Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
- Il fatto che il Bet din debba dichiarare la consacrazione del capo-mese deriva da Waiqrà 23,44.
- La ripetizione del popolo deriva dal termine otam, scritto senza waw, che può essere letto anche attem. Viene ripetuto due volte perché il termine miqraè nel versetto è al plurale.
- Secondo R. Eli’ezer ben Tzadoq la consacrazione del capo-mese non è un obbligo, perché si è tenuti solo a consacrare l’anno dello Yovel, e quindi si consacra il capo mese solo quando questo cade il 30 giorno, perché è necessaria una conferma da parte del tribunale (Bertinoro)
- R. Gamilel era a capo del Sinedrio a Yavneh dopo R. Yochanan ben Zakkai.
- Le immagini erano necessarie per quei testimoni che non comprendevano le domande poste dal tribunale.
- La ghemarà in massekhet Menachot (28b) impara che una menorah prodotta con altri metalli che non siano oro è kesherah. Rashì spiega che si tratta di un’applicazione del principio ermeneutico “Klal ufrat uklal”.
- Secondo R: Yosì bar Yehudah è vietato fare una menorah anche di legno, perché così venne fatto ai tempi dei Chashmonaim. Rashì spiega che R. Yosi bar Yehudah interpreta il verso differentemente, tramite il ribbui wemi’ut, e per questo include nel divieto qualsiasi materiale.
- Lo Shulchan ‘Arukh (YOreh de’ah 141,4), basandosi sulla ghemarà in ‘avodah zarah vieta solamente di raffigurare le quattro chayot di Ezechiele assieme, o le figure angeliche.