Neutralità. Una parola che sembra lontana dallo scenario mondiale di oggi, segnato dalle divisioni e dalle guerre, dalle minacce e dalle violenze. Eppure una parola che nella storia – e forse ancora oggi – ha rappresentato un’opzione alternativa, nel campo delle scelte politiche interazionali. A questa idea dedicò buona parte dei suoi studi lo scrittore ed ex diplomatico Vittorio Dan Segre, originario di Govone e celebre in tutto il mondo per i suoi libri autobiografici.
Di Dan Segre e di neutralità si parlerà venerdì 24 novembre alle ore 17, presso il Polo Universitario di Asti Rita Levi-Montalcini, nel convegno organizzato da Ethica (di cui Segre era l’anima), dal titolo “Essere neutrali in un mondo diviso. Una via alternativa per la coesistenza delle identità”.
Un’occasione per ricordare il celebre studioso e scrittore piemontese, legatissimo ad Asti, ma anche per rimettere al centro dell’attenzione una parola dimenticata, sebbene ancora valida nel contesto internazionale.
Saranno molte le autorità presenti, e l’incontro, che ha ottenuto il patrocinio dalla Prefettura di Asti, si aprirà con i saluti del sindaco di Asti Maurizio Rasero, del Presidente di ASTISSMichele Maggiora, e del Presidente della Fondazione CR AstiMario Sacco.
Dopo l’introduzione del presidente di Ethica, Giovanni Periale,prenderà la parola Gabriele Segre, nipote di Dan Segreericercatore di Politiche Pubbliche e Relazioni Internazionali, con studi negli Stati Uniti e a Singapore, attualmente occupato all’ONU, nella sede di Torino.
Sarà lui a introdurre l’argomento che tanto stava a cuore a suo nonno, il quale scrisse un lungo e definitivo articolo su una prestigiosa rivista internazionale, che disegnava uno scenario inedito e ambizioso: Israele neutrale e uno stato cantonale con la Palestina. Quali sarebbero i vantaggi per i due Paesi? E per il Medio Oriente? Per il Mediterraneo e l’Europa intera? Queste le domande a cui l’articolo tentava di dare risposte. Le cose non sono andate così, eppure oggi, quell’idea di Neutralità può avere ancora credito e futuro, magari riattualizzata, secondo i contesti contemporanei.
Su questa riflessione si muoverà il dibattito di Asti, a cui parteciperanno quattro nomi di primo piano: il direttore de “La Stampa”Maurizio Molinari; l’ex ambasciatore, scrittore e politologo Sergio Romano; Francesco Maria Talò, Ambasciatore italiano in Israele fino a pochi mesi fa, e Giovanni Scirocco, che insegna Storia Contemporanea all’Università di Bergamo.
Punti di vista differenti e opinioni diverse, per un dibattito che accomuna studiosi e amici di Dan Segre, non solo per ricordare un grande uomo piemontese, ma soprattutto per continuare a dare vita alle sue idee.
Vittorio Dan Segre (1922 – 2014) Emigrante per necessità e cosmopolita per scelta, ha avuto in sorte una vita molto avventurosa. Nel 1939, all’indomani delle leggi razziali, si trasferisce in Palestina, nel 1941 si arruola al Cairo nell’esercito britannico, nel 1948 partecipa alla guerra che porterà alla nascita dello Stato di Israele. Dopo anni di servizio nella diplomazia israeliana, dal 1967 al 1989 ha insegnato Relazioni internazionali nelle università di Oxford, Boston, Stanford, Haifa, Milano e Torino. Nel 1997 ha fondato l’Istituto studi mediterranei presso l’Università della Svizzera italiana a Lugano. Tra i suoi libri pubblicati in Italia: La guerra privata del tenente Guillet (1989), Storia di un ebreo fortunato (2000), Il bottone di Molotov (2004), Le metamorfosi di Israele (2006), Frammenti (2013), Storia dell’ebreo che voleva essere eroe (2014). Nel 1991 ha partecipato al processo di creazione dell’Associazione ETHICA diventandone membro del Comitato scientifico ed essendone ispiratore e guida fino alla fine.
https://www.atnews.it/2017/11/astiss-convegno-dedicato-a-vittorio-dan-segre-il-24-novembre-28736/