Resoconto del Limmud Italia Day Firenze, 1-2 giugno 2014
Il Comitato Organizzativo
Anche a distanza di un mese dall’evento, ci fermano per strada, ci telefonano per fare i complimenti per il Limmud Italia Day e ringraziarci per averlo organizzato. Altri amici che non erano venuti ci avvicinano e ci dicono che si dispiacciono di aver mancato all’appuntamento e che da molte parti ne sentono giudizi entusiastici. È questa la soddisfazione maggiore che il Comitato che ha voluto credere nella possibilità di portare Limmud anche in Italia poteva augurarsi.
Probabilmente siamo stati fortunati, favoriti da due belle giornate primaverili e da una serie di circostanze che hanno tutte agito nella direzione giusta. Ma dobbiamo anche dire che, mettendo a frutto l’esperienza fatta in altri Limmud all’estero, avevamo svolto un grosso lavoro che ci aveva impegnati per alcuni mesi, programmando, amministrando, gestendo nei minimi dettagli l’evento che, di giorno in giorno, si andava costruendo. Tutti noi che avevamo partecipato al Limmud Conference eravamo rimasti colpiti, sì dalla ricchezza e dalla varietà delle presentazioni, ma anche dalla perfetta organizzazione che non lasciava nulla al caso, dalla accoglienza, gentile e efficiente, dal ritmo con cui si svolgeva il programma, sempre sostenuto, ma non frenetico e a mai caotico.
Nel piccolo del Limmud Italia Day di Firenze, con le sue trentasette presentazioni, con i suoi cento partecipanti, provenienti da varie comunità italiane e dall’estero, anche noi abbiamo fatto del nostro meglio per creare un’atmosfera cordiale, amichevole, in cui tutti potessero sentirsi a casa propria. La risposta del pubblico è stata superiore a tutte le più ottimistiche previsioni, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo. Le iscrizioni sono state numerose e tempestive, negli ultimi giorni, nostro malgrado, abbiamo dovuto rifiutare l’accettazione di qualche ritardatario, per non mettere in crisi le capacità di accoglienza della sede. Si sono offerti presentatori di alto livello, con i quali è stato possibile confezionare un programma che poteva permettere a ogni singolo partecipante di costruirsi un proprio percorso didattico personale, adeguato alla proprie necessità e aspettative.
Le “formule” di Limmud, ormai ampiamente sperimentate, e condivise dal team italiano, ci hanno aiutato enormemente nel lavoro di programmazione: “chiunque deve imparare e chiunque può insegnare” ci ha indotti a inserire nel time-table presentatori non professionali, che si sono dimostrati assolutamente all’altezza delle aspettative del pubblico. L’accettazione e l’apprezzamento delle diversità ci ha consentito di creare, per un giorno e mezzo, una comunità vivace, vibrante, ricca di contenuti. Il ricorso al volontariato, a cui l’ampia maggioranza dei partecipanti si è prestata con un entusiasmo e una dedizione non prevista e non comune, si è dimostrato uno strumento potentissimo per facilitare la coesione e l’identificazione dei singoli negli obiettivi comuni. La responsabilizzazione di molte persone, tutte mobilitate e delegate a compiti specifici, ha contribuito a attualizzare il potenziale di ognuno e a ottimizzare l’esperienza collettiva. Nonostante la co-presenza di persone con background diversi che spesso si contrappongono, l’impegno al rispetto e il rifiuto di lasciare spazio a polemiche ha reso possibili numerosi dibattiti costruttivi, che non sono mai degenerati in conflitti tra le persone.
Abbiamo parlato e abbiamo ascoltato questioni di storia e di sociologia ebraica; abbiamo sentito musiche e visto un film muto recitato dai grandi attori del Teatro Yiddish di Mosca degli anni Venti; abbiamo affrontato testi della letteratura rabbinica e problemi relativi al rapporto tra scienza e tradizione; abbiamo partecipato a dibattiti sul ruolo della donna, sul rapporto tra comunità e rabbino; abbiamo ripercorso il cammino della filosofia ebraica da Maimonide ai contemporanei. Ma abbiamo anche mangiato insieme (per dire il vero cercando di smentire una “formula” di Limmud GB che recita “non si viene a Limmud per mangiare!”), abbiamo chiacchierato nei brevi intervalli, abbiamo assistito allo spettacolo, recitato, cantato, sugli ebrei e il Risorgimento; attraverso un tour turistico e una mostra didattica esposta in sede, abbiamo avuto l’opportunità di osservare luoghi oggetti e personaggi della Firenze ebraica. L’elenco delle presentazioni è consultabile: non sembra qui opportuno citarne alcune perché faremmo torto alle altre, tutte meritevoli. (È possibile consultare la Guida all’evento contenente il programma completo delle presentazioni digitando http://limmud-italia.it/Guida_2014.pdf).
Noi del Comitato organizzativo ci siamo sforzati e ci auguriamo di essere stati capaci di creare, per quanto temporaneamente, una comunità di studio in cui tutti potessero sentirsi benvenuti, in cui si potesse comunicare, scambiare esperienze, riflettere e crescere insieme. Se siamo riusciti nell’intento ciò è avvenuto soprattutto grazie ai partecipanti che meritano, anche per il futuro, di avere questa possibilità.