Commentando nella nostra Parashah Devarim 24, 1, Abrabanel dice che sono 5 i vantaggi che l’uomo ricerca in questo mondo e gli vengono facilitati dal matrimonio: 1) il denaro (kessef), 2) l’onore (kavod), 3) il benessere fisico (guf), 4) l’integrità dello spirito (nefesh) e 5) i figli (banim). Se il quarto è fuori dalla materia e il quinto è essenzialmente un dono di D., sul piano pratico dobbiamo prendere in considerazione i primi tre, in corrispondenza dei quali la Torah richiede al marito di assolvere nei confronti della moglie gli obblighi di: sostentamento (sheèr) rispetto al denaro, abbigliamento (kesùt) rispetto all’onore e coabitazione (‘onah) rispetto al benessere fisico. Peraltro, c’è un ostacolo costante che si frappone dentro ciascuno di noi alla realizzazione di questo programma:
כִּי תֵצֵא לַמִּלְחָמָה עַל אֹיְבֶיךָ וּנְתָנוֹ יְהֹוָה אֱלֹהֶיךָ בְּיָדֶךָ וְשָׁבִיתָ שִׁבְיוֹ: וְרָאִיתָ בַּשִּׁבְיָה אֵשֶׁת יְפַת תֹּאַר וְחָשַׁקְתָּ בָהּ וְלָקַחְתָּ לְךָ לְאִשָּׁה:וַהֲבֵאתָהּ אֶל תּוֹךְ בֵּיתֶךָ וְגִלְּחָה אֶת רֹאשָׁהּ וְעָשְׂתָה אֶת צִפָּרְנֶיהָ: וְהֵסִירָה אֶת שִׂמְלַת שִׁבְיָהּ מֵעָלֶיהָ וְיָשְׁבָה בְּבֵיתֶךָ וּבָכְתָה אֶת אָבִיהָ וְאֶת אִמָּהּ יֶרַח יָמִים וְאַחַר כֵּן תָּבוֹא אֵלֶיהָ וּבְעַלְתָּהּ וְהָיְתָה לְךָ לְאִשָּׁה: וְהָיָה אִם לֹא חָפַצְתָּ בָּהּ וְשִׁלַּחְתָּהּ לְנַפְשָׁהּ וּמָכֹר לֹא תִמְכְּרֶנָּהבַּכָּסֶף לֹא תִתְעַמֵּר בָּהּ תַּחַת אֲשֶׁר עִנִּיתָהּ
Devarim 21, 10-14: Quando uscirai in guerra contro i tuoi nemici, H. tuo D. te lo consegnerà in mano e prenderai dei suoi prigionieri, vedrai fra i prigionieri una donna bella d’aspetto, la desidererai e laprenderai in moglie, dovrai portarla dentro casa tua ed essa si raderà la testa e si farà crescere le unghie. Poi si toglierà di dosso il suo abito di prigionia, starà in casa tua a piangere suo padre e sua madre per un mese, dopodiché ti congiungerai con lei, la possiederai e sarà tua moglie. Ma qualora dovesse accadere che non la desideri più, dovrai lasciarla andare libera; non potrai venderla per denaro, né signoreggiare su di essa dopo che l’hai umiliata.
ולקחת לך לאשה. לא דברה תורה אלא כנגד יצר (ג) הרע, שאם אין הקדוש ב”ה מתירה, ישאנה באיסור, אבל אם נשאה, סופולהיות שונאה
Rashì ad v.: “E la prenderai in moglie”: la Torah ha parlato qui solo in relazione allo Yetzer ha-Ra’. Se infatti il S.B. non l’avesse concessa egli l’avrebbe presa comunque infrangendo il divieto; ma se la sposa, finirà per detestarla.
כי תצא למלחמה על אויביך וגו’. אויביך ביו”ד לשון רבים ואח”כ אמר ונתנו הל”ל ונתנם… אלא ודאי שמדבר באויב אחד פרטי שהיה בכלל אויביך הרבים שהזכיר כבר ומי הוא זה ואיזו הוא, אין זה כ”א צר ואויב פנימי והוא שטן הוא יצה”ר המקטרג ביותר בשעת הסכנה במלחמה … אם תעשה כל האמור בענין מגלוח ראשה ונוולה מה כתיב אחריו והיה אם לא חפצת בה. פירש”יהכתוב מבשרך שסופך לשנאותה ואז ודאי יצרו מסור בידו כשישנא אותה, ועיקר תחבולה זו היא כדרך שנאמר (קהלת ז.ב) טובללכת אל בית אבל וגו’ כי על ידי זה יזכור יום המיתה ואז ודאי אזיל היצה”ר, וכשהיא בוכה ומתאבלת על אביה ואמה הרי הוא יושב בבית אבל תמיד וע”י זה יזכור ליצרו יום המיתה ואז ודאי אזיל ואז תשקוט תאותו ועל ידי זה ישנאה, ולפי שמבשרך שסופך לשנאותה לכך אמר סוף שה’ אלהיך נותנו בידך
Kli Yeqar ad v.: “Quando uscirai in guerra contro i tuoi nemici, H. tuo D. te lo consegnerà in mano”: ci saremmo aspettati che dicesse: “te li consegnerà” al plurale! Il riferimento è al nemico interiore di ciascuno di noi per eccellenza: lo Yetzer ha-Ra’. Rashì ci spiega che se faremo tutto ciò che è scritto la Torah ci anticipa che finiremo per detestarlo e allora certamente il S.B. lo consegnerà in mano nostra. La tattica segue il versetto: “meglio andare a casa del lutto piuttosto che a casa del banchetto” (Qo. 7, 2).Ricordandoci del giorno in cui moriremo lo Yetzer ha-Ra’ se ne va.
אמר ר”ש בן לקיש לעולם ירגיז אדם יצר טוב על יצר הרע שנא’ {תהילים ד-ה} רגזו ואל תחטאו. אם נצחו מוטב ואם לאו יעסוק בתורה שנאמר אמרו בלבבכם אם נצחו מוטב ואם לאו יקרא קריאת שמע שנאמר על משכבכם אם נצחו מוטב ואם לאו יזכור לו יום המיתה שנאמר ודומו סלה
Berakhot 5a: Disse R. Shim’on ben Laqish: L’uomo deve sempre mettere lo Yetzer ha-Tov in tensione con lo Yetzer ha-Ra’. Se così lo batte, bene, altrimenti studi Torah; se così lo batte bene, altrimenti legga lo Shemà’ (in cui si ricorda la Mitzwah del martirio per il Qiddush ha-Shem); se così lo batte, bene, altrimenti gli rammenti il giorno della (propria) morte (nessuno vuol concludere la sua vita con un atto trasgressivo. Dal momento che non è noto a nessuno il giorno della propria dipartita, questo pensiero ci obbliga a un comportamento irreprensibile ogni giorno).
ובדרך רמז תתבאר הפרשה… ואומרו על אויביך, בא להעיר כי לא מלחמה זו כגבור הלוחם ללכוד עיר וכשיקוץ במלחמה יפנה וילך לעצמו אלא כאדם הלוחם עם אויבו שאם יתרשל יקום עליו והכהו, כמו כן אם יתרשל האדם מללחום את האויב יקום עליו ויאבדהו מן העולם, ומבטיחו הכתוב שהגם שתקיף הוא היצר מכח האנושי אף על פי כן יתנהו ה’ בידו… ואומרו וראית בשביה אשת יפת תואר. אמר אשת סמוך פירוש נשמת אדם, כי אין הס”מ שולט בנפש עד שתרד מטה ותכנס באדם ממנו הוא לוקחה בשבי, והנפש תקרא אשה, וקרא לזו יפת תואר כי הנפש יפה עד מאד אלא שמתנוולת במעשיה הרעים וכשינוצח היצר אז ישכיל האדם בנפשו מה יפה ומה נעימה היא… ותסיר מסוה הטומאה המתכסה בה הנפש מרוח הטומאה, והוא אומרו והסירה את שמלת שביה מעליה פירוש שקנתה משביתה במקום טמא, וזה יהיה על ידי מירוק החטאים ודרכי התשובה והכנת הדעת מול אלהי ישראל ב”ה, ויבחר מקום מושב לה בית מיוחד לישראל שהוא בית המדרש, והוא אומרו וישבה בביתך, ותתודה בבכי על אשר מעלה באביה ואמה ועל פרידתה מהם, אביה זה הקב”ה, אמה היא כנ”י (ברכות ל”ה), ירח ימים … ירמוז לחודש המיוחד לתשובה שהוא חודש אלול ואחר כז תבוא אליה. פירוש אתה תכנס ליהנות מאורה
Or ha-Chayim ad v.: Il brano si spiega come un’allegoria. Questa guerra non è come chi conquista una città e poi se ne va, ma è “contro il tuo nemico”, nel senso che se lo trascuri torna a levarsi contro di te incontinuazione e ti batte, ma se insisti H. lo consegnerà nelle tue mani. La donna di bell’aspetto altra non è che l’anima, imprigionata dentro il corpo in cui è discesa, originariamente bella finché non si deturpa per effetto delle cattive azioni; ma se l’uomo riesce a toglierle di dosso gli abiti della sua prigionia purificando i propri peccati e facendo Teshuvah, destinando per essa “la tua casa”, una casa speciale, la Casa di Studio in cui possa incontrare nuovamente D., essa piangerà la separazione da suo Padre (il S.B.) e sua Madre (la Comunità d’Israel) per un mese: il mese di Elul, particolarmente destinato a questoscopo, allora tornerai a godere appieno della sua luce.
Lo Yetzer ha-Ra’ va battuto con ogni mezzo. Abrabanel spiega che il primo di questi è l’attaccamento al denaro, che presso molti ha più presa persino dell’istinto. Essi anzi giustificano i propri cedimenti dicendo che nel momento in cui si stancano del godimento lo monetizzano, trasformandolo in unguadagno economico. Per evitare questo la Torah stabilisce che se non desideri più la ragazza, devi liberarla senza poterla vendere, per il fatto che l’hai “adoperata”. Si spera che questo sia sufficiente a distorglierli anche dall’attrazione fisica.
Il caso della “donna di bell’aspetto” (yefat toar) è solo uno dei tanti usi distorti dell’istinto di cui si parla in questa Parashah. Successivamente si parla del “violentatore” (onès), che ripropone parte della terminologia fin qui usata:
כִּי יִמְצָא אִישׁ נַעֲרָה בְתוּלָה אֲשֶׁר לֹא אֹרָשָׂה וּתְפָשָׂהּ וְשָׁכַב עִמָּהּ וְנִמְצָאוּ: וְנָתַן הָאִישׁ הַשֹּׁכֵב עִמָּהּ לַאֲבִי הַנַּעֲרָה חֲמִשִּׁים כָּסֶף וְלוֹתִהְיֶה לְאִשָּׁה תַּחַת אֲשֶׁר עִנָּהּ לֹא יוּכַל שַׁלְּחָהּ כָּל יָמָיו
Devarim 22, 28-29: Se un uomo trova una ragazza illibata che non sia già fidanzata, la afferri, giaccia con lei e siano trovati, il violentatore darà al padre di lei 50 sicli e lei diverrà sua moglie per il fatto che l’ha “adoperata”: non potrà più divorziarla per tutta la sua vita (di lui).
משרשי המצוה. כדי ליסר הנבלים מן המעשה הרע הזה ושלא יהיו בנות ישראל כהפקר, שאם יחשב האונס למלאת נפשו בה וילך לו יקל בעיניו לעשות כן פעמים הרבה, אבל אם בדעתו שתהיה קשורה עמו ומוטלת עליו כל ימיו לחיוב שאר כסות ועונה,ואפילו אם יקוץ בה לא יהיה לו רשות לגרשה לעולם, ושיתחיב לתן לאביה חמשים כסף מיד באמת יכבש יצרו וימנע מעשות הנבלה עם הקנס הזה. וגם יש בזה קצת תנחומין על העניה המבישת שתשאר עמו לעולם, פן יבישנה איש אחר בדבר הרע שארע לה, ופקודי יי ישרים משמחי לב (תהלים יט, ט)…ואמרו חכמים (כתובות לט, ב), שהאנוסה שלא רצתה היא או אביה שתנשא לו אין כופין אותה, אבל לא רצה הוא כופין אותו
Sefer ha-Chinnukh, prec. 557: Il precetto ha lo scopo di tener lontani i malvagi da un’azione così crudele e proteggere le ragazze ebree dal divenire res nullius, perché se il violentatore ritiene di soddisfare il proprio desiderio e poi andarsene prenderà la cosa sotto gamba molte volte. Ma se sa che lei sarà legata a lui e dovrà mantenerla per tutta la vita e anche se si stancherà di lei non potrà mai abbandonarla; e per dipiù deve versare al padre di lei 50 sicli davvero il suo istinto sarà vinto e si asterrà da compiere un simil vilipendio per questa cifra. Inoltre il fatto di rimanere con lui costituisce una parziale consolazione per la poverina che altrimenti sarebbe esposta al ludibrio di altri per quanto le è successo… I Maestri hanno detto che se la ragazza o suo padre si oppongono al matrimonio non si esercita costrizione su di lei, ma se è lui a non volere, lo si costringe (Ketubbot 39b).
Se finora avevamo parlato di una straniera, anzi nemica, prigioniera di guerra, di moralità almeno dubbia (cosa ci fa al fronte?), avente uno status quasi di schiava, verso la quale vale soprattutto il deterrente economico, qui si tratta invece di una correligionaria libera in tempo di pace, da rispettare nella sua integrità. Il deterrente economico è presente anche qui, ma più marcato: non semplicemente la rinuncia a un affare, ma una vera e propria sanzione. La ragione – spiega Abrabanel – sta nel fatto che il violentatore si approfitta della donna senza prometterle alcun vantaggio, neppure economico, in cambio. Non basta ancora: la sanzione diviene qui duplice. Lo Yetzer ha-Ra’ non ha qui attenuanti e vacontrastato in quanto tale. Peraltro non sempre è opportuno affrontarlo di petto: talvolta proibire toutcourt ciò che esso ci fa desiderare può sortire l’effetto opposto, distruttivo. I desideri continui e cangianti, tipici dello Yetzer, sono spesso il prodotto di un’altra arma dello Yetzer stesso contro di noi, che è l’insoddisfazione: “non sono contento della mia vita, del mio matrimonio, della mia carriera…”: stiamo attenti, in molti casi è un attacco dello Yetzer ha-Ra’. Dobbiamo imparare ad accontentarci e non cercare “divagazioni” ad ogni costo! Conoscendo la volubilità dello Yetzer, la Torah ricorre in questo caso a un’arma differente. Abbiamo già visto con la “prigioniera di bell’aspetto” qualcosa di simile: concedere il desiderio, ma questa volta con una condizione in più, volta a tutelare la moralità di lei: lacondizione è che l’oggetto del desiderio stesso rimanga nostro per tutta la vita, senza che possiamosepararcene.
Un caso ancora più delicato era già stato trattato nella Parashah pochi versi prima, quello del diffamatore (motzì shem ra’) della propria moglie:
כִּי יִקַּח אִישׁ אִשָּׁה וּבָא אֵלֶיהָ וּשְׂנֵאָהּ: וְשָׂם לָהּ עֲלִילֹת דְּבָרִים וְהוֹצִא עָלֶיהָ שֵׁם רָע וְאָמַר אֶת הָאִשָּׁה הַזֹּאת לָקַחְתִּי וָאֶקְרַב אֵלֶיהָ וְלֹאמָצָאתִי לָהּ בְּתוּלִים: וְלָקַח אֲבִי הַנַּעֲרָה וְאִמָּהּ וְהוֹצִיאוּ אֶת בְּתוּלֵי הַנַּעֲרָה אֶל זִקְנֵי הָעִיר הַשָּׁעְרָה: וְאָמַר אֲבִי הַנַּעֲרָה אֶל הַזְּקֵנִים אֶתבִּתִּי נָתַתִּי לָאִישׁ הַזֶּה לְאִשָּׁה וַיִּשְׂנָאֶהָ: וְהִנֵּה הוּא שָׂם עֲלִילֹת דְּבָרִים לֵאמֹר לֹא מָצָאתִי לְבִתְּךָ בְּתוּלִים וְאֵלֶּה בְּתוּלֵי בִתִּי וּפָרְשׂוּהַשִּׂמְלָה לִפְנֵי זִקְנֵי הָעִיר: וְלָקְחוּ זִקְנֵי הָעִיר הַהִוא אֶת הָאִישׁ וְיִסְּרוּ אֹתוֹ: וְעָנְשׁוּ אֹתוֹ מֵאָה כֶסֶף וְנָתְנוּ לַאֲבִי הַנַּעֲרָה כִּי הוֹצִיא שֵׁם רָע עַל בְּתוּלַת יִשְׂרָאֵל וְלוֹ תִהְיֶה לְאִשָּׁה לֹא יוּכַל לְשַׁלְּחָהּ כָּל יָמָיו: וְאִם אֱמֶת הָיָה הַדָּבָר הַזֶּה לֹא נִמְצְאוּ בְתוּלִים לַנַּעֲרָה: וְהוֹצִיאוּ אֶת הַנַּעֲרָה אֶל פֶּתַח בֵּית אָבִיהָ וּסְקָלוּהָ אַנְשֵׁי עִירָהּ בָּאֲבָנִים וָמֵתָה כִּי עָשְׂתָה נְבָלָה בְּיִשְׂרָאֵל לִזְנוֹת בֵּית אָבִיהָ וּבִעַרְתָּ הָרָע מִקִּרְבֶּךָ
Devarim 22, 13-22: Se un uomo sposa una donna, la possiede e poi la detesta, la calunnia, la diffama e racconta: “ho sposato questa donna, mi sono accostato a lei, ma non l’ho trovata illibata”; se il padre della ragazza e sua madre dimostrano l’opposto agli anziani della città, questi prenderanno il diffamatore e lo castigheranno; inoltre esigeranno una sanzione di 100 sicli da consegnare al padre della ragazza, poiché ha diffamato una vergine in Israel: essa diventerà sua moglie e non potrà divorziarla per tutta la sua vita (di lui). Solo se si scopre che l’accusa era vera, che la ragazza non era illibata, faranno uscire la ragazza sulla porta della casa paterna e la lapideranno…
Maimonide, Moreh Nevukhim 3, 49: a questo malvagio non piaceva più la moglie cui “ha dato un cattivo nome”. Se avesse voluto il divorzio da lei non avrebbe avuto alcun impedimento, salvo il fatto che le avrebbe dovuto dare i mezzi di sussistenza a lei dovuti. Invece le rivolge accuse, così da liberarsi di lei senza compenso, e la calunnia per non doverle versare i 50 sicli stabiliti dalla Torah come “dote delle vergini”. Per questo D. ha dato disposizione che costui pagasse 100 sicli, seguendo il principio dei ladri, per cui “colui che D. avrà trovato colpevole (di furto) pagherà il doppio al suo prossimo (Shemot 22, 8).Egli infatti avrebbe voluto che la moglie perdesse i 50 sicli a lei dovuti e ne paga invece 100, che sono la punizione per il fatto di essersi tenuto ciò che era a lei dovuto. Invece la punizione per aver macchiato il suo onore e averla falsamente accusata di adulterio sta nell’avere il proprio onore macchiato con i colpi di frusta: “lo castigheranno”. Infine la punizione per aver prediletto il proprio appetito e aver cercato il mero piacere sta nel dover restare sempre, in questo caso, con la moglie.
Abrabanel aggiunge che il diffamatore si era probabilmente invaghito di un’altra donna nel frattempo. La punizione diviene in questo caso triplice: la sanzione economica è ulteriormente aggravata; la ritorsione per la trasgressione fisica consiste in questo caso nell’obbligo di legarsi per sempre alla donna oggetto della sua ripulsa; vi è infine la difesa della legittima onorabilità della signora. Malbim spiega che il raddoppio della sanzione economica copre l’offesa “di categoria” da lui idealmente rivolta all’onorabilità di tutte le vergini d’Israel.
ואומרו וענשו אותו מאה כסף, רמז למאה ברכות שחייב לברך בכל יום, כמו שדרשו (מנחות מ”ג:) מאומרו ועתה ישראל מה ה’אלהיך שואל אל תקרי מה אלא מאה ופסוק זה בבעל תשובה נאמר כאומרם בגמ’ (ב”ר פכ”א) ועתה אין ועתה אלא תשובה דכתיב ועתה ישראל מה ה’ אלהיך שואל וגו’ ע”כ, שחייב להשתדל להשלימם. ואומרו ונתנו לאבי הנערה, שכולן הם ברכות לה’שהוא אבי הנערה, ואומרו כי הוציא שם רע על בתולת ישראל שהיא השכינה שהיא כללות ישראל והיא מדה העשירית שכוללתמאה והיא נקראת תורה שבעל פה כידוע ליודעי חן, ואומרו ולו תהיה וגו’ פירוש הגם שאין חיוב בתלמוד תורה אלא קביעותעתים אדם כזה שהוציא שם רע עליה צריך לשקוד על דלתותיה כל היום וכל הלילה לא יוכל לשלחה כל ימיו, וכזה מצינו להם לרבותינו ז”ל (ויק”ר פכ”ה) שאמרו שבעל תשובה אם היה רגיל ללמוד דף אחד ילמוד שנים וכן על זה הדרך, וזה בעל תשובה משאר העבירות אבל מוציא שם רע על התורה משפטו כל ימיו עמה ישב תורתו אומנתו
Anche di questo passo l’Or ha-Chayim dà un’interpretazione simbolica. La moglie è la Torah, cuil’ebreo ribelle, dopo averla accettata sul Monte Sinai, rivolge ogni sorta di accuse, ritenendola priva di forza. D. dimostra che tutte queste accuse sono infondate: Egli ha concesso la Torah non perché rimanesse in un angolo, ma perché fosse rispettata come si deve rispettare una moglie. L’ebreo viene allora castigato con dolori (“chi soffre deve attribuire la causa delle sue sofferenze alla trascuratezza dello Studio”: Berakhot 5a) e gli viene imposta una “sanzione” di 100 Berakhot al giorno da rivolgere al Padre della Torah. Inoltre deve impegnarsi a studiare ogni giorno il doppio di ciò che studiava in precedenza. Se però si riscontra che effettivamente egli aveva studiato in modo distorto ed eretico, questa “dottrina” deve essere prontamente eliminata.