Mishnah Meghillah 1,1: La Meghillah viene letta l’11, il 12, il 13, il 14 o il 15 (Adar), non prima e non oltre. Le città cinte di mura dai tempi di Yehoshua’ figlio di Nun leggono il 15. I villaggi e le città grandi leggono il 14, solo che i villaggi anticipano al “giorno del convegno” (yom ha-kenissah).
Rashì ad loc.: I Chakhamim hanno concesso ai villaggi la facoltà di anticipare la lettura al “giorno del convegno”, cioè al lunedì o al giovedì prima del 14, il giorno in cui i tribunali tengono le loro sessioni in città secondo la taqqanah di ‘Ezrà (Bavà Qammà 82a) e gli abitanti dei villaggi convengono nelle città per giudizio. Questi non hanno esperienza della lettura ed è necessario che uno degli abitanti della città legga per loro. I Chakhamim non li hanno costretti a ritornare il 14. Il “giorno del convegno” può cadere l’11, il 12 o il 13.
Rav Sa’adyah Gaon: lunedì e giovedì erano i giorni di mercato e gli abitanti dei villaggi convenivano nelle città per vendere i loro prodotti. Il Talmud spiega che si concedeva loro la lettura in quel giorno e non li si obbligava a ritornare il 14 come segno di ringraziamento per i viveri che portavano.
Maimonide, Hil. Meghillah 1,4 sgg.- 2,14: Qual è il tempo della sua lettura? Tempi diversi hanno stabilito i Chakhamim, come è detto: “nei loro tempi” (bi-zmanneyhem, Est. 9,13)… Per gli abitanti dei villaggi, che si radunano nei BhK (in città) solo di lunedì e giovedì, (i Chakhamim) hanno istituito che anticipassero la lettura al “giorno del convegno” (in cui convenivano nel BhK. Dal momento che si insiste particolarmente sul fatto che la Meghillah sia letta preferibilmente con Minyan, i Chakhamim non hanno imposto agli abitanti dei villaggi di tornare in città il 14, bensì hanno stabilito che si leggesse per loro allorché sarebbero covenuti nel BhK comunque).Se il 14 cade di lunedì o giovedì leggevano il giorno stesso, altrimenti anticipavano al lunedì o al giovedì più prossimo al 14… Gli abitanti dei villaggi che anticipavano la lettura al lunedì o al giovedì, se distribuivano i doni ai poveri (Mattanòt la-Evyonim) nel giorno della loro lettura uscivano d’obbligo, ma la gioia (cioè il Mishloach Manot) e il banchetto dovevano essere fatti il 14 e se avessero anticipato non sarebbero usciti d’obbligo.
Ritbà, s.v. u-l-‘inyan kefarim: La regola generale è che “chi non ha un certo obbligo non può far uscire altri da quell’obbligo”. Secondo Rashì come è dunque possibile che “uno degli abitanti della città legga per loro” dal momento che egli esce d’obbligo per sé solo con la lettura del 14? Così era la taqqanah fin dall’inizio. In origine anche i villaggi avrebbero avuto l’obbligo per il 14, ma i Chakhamim hanno introdotto una facilitazione per loro.
Yevamot 13b: Reish Laqish domandò a R. Yochanan: Non si incorre nel divieto lo titgodedù, “non formate partiti differenti per osservanza” (Hil. ‘Avodah Zarah 12,14)?… Disse Abayyè: Il divieto vale nel caso di due Battè Din nella stessa città, uno dei quali adotta la linea di Bet Shammay e l’altro quella di Bet Hillel, ma in due città diverse, anche se si comportano diversamente l’una dall’altra il divieto non c’è.
Tossefot ha-Rosh: Ma come è possibile che nella stessa città si leggesse la Meghillah in due giorni diversi? 1) Il divieto lo titgodedù sussiste solo dove ciascuna delle due parti ritiene che l’altra sbagli. Diverso è il nostro caso in cui è la provenienza a determinare i tempi dell’obbligo di ciascuno. 2) Il divieto lo titgodedù sussiste solo dove ciascuna delle due parti percepisce il proprio obbligo come esclusivo. Nel nostro caso, se gli abitanti dei villaggi volessero leggerla anch’essi il 14 potrebbero farlo.
Ghemarà Meghillah 2a: Dice R. Yehudah: Quando (si anticipava al “giorno del convegno”)? In un’epoca in cui gli anni erano in ordine e Israel dimorava sulla terra, ma al nostro tempo, dal momento che tutti guardano a essa (mistakkelin bah; secondo un’altra versione: mistakkenin bah: “tutti corrono un pericolo in essa”) la si legge solo a tempo debito (il 14 o il 15).
Rashì ad loc.: La facilitazione era legata a un’epoca in cui gli anni e i mesi venivano fissati di volta in volta in base all’avvistamento della luna nuova e il Bet Din inviava messaggeri che giungevano fino ai confini di Eretz Israel a render nota la data di Pessach. Ma “al nostro tempo” in cui tutto ciò si è interrotto e gli Ebrei si sono sparpagliati tutti calcolano la data di Pessach 30 giorni dopo la Meghillah. Se se ne anticipasse la lettura finirebbero per anticipare anche Pessach e mangerebbero Chametz gli ultimi giorni della festa.
Rosh (riassunto): “Tutti guardano a essa” si riferisce ai poveri, che si aspettano Mattanot la-Evyonim nel giorno della lettura. Dal momento che le altre Mitzwòt di Purim erano osservate comunque il 14, se si anticipa la lettura e non vedono i doni rimangono male.
R. Efraim (riassunto): Se viceversa si anticipassero anche le Mattanot c’è il rischio che i poveri spendano tutto prima di Purim e passerebbe lo scopo della Mitzwah, che consiste nel fornire loro i mezzi per gioire di Purim.
Rav Hay Gaon (riassunto): “Tutti corrono un pericolo in essa”: “Al nostro tempo” che siamo perseguitati dai non ebrei si preferisce evitare di moltiplicare i festeggiamenti di Purim.
Maimonide, Comm. alla Mishnah: Si legge la Meghillah in tempi diversi solo allorché la nostra mano è forte e c’è la possibilità di esigere una completa osservanza delle Mitzwòt. Ma “al nostro tempo”, cioè dall’epoca in cui il Talmud è stato redatto fino alla venuta del Mashiach, la Meghillah si legge solo a tempo debito, il 14 e il 15.
Maimonide, Hil. Meghillah, 1,9: Quando si anticipava al “giorno del convegno”? Quando Israel aveva il regno (e c’era l’autorità in grado di far valere una completa osservanza delle Mitzwòt. I Rabbini oggi non hanno più questo potere. C’è pertanto il rischio che alcuni leggano la Meghillah un certo giorno e altri un altro, in contrasto con il divieto: lo titgodedù. Quando invece c’era il Sanhedrin l’osservanza religiosa era controllata e garantita dall’autorità centrale).
Cosa rimane oggi di tutto questo?
Rav ‘Ovadyah Yossef, Yalqut Yossef a Orach Chayim 685, n. 2: Chi parte per un lungo viaggio in nave e non trova una Meghillah kesherah da portare con sé per poterla leggere il 14 come richiesto, può leggere la Meghillah anche all’inizio del mese di Adar prima di partire, ma senza recitare le Berakhot, perché “tutto il mese è kasher per quanto riguarda la lettura della Meghillah, come è detto: ‘E il mese che si è trasformato per loro da angoscia a gioia’” (Talmud Yerushalmi, in base a Est. 9,22). Ma dalle altre Mitzwòt di Purim si esce d’obbligo solo il 14.