Intervento all’inaugurazione del nuovo Bet Hakkenèset di Bologna
Nomi
Bet (ha-)kenesset (aramaismo: “casa di riunione”): TM: ‘edah = Targum aram.: kenishta’ = LXX: synagoghè.
Bet tefillah (“casa di preghiera”): Is. 56,7: Io li farò venire al monte a Me consacrato, li rallegrerò nella mia “casa di preghiera”, i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul Mio altare, perché la Mia casa sarà proclamata “casa di preghiera” per tutti i popolo. LXX: proseuchè.
Bet (ha-)midrash (“casa di studio”). Gr.: didaskaleion (Filone, De Vita Mos. 2,39); oikos paideias (Ecclo. 51,23).
Origini e struttura
Ez. 11,16: Perciò dirai: Così dice il S.D.: Ancorché Io li abbia allontanati fra le nazioni disperdendoli fra i vari paesi, Io sarò per loro un Santuario in miniatura (Miqdash me’at) nelle terre in cui sono giunti (cfr. Talmud Bab. Meghillah 29a: Diceva R. Itzhak: si riferisce ai Battè ha-Kenesset e ai Battè Midrash di Babilonia).
Neh. 8, 1-8: Allora tutto il popolo si radunò (wayeassefù) come un sol uomo sulla piazza antistante la porta delle Acque. Dissero a Ezra lo Scriba di portare il libro della Torah di Mosé che il S. Aveva dato ad Israele. Il sacerdote Ezra portò la Legge davanti all’assemblea (qahal) composta di uomini, di donne e di tutti quelli che erano in grado di intendere. Era il primo giorno del settimo mese. Egli lesse il libro sulla piazza antistante la porta delle Acque, dal mattino presto fino a mezzogiorno, agli uomini, alle donne e a quelli in grado di intendere; e tutto il popolo tendeva le orecchie al libro della Torah. Ezra lo Scriba stava su una tribuna di legno (migdal ‘etz), appositamente costruita; accanto a lui stavano, a destra: Matitiah…; a sinistra: Pedayah… Ezra aprì il libro alla vista di tutto il popolo –trovandosi più in alto di tutto il popolo- e quando lo aprì tutto il popolo si alzò in piedi. Allora Ezra benedì il S., il grande D., e tutto il popolo, con le braccia levate, rispose: Amèn, amèn. Poi si inchinarono e si prosternarono davanti al S., con la faccia a terra. Yeshùa’… e gli altri leviti spiegavano la Torah al popolo che rimaneva al suo posto. Si leggeva nel libro, nella Torah di D., dando il senso; e la lettura fu compresa.
Sacralità della Sinagoga
Mishnah Meghillah 3,1-3: Gli abitanti di una città che hanno venduto la piazza della città, devono acquistare con il ricavato un Bet ha-kenesset. (Se hanno venduto) un Bet ha-Kenesset, devono acquistare una Tevah. (Se hanno venduto) una Tevah, devono acquistare dei drappi (mitpachòt per il rotolo della Torah). (Se hanno venduto dei drappi), acquistano libri (della Bibbia). (Se hanno venduto) libri, acquistano (un rotolo della) Torah. Ma se hanno venduto (un rotolo della) Torah non acquistino libri (con il ricavato). (Se hanno venduto) Libri, non acquistino dei drappi. (Se hanno venduto) drappi, non acquistino una Tevah. (Se hanno venduto) una Tevah, non acquistino un Bet ha-Kenesset. (Se hanno venduto) un Bet ha-Kenesset, non acquistino una piazza. E lo stesso vale per le somme rimanenti… Non si vende un Bet ha-Kenesset se non a condizione che, se si vuole, possa essere restituito: queste sono le parole di R. Meir. I Maestri dicono che si può venderlo definitivamente ad eccezione di quattro casi: (che non ne venga fatto) un bagno, una conceria, un bagno di purificazione e una lavanderia… R. Yehudah aggiunge: in un Bet ha-Kenesset distrutto non si tengono elegie funebri (in presenza del defunto), non si appendono corde, non si stendono reti, non si fanno essiccare i frutti sul suo tetto e non lo si usa come scorciatoia, come è detto: “E renderò desolati i vostri santuari” (Lev. 26,31); (ciò significa che) la loro santità rimane anche quando sono distrutti. Se vi sono cresciute erbacce, non le si devono strappare perché (esse provocano) dolore.
Tosseftà’ Meghillah 3,7: Nei Battè ha-Kenesset non si devono adottare comportamenti frivoli, non vi si entri per rinfrescarsi dal sole d’estate nè per ripararsi dal freddo d’inverno, o dalle piogge nella stagione piovosa. Non vi si mangia, nè vi si beve, nè vi si dorme, nè vi si passeggia, nè vi si gioca. Bensì vi si legge (la Torah), vi si studia (la Mishnah), si tengono spiegazioni midrashiche.
Frequenza della Sinagoga
Talmud Bab. Berakhot 6-8: La preghiera dell’uomo viene ascoltata solo nel Bet ha-Kenesset…Chiunque abbia l’abitudine di venire al Bet ha-Kenesset e un giorno si assenti, il S.B. chiede di lui: se si è recato a compiere un altro precetto, gli risplenderà, ma se è invece andato per gli affari suoi non gli risplenderà, perché avrebbe dovuto confidare in D. e non lo ha fatto. Quando il S.B. giunge al Bet ha-Kenesset e non vi trova dieci uomini si altera… Quando si esce dal Bet ha-Kenesset non si deve affrettare il passo: ciò vale solo in uscita, ma in entrata è un precetto correre… Chiunque abbia a disposizione un Bet ha-Kenesset nella sua città e non vi entri a pregare è chiamato cattivo vicino e provoca l’esilio a sè e ai suoi figli.
Orientamento della Sinagoga
Tosseftà’ Berakhot 3,16: Coloro che si trovano fuori dalla Terra d’Israele si rivolgono verso la Terra d’Israele, come è detto: “Pregheranno Te nella direzione della loro terra” (1Re 8, 22-30). Coloro che si trovano in Terra d’Israele si rivolgono verso Gerusalemme, come è detto: “Pregheranno rivolti verso questa città”. Coloro che si trovano a Gerusalemme si volgono verso il Santuario, come è detto: “Pregheranno rivolti verso questo Luogo”.
Talmud Bab. Berakhot 34b: Si preghi soltanto in una casa che abbia finestre, come è detto: “e (Daniele) aveva finestre nel suo appartamento aperte verso Gerusalemme e tre volte al giorno rendeva omaggio al suo D., come era solito fare per l’addietro” (Dan. 6,11).
Talmud Bab. Berakhot 8a: Diceva Rav Chisdà: Si deve sempre entrare nel Bet ha-Kenesset attraverso due porte.
Le donne nella Sinagoga
Es. 15, 1 sgg.: Allora cantò Mosè con i figli d’Israele questo inno in onore del S. Esprimendosi così: “Canterò al S. che tanto si elevò, cavallo e cavaliere precipitò nel mare”… Miriam la profetessa, sorella di Aaron, prese in mano il cembalo, e la seguirono tutte le altre donne con cembali e con strumenti di danza. E Miriam le faceva ripetere: “Canterò al S. che tanto si elevò, cavallo e cavaliere precipitò nel mare”…
Talmud Bab. Sukkah 51: Chi non ha visto la Gioia dell’Attingimento dell’Acqua non ha mai visto gioia in vita sua. All’uscita del primo giorno di festa solenne della festa (delle Capanne) si scendeva nel “cortile delle donne” e vi si predisponeva un grande impianto (tiqqun gadòl). Cos’era il grande impianto? Inizialmente era tutto su un piano, ma poi fu aggiunta una balconata e venne stabilito che le donne stessero in alto e gli uomini in basso, onde evitare le frivolezze.