… Il libro è un lavoro politico ed è stato recepito, in un primo momento, con circospezione da una parte del mondo rabbinico. Ho dovuto spiegare molte volte le mie motivazioni e le mie intenzioni per la pubblicazione di questo lavoro. Al tempo stesso, ho capito che le preghiere, con lo stereotipo conservatore maschile che senza ombra di dubbio molte di esse contengono, rischiavano di offendere la sensibilità moderna e politically correct di alcuni lettori. D’altra parte, esistono svariati volumi di preghiere di donne ebree contemporanee pubblicati negli ultimi anni, molti dei quali presentano un interesse umanistico, universalista e convogliano un messaggio politically correct. Il mio libro non è inteso come contributo a questo genere di libri.
Nonostante la sua enorme varietà di fonti geografiche e storiche, questa raccolta evidenzia un’unità nella percezione dello scopo esistenziale. La vita reale delle donne ebree reali attraverso le generazioni è ciò che ha fatto nascere le preghiere che esse hanno creato. Le preghiere riflettono le loro abitudini, credenze, regole e valori. Non ignoriamo né distorciamo le loro voci o i loro messaggi. La mia aspirazione è stata quella di trasmetterle in buona fede, credendo che la loro eredità significativa e irresistibile sia un tesoro che né i testi universalistici contemporanei, da una parte, né il libro di preghiere tradizionale, dall’altra, possono sostituire. Per la salvezza dell’identità e della continuità generazionale delle donne ebree nel presente e nel futuro, è questo retaggio – che sopravvive in un numero sempre più piccolo di cuori e di menti – che ho voluto reclamare prima che scomparisse completamente dalla nostra vista.
Infine, il libro e la discussione vivace e multiforme che l’hanno circondato, hanno riscattato dall’oblio le innumerevoli donne – gli individui e le comunità intorno a esse – e hanno restituito loro la giusta posizione all’interno della Storia, della consapevolezza, della tradizione e della preghiera ebraiche.
La versione in ebraico di questo libro, Tefillàt Nashìm – Le preghiere delle donne, è stata pubblicata in Israele alla fine del 2005, e ha goduto di enorme popolarità in tutti i settori della frammentatissima società del paese. È stata adottata dai membri di tutte le principali comunità religiose in Israele, dagli ultraortodossi ai più laici e, ancor più sorprendentemente, dai musulmani e dai cristiani. In effetti, si è sviluppato intorno a essa un vero e proprio fenomeno culturale. Il libro ha prodotto molte recensioni, conferenze accademiche e dibattiti culturali sui media israeliani. Le poesie liturgiche e le preghiere sono state messe in musica da autori israeliani e altre sono state portate in scena e, contemporaneamente, hanno arricchito la vita religiosa degli individui e delle comunità. Si sono formati gruppi e laboratori per incoraggiare la scrittura di preghiere personali, ispirate allo stile intimo e soggettivo delle suppliche di questo libro. Aliza Lavie – Dalla prefazione.
Aliza Lavie – Le preghiere della donna ebrea, 320 pp, Morashà 2010. € 35
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