Scrivere (kotèv) e cancellare (mochèq) sono fra le 39 Melakhot proibite di Shabbat secondo la Torah. Quando si smontava il Mishkan in previsione di una nuova tappa nel deserto si doveva aver cura che i pilastri verticali, essendo dotati di qedushah, fossero poi rimontati senza invertire l’alto con il basso, in omaggio al principio ma’alin ba-qodesh we-lo moridin. A tale scopo le estremità venivano contrassegnate con un apposito scritto, con la facoltà di cancellarlo e riscriverlo in caso di errore.
E’ vietato per disposizione rabbinica anche scrivere con o su materiale non permanente. Per quanto concerne cancellare è proibito per disposizione rabbinica: 1) se la cancellatura non è lo scopo principale dell’azione, ma un effetto collaterale e 2) se la cancellatura non è compiuta allo scopo di riutilizzare lo spazio per una nuova scrittura.
- Se della cera cade su un foglio scritto e va a coprire alcune lettere è proibito rimuoverla, perché nel riscoprire le lettere coperte è come se le si riscrivesse daccapo.
- E’ proibito scrivere o disegnare su un vetro appannato, nella sabbia o nella neve, sebbene si tratti di uno scritto o disegno non permanente (davàr she-eynò mitqayyem). E’ permesso asciugare il vapore a condizione che non cancelli lo scritto o il disegno. E’ anche permesso fare cenni con le dita scrivendo lettere nell’aria, perché non lascia traccia (eyn rishumò nikkàr).
- E’ proibito tagliare per la prima volta i bordi delle pagine di un libro, con un tagliacarte o con un semplice coltello. Se però erano già staccate e si sono incollate di nuovo contro la volontà del possessore possono essere scollate, a condizione di non intervenire in corrispondenza dello scritto, perché in tal caso provocherà una cancellatura.
- E’ opportuno astenersi dall’aprire un libro timbrato lungo il taglio delle pagine. Se non ha un’altra copia, si può essere facilitanti.
- Si può essere facilitanti anche nel caso si possegga solo una copia lacerata di una pagina di cui si abbia bisogno, nel riaccostare i frammenti in modo da renderla nuovamente leggibile.
- Se su una torta è stata prodotta una scritta o un disegno con un materiale diverso dalla torta stessa (glassa, crema, cioccolato, frutta, ecc.), può essere tagliata solo in luogo diverso dalla scritta, ma addentarla derekh akhilah è lecito comunque. E’ vietato tagliare sia il corpo di una lettera che fra una lettera e l’altra se formano una parola di senso compiuto.
- Se però la fetta fosse già stata tagliata prima di Shabbat ma è rimasta accostata, può essere separata di Shabbat dal resto della torta.
- Se invece la scritta o il disegno fanno parte dell’impasto della torta o del biscotto, incisi o a sbalzo, possono essere tagliati. E’ pure permesso rompere un biscotto a forma di lettera o cifra.
- Se su un cibo è attaccata un’etichetta, la si stacchi facendo attenzione di non lacerare lo scritto. La stessa attenzione va posta sgusciando un uovo su cui sia impressa una scritta.