Milano. Domenica 28 giugno 2015. Biblioteca Ambrosiana.
L’impostazione non miracolistica della Torà impone un rapporto particolarmente attento con la natura. Uno dei motivi per cui Mosè non entrò in terra di Israele è perché, incalzato dal popolo, non ebbe sufficiente fede in Dio e percosse con forza la roccia da cui Lui gli aveva detto che sarebbe uscita dell’acqua. La picchiò due volte, una di troppo. Non apparve un angelo o un essere sovrannaturale a rinfrescare gli assetati, casomai semplicemente eliminando il bisogno che sentivano. Tutto si verificò in modo quasi ordinario: alla fine si rivelò una comune fonte da una roccia qualsiasi, che però andava trattata con rispetto. La punizione data a Mosè deve far riflettere in particolare, perché Mosè, essendo una persona con una particolare posizione rispetto a Dio, doveva mantenere al massimo livello degli standard che tutti dobbiamo rispettare, seppur a un livello minore. Una roccia “qualsiasi” va rispettata, ci indica il passo dell’Esodo (20, 11).
E’ solo un esempio fra mille altri, è come il vento che portò all’apertura del Mar Rosso, dove si ripropone il binomio fede in Dio – evento naturale ma pilotato dall’Alto. E’ un binomio che invita a dare alla natura un valore spirituale elevato, a non considerarla cosa propria, a tenere un atteggiamento rispettoso.
La scienza ha messo in evidenza la fragilità degli ecosistemi del mondo e ha suscitato la preoccupazione per l’ambiente in cui viviamo. Questa preoccupazione non è solo teorica ma che può avere un impatto sul modo in cui attualmente viviamo le nostre vite.
E’ bene sfatare il mito che il pensiero religioso è lontano dall’ambientalismo. Gli insegnamenti ebraici hanno promosso un certo tipo di consapevolezza ambientale. Nel complesso, le fonti ebraiche articolano una etica ambientale filosoficamente ben fondata. La Torah insegna che D-o ha creato il mondo per il bene dell’umanità, ma questo diritto è anche una responsabilità. Il mondo appartiene a D-o e noi siamo i suoi amministratori e custodi. Attraverso il prisma di linee guida morali e legali della Torah, scopriamo un’etica ambientale che può guidare il nostro pensiero sui grandi temi ecologici di oggi. Coloro per i quali l’ambientalismo è già un valore, troveranno all’interno delle fonti ebraiche conforto, sostegno e ulteriore ispirazione nel tentativo di proteggere il nostro pianeta.
Abbiamo il diritto di utilizzare questo mondo in qualunque modo? Su quali basi la gente dovrebbe limitare il consumo di risorse naturali?
Biblioteca Ambrosiana
domenica 28 giugno 2015
ore 10.00—12.00
Sala Accademie
Gli alberi nutrono la vita
Saluti introduttivi
Mons. Franco Buzzi
Dott. Silvio Tedeschi Samaia
Rav Paolo Sciunnach
Gli alberi nella tradizione ebraica
Mons. Pier Francesco Fumagalli
Italia terra nutrice di sommi poeti
(F. Petrarca). Introduzione alla mostra
Modera: Claudia Milani
Ore 11.00 visita guidata alla mostra in tema
di EXPO “Pane e non solo. I cibi, i libri”
After the event private tour to see the
new Exhibition dedicated for the EXPO
Ingresso 8 euro