Hilkhot Pesach
E’ noto che se il medico dice che l’ammalato si mette in pericolo di vita qualora digiunasse il giorno di Kippur in linea di massima gli si dà da mangiare. Allo stesso modo se il medico dice che per salvare l’ammalato di Shabbat occorre preparargli un certo cucinato glielo si cucina. Se tuttavia il medico dice che la dieta di Pessach può pregiudicargli la vita ci si limita a non dargli da mangiare la Matzah. Quanto al divieto del Chametz non è credibile che non esistano in natura cibi alternativi kasher le-pessach che possono scongiurare il pericolo senza dover per forza ricorrere a quelli proibiti. Solo se il medico dice esplicitamente che solo il Chametz può salvargli la vita allora e solo in quel caso glielo si dà (‘Iqqarè ha-Dat).
Debito di Chametz.
Un giorno poco prima di Pessach sono arrivato a scuola avendo dimenticato a casa la merenda e un mio compagno mi ha fatto la cortesia di darmi il suo panino. In linea di principio ho l’obbligo di restituirglielo prima di Pessach in modo da evitare qualsiasi possibile discussione sulla proprietà di questo Chametz. Ma se non avessi fatto in tempo e sono costretto a rinviarne la restituzione dopo Pessach non incorro in nessuna trasgressione. Il panino che mi aveva prestato, infatti, non è evidentemente lo stesso che sarà oggetto di restituzione in ogni caso: l’ho mangiato da tempo e sarà sostituito da un altro che mi procurerò a suo tempo. Ora non ho in mano un panino, ma soltanto il debito di un panino. Appena trascorre Pessach, peraltro, lo dovrò saldare senz’altro per non incorrere in un’altra trasgressione: quella di furto (Ben Ish Chay)!
Quale Shemirah è preferibile?
E’ noto che le Matzot con cui si esce d’obbligo dalla Mitzwah durante il Seder (Shemurot) devono essere state prodotte tenendo conto di due rigori: 1) una Shemirah più attenta riguardo al rischio di fermentazione (Chimmutz), volta a sincerarsi che il grano non sia venuto a contatto con acqua fin dal momento della mietitura (mi-she’at qetzirah) e non solo dalla macinazione (mi-she’at techinah); 2) una Shemirah affinché la Matzah sia prodotta con l’intenzione della Mitzwah, da una persona affidabile e in grado di esprimere questa intenzione. In genere i due rigori vanno di pari passo. Ma cosa succede se dispongo solo o di Matzot fatte con la dovuta intenzione ma controllate solo a partire dalla macinazione, o di Matzot controllate fin dalla mietitura ma non prodotte con la dovuta intenzione? Quali devo preferire? Senz’altro le prime: quelle fatte con la dovuta intenzione anche se controllate solo dalla macinazione. Il rigore essenziale richiesto è infatti quello legato all’intenzione, che di norma porta la persona incaricata a estendere la propria presenza accanto alla produzione fin dal momento della mietitura del grano. Se tuttavia la presenza fosse cominciata più tardi ciò non pregiudica la kashrut della Matzah nella misura in cui egli abbia assistito all’infornatura e abbia pronunciato le parole: “leshem matzat mitzwah” in quell’istante. Se questa attenzione viene meno, il rigore del controllo dalla mietitura anziché dalla macinazione perde qualsiasi significato (‘Iqqarè ha-Dat).