“Allora cantò Mosè, insieme ai figli d’Israele…” (Shemòt 15, 1). Approfondisce l’Admor Rabbì Yehudà di Gur, conosciuto per il suo commentario Sefat Emèt, che i figli d’Israele cantarono la Shiràt hayàm – cantica sul mare, poiché ottennero nella medesima situazione due grandi doni spirituali, che sono: il timor di Dio e la fede in Dio. Difatti il testo dice: “Il popolo temette Dio e credette in Dio e in Mosè suo servo” (Shemòt 14, 31). Allora sì che c’era ragione di cantare!