1-2. Occorre recitare la Birkat ha-Mazon con gioia e kawwanah.
3. Per quanto concerne le interruzioni, le quattro berakhot della Birkat ha-Mazon hanno la stessa regola dello Shemoneh ‘Esreh. Non ci si deve interrompere neppure per rispondere a un saluto, al Qaddish, alla Qedushah e a Barekhù qualora ci fosse un Minian che prega nel frattempo a portata d’orecchio: chi dice la Birkat ha-Mazon ascolterà in silenzio. Se si sente il Chazan recitare Modim, ci si limiterà a chinare lievemente il capo.
4. L’unica differenza rispetto allo Shemoneh ‘Esreh è che la Birkat ha-Mazon si recita stando seduti. Non è ammesso stare reclinati, perché è considerato atteggiamento superbo.
5. Non è permesso compiere nessun gesto mentre si dice la Birkat ha-Mazon, neppure agitare il ventaglio se fa caldo o ammiccare ad altri. Occorre stare attenti a non recitarla con eccessiva velocità.
6. Nei giorni feriali è buon uso togliere i coltelli dalla tavola prima di recitare la Birkat ha-Mazon e non è sufficiente coprirli. I più rigorosi allontanano tutti gli utensili di ferro. L’uso del Ben Ish Chay è di farlo anche di Shabbat e Yom Tov.
7. A priori è necessario far sentire alle orecchie le parole che pronunciamo con la bocca. Il Ben Ish Chay è più rigoroso e anche a posteriori, qualora la si sia recitata completamente sottovoce, ritiene che se si abbia ancora a disposizione del pane si torni a mangiarlo per poi recitare la Birkat ha-Mazon come è richiesto.
8. Secondo alcuni chi ha sete ma non beve è obbligato alla Birkat ha-Mazon solo per disposizione rabbinica. E’ opportuno mettersi nella condizione di adempiere alla Mitzwah min ha-Torah nel modo più completo e quindi di accompagnare il pasto bevendo dell’acqua se si ha sete. La differenza comporta delle conseguenze pratiche, come di seguito spiegato.
9. Se si aveva l’obbligo di recitare la Birkat ha-Mazon min ha-Torah e si è in dubbio di averla recitata o meno, è tenuto a ripetere le prime tre Berakhot, perché la quarta è essa stessa di istituzione rabbinica e su un dubbio mi-de-rabbanan non si torna a pronunciare il Nome. Vi sono casi in cui l’intera Birkat ha-Mazon è solo un obbligo de-rabbanan: se si è mangiato ke-zayit di pane ma non abbastanza per saziarsi (misura individuale). In questo caso, se si ha il dubbio di averla recitata non la si ripete del tutto. La soluzione migliore è poterla ascoltare da un’altra persona. E’ un obbligo mi-de-rabbanan e pertanto soggetta alla stessa regola anche la Berakhah Acharonah per i Mezonot.
10. Se dopo essersi saziati si è recitata la Birkat ha-Mazon e trascorsa un’oretta, il tempo di smaltire parte del cibo, si torna a mangiare un solo ke-zayit e a provare sazietà, sorge il dubbio se la sazietà sia dovuta al primo pasto o al secondo: è il caso della Se’udah Revi’it, il pasto simbolico che si usa consumare finito Shabbat a breve distanza dalla Se’udah Shelishit. I Chakhamim non hanno trovato risposta all’interrogativo se la Birkat ha-Mazon dopo la Se’udah Revi’it sia min ha-Torah e pertanto in caso di dubbio si ascolti la Birkat ha-Mazon da altra persona che dovrà recitarla con l’intenzione di far uscire d’obbligo entrambi.
11. E’ questione controversa se le donne siano tenute alla Birkat ha-Mazon per disposizione biblica o rabbinica: in caso di dubbio non la ripeteranno. Ma è necessario insegnare la Birkat ha-Mazon anche a loro: “molte donne mangiano trascurando la Birkat ha-Mazon per ignoranza: esse, i loro padri e i loro mariti ne renderanno conto in Giudizio”.
12. Chi è abituato a mangiare lentamente, al punto di non mettere insieme neppure un ke-zayit nel tempo di kedè akhilat peràs (quanto serve per mangiare 162 gr.) è necessario che si sforzi di mangiare almeno il primo ke-zayit entro il tempo richiesto, altrimenti rientra nel dubbio se debba recitare la Birkat ha-Mazon del tutto.
13. Chi ha vomitato al punto di essere in dubbio se gli sia rimasto sullo stomaco almeno un ke-zayit di ciò che aveva mangiato in precedenza e non riesce a tornare a mangiare, ascolti la Birkat ha-Mazon da un’altra persona.
16. Al termine della terza Berakhah si risponde Amèn anche a se stessi, perché questa chiude il ciclo delle Berakhot obbligatorie secondo la Torah.
17. Quando si giunge agli “Ha-Rachaman” i commensali rispondono Amèn al termine di ciascuno. Ci si può interrompere solo per conversazioni urgenti, a meno che non si stia recitando la Birkat ha-Mazon sul calice di vino, nel qual caso non ci si interromperà fino alla fine.
18. L’ospite deve inserire la Berakhah per il padrone di casa (Ba’al ha-Bayit ha-zzeh); se l’ospitante non è il padrone di casa (p.es. se il pranzo avviene al ristorante e uno paga per tutti) l’invitato dirà Ba’al (o Ba’alè) ha-Se’udah ha-zzot.
19. Nei giorni in cui si dice Mussaf è uso dire Migdol anziché Magdil. Secondo alcuni si dice Migdol anche nel pranzo che segue il Berit Milah (Rav David Pardo) e a Purim.
20. Di Shabbat si aggiunge Retzeh we-hachalitzenu nella terza Berakhah; di Yom Tov, Chol ha-Mo’ed e Rosh Chodesh si aggiunge Ya’aleh we-Yavò. Se nei primi due pasti di Shabbat (venerdì sera e sabato a mezzogiorno) ha dimenticato Retzeh: a) se se ne accorge dopo aver pronunciato il Nome di Boneh Yerushalayim conclude con le parole Lammedeni Chuqqekha e riprende la Berakhah dall’aggiunta; b) se se ne accorge dopo aver terminato la Berakhah Boneh Yerushalaim inserisce una Berakhah ulteriore in cui si ricorda Shabbat prima di proseguire (ברוך אתה ה’ אלקינו מלך העולם שנתן שבתות למנוחה לעמו ישראל באהבה לאות ולברית, ברוך אתה ה’ מקדש השבת); c) se non ricorda il testo di questa, ovvero ha già cominciato anche solo la parola Barukh di Ha-Tov we-ha-Metiv deve ripetere tutta la Birkat ha-Mazon daccapo. Se ha dimenticato Retzeh nella Se’udah Shelishit è controverso se debba ripetere la Birkat ha-Mazon, perché il terzo pasto sabbatico di per sé non richiede pane: l’opinione dei cabalisti, tuttavia, è che non vi sia differenza rispetto agli altri pasti di Mitzwah e debba ripetere tutta la Berakhah.
21. Se di Yom Tov ha dimenticato Ya’aleh we-Yavò non è tenuto a ripetere tutta la Birkat ha-Mazon a meno che non si tratti dei Seder di Pessach o della prima sera di Sukkot in Sukkah in cui è obbligatorio mangiare rispettivamente Matzah e Challah min ha-Torah secondo tutti.
22. Se Shabbat esce mentre sta ancora consumando la Se’udah Shelishit aggiungerà Retzeh, a meno che non abbia recitato ‘Arvit nel frattempo, perché si considera vincolante a questo effetto il fatto che il pasto sia stato iniziato di Shabbat. Se però avesse dimenticato Retzeh, una volta che è uscito Shabbat non ripete la Birkat ha-Mazon. La stessa regola vale per la fine di Yom Tov. Al termine di Rosh Chodesh e di Chanukkah (per ‘Al ha-Nissim), invece, non si inserisce il brano aggiuntivo una volta che la ricorrenza è trascorsa sebbene il pasto fosse cominciato prima.
23. Se comincia Rosh Chodesh a Motzaè Shabbat e la Se’udah Shelishit già cominciata si prolunga, aggiungiamo Retzeh e non Ya’aleh we-Yavò per evitare la contraddizione. Le Sheva’ Berakhot non vengono più recitate una volta finito il settimo giorno sebbene il pasto fosse cominciato prima.