeliani, dove fino al 1991 gli unici avvocati difensori erano uomini.
Rabbi Shlomo Riskin, fondatore nel 1983 delle scuole Ohr Thora Stone, un programma di scuole ebraiche dalla scuola superiore al Master, diffuso in Israele e in America, aveva iniziato a preparare donne in temi talmudici ed halachici in corsi di master difficilissimi e altamente selettivi, alla stesso livello di uomini. Rabbi Riskin presentò al rabbinato Capo israeliano l’evidenza della necessità di avvocati donne. Molti fatti riguardanti divorzi o questioni familiari sono imbarazzanti, dolorosi o intimi, e le donne hanno difficoltà a confidarsi ad avvocati uomini, quindi i fatti più rilevanti per un giudizio non arrivano nemmeno alle orecchie del giudice.
È stato necessario un ricorso in appello, vinto dal gruppo di Ohr Thora Stone, a legittimare in Israele e in qualche Bet Din altrove donne avvocato, e da qualche mese anche donne giudice.
Come donna e madre di due figlie sono fiera di sapere che se noi donne volessimo veramente diventare conoscitrici di Talmud e Halacha e deliberare in proposito come gli uomini, le strade sono aperte e questo è un passo gigantesco verso l’implementazione di una parità tra uomini e donne nell’ebraismo che è sempre esistita ed è stata solo sepolta dall’ignoranza della nostra stessa tradizione.
Riprodotto per gentile concessione di www.Jewishnetit.org