- Durante il pasto occorre ricordare la distruzione del Bet ha-Miqdash.
- A tavola ci si siede con abito adeguato, perché è come trovarsi davanti a H.
- Occorre ottemperare ai propri bisogni corporali prima di sedersi a tavole.
- Se si posseggono animali, occorre averli nutriti prima di dar da mangiare a se stessi; ma le bevande si concedono prima all’essere umano.
- Non si parla mentre si mangia neppure di Torah, ma fra una portata e l’altra è permesso. Il divieto halakhico, volto a evitare che il cibo vada per traverso, secondo alcuni era in vigore solo finché si mangiava distesi sui triclinii.
- Le Berakhot sul vino e sulla frutta, che Ha-Motzì non copre, vanno recitate con le mani pulite. Due commensali si attendono a vicenda per iniziare o riprendere il pasto, a meno che il cibo non rischi di raffreddarsi. Se sono in tre, due non si adeguano alle esigenze del terzo, a meno che quest’ultimo non sia degno di onore da parte loro: p.es. il genitore o il Maestro.
- Non si guarda nel piatto degli altri. Ciascuno prende dal piatto di portata la porzione che si trova davanti a lui, senza preoccuparsi di scegliere la più grande o la migliore. Non si riempia la bocca di un unico boccone grande, ma lo spezzetti.
- Non si mangia con le mani. Chi offre cibo agli ospiti ma non mette a loro disposizione le posate è peccatore, in quanto prende alla leggera l’onore dovuto a essi.
- Mangiare con calma. Se il cibo è troppo duro non tenti di sbranarlo con i denti, ma piuttosto se ne astenga. Non si succhi le dita, né mostri eccessivo attaccamento al cibo. Non afferri con la forchetta un nuovo boccone finché non ha smaltito quello che ha già in bocca.
- Sia di buon umore mentre mangia, senza manifestare collera o preoccupazioni.
- Non si mangia, né si beve stando in piedi. Persino dopo aver fatto il Qiddush in piedi ci si siede a bere il vino. Dopo la Berakhah finale ci si alza da tavola solo una volta trascorso di nuovo lo stesso tempo necessario per recitare quella Berakhah.
- L’ospite deve fare tutto ciò che gli dice il padrone di casa. Non è lecito in casa altrui sollecitare il cibo, ma l’acqua da bere è permesso.
- Non condividere con altri il boccone che si è addentato e neppure il bicchiere dal quale si è bevuto. Si usa essere facilitanti con il vino del Qiddush.
- Non è opportuno “leccare” il piatto fino in fondo.
- Se si vede residui di cibo gettati a terra è necessario raccoglierli. E’ proibito procurare guasto ai cibi, lanciandoli o simili, come talvolta si fa con gli sposi. Nei ricevimenti alcuni usano infilare gli stuzzichini in un impasto da pane o in un frutto che faccia loro da sostegno: occorre evitarlo perché in questo modo si procura danno all’impasto o al frutto.
- Non si usa il pane presente in tavola come appoggio per recipienti, perché il cibo ivi contenuto potrebbe inavvertitamente traboccare e guastare il pane. Non si tira il pane, né lo si introduce nelle conserve di salamoia, come fanno alcuni, per migliorarne il gusto.