Shut Seridè Esh 2, 62
Nella parashah di Lekh Lekhà incontriamo la seconda mitzwah della Torah, la milah. Avraham ha messo in pratica questa mitzwah all’età di 99 anni. I commentatori si dilungano molto sul perché Avraham abbia atteso il comandamento divino, visto che tradizionalmente Avraham metteva in pratica tutti i precetti della Torah. Avraham ha però effettuato la milah quando era adulto. In una teshuvah lo Seridè Esh (2,62), trattando il tema della possibilità di effettuare l’anestesia per la milah, e quale sia la regola per un adulto (che non ha fatto la milah da bambino, condizione purtroppo tutt’altro che infrequente nella nostra realtà, o un adulto che si converte all’ebraismo).
Rav Weinberg scrive di essere in dubbio su chi debba recitare la berakhah, se chi viene circonciso, perché è lui a compiere la mitzwah, o il mohel. Da quanto scrive il Rambam nel cap. 19 del commento alla Mishnah di Shabbat sembra che il Mohel non compia alcuna mitzwah. Infatti “quando il bambino cresce e arriva al momento dell’obbligo delle mitzwot, ogni persona è esentata dalla milah”. Se è così dovrebbe essere lui a recitare la berakhah. Rav Weinberg porta altri esempi dai poseqim relativamente a casi che possono apparire simili. Per esempio a) se il proprietario di una casa affida ad un altro il compito di effettuare la bediqat chametz b) o se una persona viene incaricata dal proprietario di prodotti agricoli di effettuare il prelievo della terumah; in questi casi l’incaricato può recitare la berakhah. Il Bakh individua il criterio distinguendo fra mitzwoth che ricadono sul corpo di una persona (ad esempio l’obbligo di accendere i lumi di chanukkah, caso in cui lo shaliach non recita la berakhah, a meno che il padrone di casa non assista alla sua accensione, caso in cui può uscire d’obbligo per mezzo della berakhah dello shaliach), e mitzwot che ricadono sulle cose (come il prelievo delle terumot). Altro esempio di mitzwah del primo tipo è quello che viene aiutato a mettere i tefillin. In questo caso chiaramente recita la berakhah chi indossa i tefillin e non chi aiuta.
Trasferendo il discorso alla milah pertanto, seguendo il modo di vedere del Rambam, la berakhah dovrebbe essere recitata da chi viene circonciso. Ma sarebbe possibile anche dire che il mohel, in qualche modo, sta compiendo una mitzwah, come chi effettua la bediqat chametz per un altro, oppure come colui che costruisce un parapetto, o mette una mezuzah per un altro, casi in cui l’inviato recita la berakhah. Secondo Seridè Esh questi casi non sono una prova, perché in quei casi il padrone di casa non fa assolutamente nulla, e non si considera persino che abbia messo in pratica una mitzwah, ma semplicemente, visto che altri l’hanno fatta, ora è esentato dal metterla in pratica. Per la milah è differente però perché ha permesso di essere circonciso, e chi effettua la milah non sta facendo una mitzwah perché non ha alcun obbligo, e quindi dovrebbe recitare la berakhah chi viene circonciso. Un caso simile interessante è quello dello Shofar: se una persona che già è uscita d’obbligo suona per un altro chi deve recitare la berakhah. In assoluto, anche se non si usa così, il Ramà scrive che è opportuno che a recitare la berakhah sia chi ascolta il suono (scrive il Bet Yosef che non si fa così perché non tutti sono in grado di recitare la berakhah).
Il Machazit ha-sheqel spiega che per la milah e la mezuzah il padre e il padrone di casa non fanno nulla, e per questo non recitano la berakhah, ma per lo shofar, dove l’aspetto principale della mitzwah è collegato all’ascolto, anche il Rambam è d’accordo nel dire che chi ascolta recita due berakhot, sull’ascolto e shehecheianu, e può se vuole incaricare qualcuno per farlo in sua vece. Tornando alla milah, visto che chi è circonciso partecipa alla mitzwah ed il mohel secondo il Rambam non sta compiendo una mitzwah, visto che essendo divenuto adulto chiunque altro è esentato dalla mitzwah, deve essere lui a recitare la berakhah, ma può, se vuole, incaricare il mohel di recitare la berakhah, ed uscire d’obbligo ascoltandola, ma deve ascoltarla e mettere l’intenzione di uscire d’obbligo, e per questo non può essere anestetizzato tramite anestesia totale, perché non potrebbe sentire la berakhah, ed è permesso unicamente avvalersi dell’anestesia locale perché non senta dolore.