Lettori protestano per la “diffamazione” operata da Kolot che ha pubblicato l’articolo del Corriere sull’asilo spartito tra laici e religiosi. A) Il problema non esiste; B) Il problema esiste ma va censurato.
Emanuele Dalla Torre
Sebbene non abbonato alla Vostra newsletter, mi e’ giunto un messaggio da voi recentemente diffuso. In quanto Ebreo Italiano e orgoglioso cittadino dello Stato di Israele, voglio esprimere il mio disappunto per la Vostra scelta di diffondere notizie chiaramente destinate a diffamare il nome degli Ebrei in Terra Santa agli occhi dei loro connazionali viventi nella Diaspora.
L’articolo sembra descrivere crescenti scissioni e odio tra religiosi e laici in Israele. La realta’ e’ ben diversa. Si pensi per esempio al crescente interesse dei giovani israeliani laici per l’Ebraismo tradizionale, aborrito dai loro genitori e dai fondatori del Sionismo stesso. O all’esponenziale numero di “michlalot” (universita’ private) che permettono a giovani ultraortodossi di inserirsi sul mercato del lavoro, prima loro vietato… Ma torniamo al caso descritto dall’articolo. Asili separati tra laici e religiosi esistono probabilmente fin dalla nascita dello Stato.
Se poi ci sia stato un unico asilo il cui cortile fosse condiviso e adesso non ci sia piu’, non mi sembra faccia alcuna differenza. Diro’ di piu’. A mio avviso, l’affermazione dell’autore “i bambini sono cresciuti insieme fianco a fianco per generazioni” e’ per lo meno fuorviante. Non mi risulta che Francesco Battistini abbia vissuto in Israele per generazioni. Certo si puo’ supporre che abbia ottenuto questa informazione da qualche autentico abitante dell’antico insediamento ebraico di Kiriat Yovel (!).
Onestamente, lo dubito. (Un altro dettaglio interessante – non so bene che significato abbia e probabilmente non e’ affatto collegato all’argomento di cui si tratta – l’asilo di cui si parla appartiene al movimento “reform” in israele i cui scopi, a giudicare dal loro sito reform.org.il, sono quelli di promuovere matrimoni e conversioni non ortodossi – attualmente non contemplati dalla legge dello Stato).
Sinceri saluti,
Emanuele Dalla Torre, Gerusalemme
Qualche reazione dal profilo Kolòt di Facebook
http://www.facebook.com/kolot.voci
ASO non capisco no ci sono cose positive da parlare su Israele , tutte le nuove start ups le nuove invenzione solo l’ignoranza fa notizia ?
Kolòt Per le buone notizie c’è sempre il profilo dell’Ambasciata d’Israele…
RM poi chiamiamo razzisti gli altri!! invece di unirci se ci dividiamo sempre fra di noi dove andremo a finire?
YML non commento nel merito la questione dico solo che a pubblicare queste notizie non mi pare che facciate un gran servizio ad Israele. Poi si dice che Israele non sa fare propaganda per se. Finchè ci saranno organizzazioni ebraiche che pubblicano di queste notizie all’estero (in Eretz va benissimo che se ne parli ed anche nei Tempi, ma per piacere un minimo di autocensura in pubblico!!! Si avete capito bene CENSURA. I panni sporchi si lavano in casa!!! Sennò è delazione (colpa gravissima).