“Mosè pascolava il gregge di Ytrò suo suocero, sacerdote di Midian; e guidando il gregge dietro al deserto, giunse alla montagna di Dio, a Chorev” (Esodo 3:1). La prima volta che il Signore parlò a Mosè, gli apparve nel Seneh, in un roveto ardente che non si consumava. In questa rivelazione, il Signore consacra Mosè come profeta e gli ordina di far uscire i figli d’Israele dall'Egitto. La Torah ci informa che tutto questo accadde quando Mosè, che lavorava come pastore per il suocero Yitrò, un giorno portò le pecore verso il deserto.
Perché Mosè si dirige verso il deserto che tra l’altro non è un posto idoneo per far pascolare un gregge? Il Midrash Tanchuma risponde a questa domanda e dice che Mosè si sentì improvvisamente attratto dal deserto, come se avesse avuto la percezione che li sarebbero accaduti aventi eccezionali. Fu nel deserto che i figli d’Israele avrebbero ricevuto la Torah e tutte le sue mitzwoth da osservare. Fu nel deserto che i figli d’Israele costruirono il Mishkan, il Tabernacolo del deserto dove la Presenza divina avrebbe preso la sua dimora terrena. Fu nel deserto che i figli d’Israele ricevettero il sostentamento miracoloso della manna, che cadeva dal cielo ogni mattina, e un pozzo d'acqua che viaggiava sempre con loro.