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Note di Rav Di Porto ad integrazione della traduzione e del commento della Giuntina, recentemente pubblicato
- Il termine kovesh è spiegato principalmente in due modi, o che spinge verso il basso il piatto dei meriti (Rashì in questo passo), o che nasconde le colpe (Rashì in ‘Arakhin 8b). Kovesh è anche il verbo che serve ad indicare la pressa dei vestiti, e H. secondo questo senso pressa le colpe rendendole più piccole.
- Secondo la ghemarà H. si comporta con misericordia prima che l’uomo pecchi e dopo che ha peccato. Il Rosh si chiede quale sia l’utilità della misericordia prima che l’uomo pecchi e fornisce due risposte: a) H. è consapevole del fatto che l’uomo peccherà, e nonostante questo lo considera in base alla sua condizione attuale: b) per il peccato di idolatria, H. punisce anche per il pensiero malvagio, ma la considera solo nel momento in cui l’azione viene compiuta, e non da quando il pensiero viene espresso.
- Ci sono varie opinioni circa l’enumerazione delle 13 middot di misericordia. Il Turè Even (e così l’Arì) per esempio non considera H. – H. che compare all’inizio della serie come una (o due) middot. Le Tosafot invece considerano H-H- come due middot distinte.
- Secondo il Ritvà Mosheh vide profeticamente H. ammantarsi con il tallit, mentre secondo R. Chananel vide un angelo.