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Cultura ebraica a tutto campo

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Author page: Rav Adolfo Locci

Nòach. Il fallimento di Nòach

Questa è la storia di Noè. Noè, uomo giusto, era integro nella sua generazione; Noè camminava con Dio” (Genesi 6:9). Il commentatore romagnolo Rabbì Ovadià Sforno (1474-1550) spiega che questo verso vuole intendere che Noè trattava gentilmente le altre persone e cercava di aiutarle. In altre parole, per “imitatio Dei”, cercava di comportarsi secondo la conoscenza che lui aveva di Dio.

Nello specifico, scrive Sforno, Noè ammonì i suoi contemporanei nel tentativo di convincerli a cessare di perpetrare violenza e a comportarsi giustamente.

Mentre molti presumono che Noè non abbia cercato di indurre le persone del suo tempo a pentirsi, Sforno afferma invece che Noè fece grandi sforzi per cercare di elevare e ispirare i malvagi della sua generazione. Noè voleva seguire l'esempio divino e impegnarsi - con tutte le sue facoltà - per aiutare le persone del suo tempo a migliorarsi. Sforno, inoltre, sottolinea che solo quando iniziò a richiamare la gente del suo tempo, Noè fu benedetto con la nascita dei suoi figli. Questa affermazione di Ovadia Sforno, si basa probabilmente sul fatto che la Torah riferisce che Noè generò figli all'età di 500 anni. Generare dei figli a questa età, molto più avanzata rispetto ad altri personaggi del suo tempo che hanno generato figli molto prima, indicherebbe Noè meritò la benedizione dei figli solo dopo essersi dedicato ad esortare i suoi contemporanei a pentirsi.

Naturalmente, come sappiamo, gli sforzi di Noè non ebbero successo, gli esseri umani hanno persistito nelle loro azioni malvagie finché, alla fine, Dio decretò di annientare tutta l'umanità.

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