“Amy Winehouse: A Family Portrait” è il titolo dell’esposizione in programma da 3 luglio al 15 settembre al Museo Ebraico a Camden, nella capitale britannica.
Una mostra dedicata alla vita e alla carriera artistica di Amy Winehouse, che quest’anno avrebbe compiuto 30 anni: “Amy Winehouse: A Family Portrait” è il titolo dell’esposizione in programma da 3 luglio al 15 settembre al Museo Ebraico a Camden, nella capitale britannica. “Amy è sempre stata incredibilmente orgogliosa delle sue radici anglo-ebraiche – ha spiegato il fratello dell’artista scomparsa, Alex Winehouse – Mentre le altre famiglie quando era bel tempo andavano al mare, noi scendevamo sempre nell’East End. Questo è quello che eravamo”. “Non eravamo religiosi, ma eravamo tradizionalisti – ha aggiunto Alex, che è anche il direttore creativo dell’Amy Winehouse Foundation – Spero che il mondo verrà a vedere quest’altro lato, che non appartiene solo ad Amy, ma alla nostra famiglia tipicamente ebrea”.
Tutta la mostra è incentrata sullo stile di vita particolare e sulle radici ebraiche della famiglia Winehouse, attraverso molte fotografie personali inedite e numerosi oggetti appartenuti alla cantante di Rehab, come la sua prima chitarra, la sua collezione di dischi e uno dei suoi 5 Grammy Award, oltre a molti abiti del suo guardaroba indossati durante concerti e festival. “Amy Winehouse era un’artista dotata di un immenso talento, un’icona “, ha commentato Abigail Morris, Ceo del Jewish Museum – E’ giusto che il museo ebraico nella sua amata Camden sia il luogo in cui raccontare la sua storia nell’anno in cui avrebbe festeggiato il suo trentesimo compleanno”. Entrata nel mito a 27 anni, Amy Winehouse è stata trovata senza vita nella sua casa al numero 30 di Camden Square, nel nord di Londra, il 23 luglio 2011.
Osannata in tutto il mondo, imitata e fonte di ispirazione per molti artisti, ha raggiunto il successo e la fama mondiale partendo dalla periferia della capitale inglese, per poi diventare protagonista della scena musicale mondiale. Un’ascesa folgorante, la sua, fino ai difficili giorni della lotta contro le dipendenze da droga e alcol, che la videro entrare e uscire diverse volte da diversi centri di disintossicazione. Amatissima e controversa, sincera, irruenta e amante degli eccessi, oggetto di attenzioni morbose da parte della stampa, Amy mescolava le sue origini british con la grande tradizione di Aretha Franklyn e Dinah Washington. Ha pubblicato due soli album, Frank del 2003 e Back to Black del 2006 (il terzo, Lioness: Hidden Treasures, è uscito postumo nel 2011). Le sue ceneri sono nel cimitero ebraico di Edgware. E il 14 settembre 2013, giorno in cui avrebbe compiuto 30 anni, il suo nome sarà inserito nella Walk of Fame di Londra.