“Guarda, io pongo oggi dinanzi a voi benedizione e maledizione” (Deuteronomio 11:26). Con queste parole Mosè spiega al popolo ebraico le condizioni attraverso le quali una persona può ricevere benedizione oppure maledizione. Rabbì Levi Yitzchak di Berditchev (1740–1809), nella sua opera di commento alla Torah dal titolo “Kedushat Levi”, solleva la questione che due opposti come benedizione e maledizione, siano stati raggruppati da Mosè in questo caso, in un unico versetto, invece di essere trattati separatamente, come nel capitolo degli ammonimenti nel libro del Levitico o delle maledizioni nel libro del Deuteronomio, in cui si elencano sia i risultati dell'obbedienza sia della disobbedienza ai comandamenti di Dio.
Perché è importante per Mosè menzionare insieme benedizione e maledizione?