Cucinare (mevashel): trasformare un materiale attraverso il calore per migliorarne la fruizione. Di Yom Tov è permesso solo a fini alimentari e per il giorno stesso.
Dal momento che il cibo in genere ha un sapore migliore se cotto all’ultimo, è permesso cucinare di Yom Tov anche cibi che avrebbero potuto essere cucinati il giorno prima, sebbene fosse possibile conservarli mediante refrigerazione. E’ lecito anche bollire l’acqua sebbene non si modifichi il suo gusto: altrimenti sarebbe troppo dispendioso tenere il gas acceso tutto il tempo e comunque l’acqua evaporerebbe. Fa eccezione la frutta cotta, che è addirittura più saporita se mangiata il giorno successivo alla cottura e pertanto va cotta dalla vigilia. Se ci si fosse dimenticati o si fosse stati impossibilitati a prepararla dalla vigilia si può procedere di Yom Tov mediante un shinnuy: p. es. mettendo la pentola sul fuoco prima di riempirla se si è soliti fare l’inverso.
Non è necessario cucinare di Yom Tov il cibo in misura contata: se le parti di cibo sono già pronte per essere cucinate da prima di Yom Tov è lecito metterle a cuocere di Yom Tov in un’unica pentola pur sapendo che non tutte verranno consumate. E’ anche lecito cucinare di Yom Tov un numero di porzioni dello stesso cibo superiore alla necessità prevista avendo già intenzione di tenere il cibo in sovrappiù per il secondo giorno (marbeh be-shi’urim), a tre condizioni:
- che tutto il cibo sia cotto insieme, con lo stesso sforzo. Non è pertanto consentito assegnare il cibo in più a un’altra pentola, né aggiungere parti di cibo a una pentola che sta già cuocendo sul fuoco. E’ lecito cucinare di Yom Tov un pollo intero sebbene si intenda utilizzarne solo una parte il giorno stesso, a condizione che non lo si divida in pezzi prima di metterlo in pentola, perché ciò richiederebbe uno sforzo ulteriore in vista del giorno successivo. Con la stessa logica non è lecito friggere cotolette o frittelle in più per il giorno dopo, dal momento che ciascuna cotoletta o frittella richiede uno sforzo a sé. E’ però in ogni caso permesso aggiungere del cibo alla pentola anche in un secondo momento se questo migliora il sapore dell’insieme (p.es. aggiungere pezzi di pollo al brodo) o evita un guasto (p.es. pelare altre patate e aggiungerle allo sformato per evitare che si bruci), persino se ciò richiede uno sforzo in più.
- che non si dichiari esplicitamente l’intenzione di cucinare per il giorno successivo;
- che sia fatto entro l’ora di pranzo, in modo che resti il tempo materiale di consumarlo il giorno stesso qualora lo si voglia: se si cucinasse nel pomeriggio darebbe nell’occhio.