חליצת תפילין
Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 25,13: Si usa slacciare i Tefillin solo dopo la Qedushah di “U-và le-Tziyon”.
Mishnah Berurah ad loc., n. 55: E c’è chi non li tiene oltre l’obbligo, perché i Tefillin richiedono che il corpo resti pulito… e per questo motivo non usiamo più tenerli addosso tutto il giorno. A nome di R. I. Luria si riporta che non li slacciava fin dopo ‘Alenu.
Qitzur Shulchan ‘Arukh, 10, 19 in base all’Eliah Rabbà: I Tefillin vanno slacciati solo dopo la Qedushah di “U-và le-Tziyon” quando dice “Yehì ratzon she-nishmor chuqqekha”.
Tur e Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 29: Quando toglie i Tefillin non deve dire la Berakhah “asher qiddeshanu be-mitzwotaw we-tziwwanu lishmor chuqqaw”…
Mishnah Berurah ad loc., n. 1: La Halakhah infatti non è conforme alla prassi di Eretz Israel dove si recitava questa Berakhah togliendo i Tefillin (cfr. Berakhot 44b, Niddah 51b e Tos., Y Berakhot 2,3). Lì si pensava infatti che i Tefillin non si possono indossare di notte per disposizione della Torah. Interpretavano infatti il versetto: “Weshamartà et ha-chuqqah ha-zot le-mo’adah mi-yamim yamimah” (Shemot 13,10) – yamim we-lo leylot in riferimento ai Tefillin (il verbo shamor nella Torah allude sempre ad un divieto) e quando alla sera toglievano i Tefillin recitavano la Berakhah. Ma noi interpretiamo il versetto ad altro proposito (cfr. Menachot 36b): mentre riteniamo che secondo la Torah i Tefillin si possano indossare anche di notte, solo per disposizione rabbinica non lo facciamo perché essi richiedono un corpo pulito. Perciò la Berakhah di cui sopra non va recitata.
Kaf ha-Chayim ad loc.: Comunque, per mantenere il ricordo della Berakhah quando si slacciano i Tefillin si reciti il versetto: “wayomer im shamoa’ tishma’ le-qol H. Eloqekha we-ha-yashar be-‘eynaw tahasseh wehaazantà le-mitzwotaw we-shamartà kol chuqqaw kol ha-machalah asher samti be-Mitzrayim lo assim ‘alekha ki ani H. rofeekha” (Shemot 15,26).
Bet Yossef a Tur, Orach Chayim 29: Come spiegare la posizione di Maimonide il quale stabilisce la Halakhah secondo Eretz Israel per quanto riguarda i Tefillin, eppure non richiede che si debba recitare la Berakhah “…lishmor chuqqaw” quando li si toglie? Forse egli pensa che il divieto di indossare i Tefillin di notte vale solo per chi li mette ex novo, mentre chi li ha già addosso non è tenuto a toglierli come dice il paragrafo successivo e quindi in ogni caso non recita la Berakhah quando li toglie.
Meirì a Berakhot 44b: Abbiamo chiarito che mentre i cibi richiedono una Berakhah prima e dopo averli mangiati, con le Mitzwòt non è così. Alcune Mitzwòt, infatti, non richiedono alcuna Berakhah né prima, né dopo averle eseguite; altre ancora richiedono la Berakhah prima, ma dopo in nessun caso. Il fatto che si usasse in Eretz Israel recitare la Berakhah “asher qiddeshanu be-mitzwotaw we-tziwwanu lishmor chuqqaw” togliendo i Tefillin si spiega perché nel toglierli c’è una Mitzwah, come è detto: “Weshamartà…”, ma nelle altre Mitzwòt no.
Abudarham, IIIa parte (Birkot ha-Mitzwòt): Chi esegue una Mitzwah deve recitare una Berakhah prima: nel Talmud Yerushalmì lo si impara dal versetto: “Waettenah lekhà et luchot ha-even we-ha-Torah we-ha-Mitzwah” (Shemot 24,12), come lo studio della Torah richiede Berakhah, così l’esecuzione di una Mitzwah. Per lo studio della Torah si richiede Berakhah prima e dopo. Prima, lo si evince dal versetto: “Barukh attah H. lammedeni chuqqekha” (Tehillim 119,12). Dopo, lo si impara a fortiori dal cibo: come il cibo che ci dà la vita di questo mondo richiede Berakhah prima e dopo, tanto più lo studio della Torah che ci dà la vita del Mondo a Venire richiede Berakhah prima e dopo… Quanto allo studio della Torah, tuttavia, esso richiede la Berakhah dopo solo quando si legge la Torah in pubblico, ma in privato no… Per quanto riguarda l’esecuzione delle Mitzwòt è controverso se richiede Berakhah dopo oppure no. C’è chi ritiene che si debba recitare la Berakhah “asher qiddeshanu be-mitzwotaw we-tziwwanu lishmor chuqqaw” come facevano in Eretz Israel allorché slacciavano i Tefillin. Ma Rabbenu Tam scrive che ciò avveniva solo quando slacciavano i Tefillin al calar del sole dopo averli tenuti tutto il giorno, e limitatamente alla Mitzwah dei Tefillin che è chiamata chuqqah. Nel frattempo si è diffuso l’uso in tutto il mondo di non recitare alcuna Berakhah dopo aver eseguito una Mitzwah.
‘Arokh ha-Shulchan, Orach Chayim 29: Mi stupisco dei Benè Eretz Israel: come è possibile che recitassero una Berakhah su un divieto? Penso che si trattasse piuttosto della Berakhah acharonah sui Tefillin, analogamente alla Berakhah acharonah che si recita dopo aver mangiato o bevuto… e non della Berakhah per il divieto di mettere i Tefillin di notte secondo la loro linea di pensiero. Il Maimonide la condivide ma non prescrive la Berakhah, perché la nostra Ghemarà stabilisce che non si recita Berakhah Acharonah su una Mitzwah.
Mi-ma’ayanè ha-Berakhot a Berakhot 44b: Scrive la Tosseftà che non si deve mettere in bocca nulla finché non si è recitata la Berakhah sul cibo, perché è scritto “La-H. ha-aretz u-mloah” (Tehillim 24,1): chi gode di questo mondo senza Berakhah commette sacrilegio. Chi recita la Berakhah riscatta il cibo dal Qodesh. Ma grande è la forza della Berakhah che persino nelle cose celesti, considerate alla stregua di Qodshè Qodashim, ovvero le Mitzwòt, è necessaria una Berakhah prima di poterle utilizzare. Si impara che come la Berakhah permette la hanaah fisica del cibo, così la Birkat ha-Mitzwah permette la hanaah spirituale della Mitzwah. E’ vero che il Talmud (‘Eruvin 31a) afferma che le Mitzwot non sono state date per goderne, ma ciò riguarda solo l’eventuale godimento fisico.
Shulchan ‘Arukh, Orach Chayim 210,1 e Mishnah Berurah ad loc.: Chi mangia meno di un’oliva di qualsiasi cibo deve prima recitare la Berakhah appropriata a quel tipo, perché è proibito godere di questo mondo senza Berakhah (hanaah), ma dopo non recita alcuna Berakhah, perché lo si impara dal versetto “weakhaltà wesava’ta u-berakhta” (Devarim 8,10) che fa dipendere la Berakhah dal mangiare in misura significativa e dal saziarsi (sevi’ah).
Sh.R. Hirsch, Choreb, par. 673: La Berakhah prima del cibo è per ringraziare H. per averci dato il diritto (right) di mangiarlo. La Berakhah dopo è per ringraziare H. della forza (strength) che ci ha dato attraverso l’assunzione del cibo.
La controversia se si deve recitare la Berakhah dopo aver eseguito una Mitzwah o meno riguarda l’interrogativo: la singola Mitzwah reca sevi’ah (spirituale) oppure no?