Israele, si sa, è chiamata la “Startup Nation”, in virtù del suo provato successo imprenditoriale e innovativo. Spesso questa caratteristica crea storie che coinvolgono le realtà più disparate…
Jo (Jonathan) si occupa di Ricerca e Sviluppo nel settore agroalimentare. Nel 2015 l’azienda per la quale lavora purtroppo va in crisi e crolla. Giocoforza, Jo si ritrova all’età di 55 anni a dover decidere “cosa far da grande”. Ovunque, farsi assumere a 55 anni da qualche parte non è affatto facile… ma siamo nella Startup Nation, no? Infatti Jo, ripresosi dalla botta, prende il suo geniale collega Vladimir, un ricercatore di origine ucraina con il quale stava lavorando ad un progetto stroncato dalla crisi aziendale e insieme, autofinanziandosi e stringendo la cinghia.… “startuppano”, avviando la “Yarok”.
Yarok sviluppa un sistema per individuare molto rapidamente pericolosi batteri nel cibo (in particolare nel “freschissimo”) e nell’ambiente di produzione delle industrie alimentari. In brevissimo tempo il suo sistema sa individuare batteri tipo E.coli, Listeria, Salmonella, etc. (brutta roba… molto pericolosa). In tal modo la startup israeliana offre una soluzione ad un grave problema, che minaccia i consumatori e le industrie.
Molti non sanno che quasi tutto il cibo fresco (ad es. frutta, verdura, latte, etc.) arriva sugli scaffali di vendita prima dell’arrivo dei risultati di eventuali analisi eseguite sul prodotto. Infatti gli attuali metodi di analisi (anche i cosiddetti “rapidi”) sono troppo lenti, rispetto all’esigenza di freschezza.
Per i consumatori, questo è potenzialmente pericoloso (l’ultimo più clamoroso caso riporta 2 “morti da rucola” in inghilterra (per E.coli).
Per le industrie, è una delle cause di costosi “richiami di prodotto”, talvolta “diversamente fatali”: infatti i piccoli produttori, dopo un “richiamo”, spesso vanno in rovina e son costretti a chiudere.
Steve Jobs docet: una startup che si rispetta nasce in un garage… I nostri due eroi, non avendo un garage a disposizione, affitano l’ex bottega di un barbiere a Bat Yam, e, oscurandone la vetrina, la trasformano in un modesto ma efficiente laboratorio microbiologico. Bat Yam è un piccolo comune a sud di Tel Aviv, povero e con molti tossicodipendenti… Oggi, il maggior timore dei nostri eroi è quello che i tossici locali vengano a rubare di notte, avendo sgamato che nella bottega vi è oggi un laboratorio di fortuna e pensando che la dentro facciano “‘robba bbuona” (tipo lo sceneggiato “Breaking Bad”, x chi lo ha visto).
Temono anche che la polizia faccia irruzione, per lo stesso motivo… ma cosa non si fa per la salute del consumatore.
Comunque, dopo un intenso lavoro, Yarok sviluppa un sistema che consente di avere i risultati delle analisi entro i tempi di un turno di produzione, ovvero prima che il prodotto venga inviato ai supermercati.
Dopo 45 minuti il sistema evidenzia primi affidabili risultati ed entro poche ore accerta se il prodotto è esente da pericolosi batteri (quindi se consegnabile evitando gli attuali rischi). In questo modo Yarok aiuta a proteggere sia il consumatore, sia i produttori.
Oggi Yarok sta percorrendo il classico percorso delle startup israeliane: interesse da parte dell’industria, attenzione da parte di possibili fondi di Venture Capital, insomma, è entrata in quel mondo che fa crescere l’innovazione e -appunto- le startup.
Bel colpo per i nostri eroi, che si consolavano pensando che, alla peggio, avrebbero comunque potuto imparare a fare barba e capelli a chi, ogni tanto, bussa alla porta del laboratorio, cercando il vecchio esercizio.
In questi giorni Yarok è stata selezionata (18 su 200) da Food+City, un organizzazione statunitense che promuove le startup che si occupano di food e urbanizzazione. Tra le sue varie iniziative, l’organizzazione chiede al pubblico di “votare” attraverso Facebook per la startup favorita, all’interno del gruppo internazionale prescelto. Yarok, ovviamente, rappresenta Israele.
Chi volesse fare un po’ di sionismo online, votando per i nostri “startuppisti”, puo’ farlo al link:
https://www.facebook.com/foodcityorg/app/126231547426086/?app_data=%7B%7D&pnref=story
Per saperne di più: www.yaroktt.com / Twitter: @yaroktt .