Congresso UGEI
La prima Berakhah che recitiamo per i lumi di Chanukkah dice we-tziwwanu lehadliq ner Chanukkah: “…che ci hai comandato di accendere i lumi”. E’ l’atto dell’accensione a costituire la Mitzwah dei lumi di Chanukkah e non l’atto di collocarli una volta accesi: hadlaqah ‘ossah Mitzwah we-lo hannachah. Molte sono le conseguenze pratiche della regola così come è enunciata. Una di queste è che i lumi devono già trovarsi collocati nella loro sede definitiva prima dell’accensione.
Pertanto chi si fosse accorto post factum di avere acceso i lumi nel posto sbagliato (troppo in alto o dove si sa già che tira vento) non può limitarsi a spostarli ma deve spegnerli e riaccenderli. Se è ammalato non può farsi portare i lumi da accendere accanto al letto in cui è costretto per poi collocarli vicino alla finestra come uso una volta accesi, ma dovrà provvedere all’accensione tramite un incaricato.
Ciascuna Mitzwah ha due dimensioni: il compimento dell’atto in sé (po’al). nel nostro caso l’accensione e l’effetto dell’azione (nif’al), ovvero il fatto che i lumi siano accesi. I nostri Maestri ci insegnano che il focus della Mitzwah è il po’al e non il nif’al. Si potrebbe pensare che avendo questa Mitzwah per scopo la pubblicizzazione del miracolo (pirsume nissa) la cosa più importante sia che i lumi siano accesi, a prescindere da come l’accensione sia avvenuta. Non è così. Benché si debba a priori predisporre olio e lumi che stiano accesi almeno mezz’ora, qualora per un accidente imprevisto dovessero spegnersi prima, persino subito dopo l’accensione, de jure non è più obbligatorio riaccenderli: la Mitzwah è già stata eseguita.
Molti preferirebbero un Ebraismo di nif’alim e non di pe’alim: una vita ebraica in cui si vedano i risultati senza che si sia compiuto nessuno sforzo per ottenerli. O una vita ebraica in cui si possa solo godere degli sforzi compiuti da altri. La Halakhah dei lumi di Chanukkah ci insegna proprio il contrario: se vuoi che il miracolo sia pubblicizzato, che l’Ebraismo resti “di moda”, occorre che noi accendiamo i lumi come ci hanno insegnato i nostri Maestri. E così è per tutte le altre Mitzwot.
A questa Halakhah se ne lega un’altra. E’ teoricamente permesso utilizzare il lume di Chanukkah per accendere un altro lume di Mitzwah, ma non un lume profano, perché così facendo mancheremmo di riguardo alla Mitzwah. Ciò è reso possibile dal fatto che è l’atto dell’accensione a costituire la Mitzwah. Se invece la Mitzwah fosse consistita nel collocare i lumi al loro posto dopo averli accesi, se l’accento fosse stato sull’azione di collocarli anziché di accenderli, il loro utilizzo per accendere un lume profano non sarebbe stato irriguardoso. Disprezzare l’esecuzione pratica delle Mitzwòt (po’al) porta al disprezzo della Mitzwah anche nei suoi effetti (nif’al) e dello stesso Ebraismo in generale. E’ per questa ragione che i sostenitori di un Ebraismo di soli risultati senza sforzo alla fine si assimilano e si perdono. Solo la Torah realmente vissuta si mantiene e si perpetua.