Lezione del 22/10
L’ultima mishnàh del secondo capitolo del trattato di Bavà Qamà (1) stabilisce che l’uomo è da considerarsi sempre mu’ad, sia se il danno è stato provocato involontariamente che volontariamente, sia da sveglio che dormendo. Se ha accecato un’altra persona, o ha rotto degli utensili, paga il danno per intero. Bertinoro (2) spiega il caso del dormiente: se una persona stava dormendo ed un altro si è addormentato vicino a lui e gli ha provocato un danno, questo secondo è tenuto a risarcire. Invece se è il primo a provocare il danno è esente. Tosfot Yom tov (3) riporta che questa regola proviene dal Talmud Yerushalmì: secondo Nimuqè Yosef è il secondo ad avere avuto una mancanza, coricandosi vicino a qualcuno che già dormiva.
Se invece si sono coricati assieme, chi danneggia l’altro deve risarcire perché entrambi sono mu’adim. Tosfot Yom Tov (4) spiega che la Mishnàh riporta questo caso perché avremmo potuto pensare che il danno involontario viene risarcito unicamente quando chi lo ha provocato è sveglio. Rispetto al caso dell’occhio e della rottura degli utensili Tosfot Yom tov spiega che sono accomunati fra di loro per le modalità del risarcimento. Infatti ciò che viene risarcito, in caso di danno involontario è unicamente il danno, ma per le altre cose che vengono risarcite per un danno fisico, è necessaria la presenza dell’intenzionalità (Bertinoro-5). Nella ghemarà (26b- 6) la scuola di Chizqiàh deriva questo principio dal verso (Shemot 21,25) “ferita per ferita”, per obbligare a pagare il danno involontario come quello volontario, e la causa di forza maggiore a quello inflitto volontariamente . Rashì (7) spiega perché nel verso è stata scelta proprio questa espressione. Ma in generale è difficile accettare che in tutti i casi di forza maggiore chi procura il danno sia tenuto a risarcire. La Mishnàh all’inizio del terzo capitolo di Bavà Qamà (8) riporta il caso seguente: chi lascia una piccola botte nella proprietà pubblica, ed un altro vi inciampa e la rompe, è esente, e se ne viene danneggiato, il padrone della botte deve risarcire il danno. La ghemarà (9), in base ai presupposti che abbiamo riportato, cerca di capire perché dovrebbe essere esente dal risarcimento. Avrebbe dovuto fare attenzione ed evitarla! Secondo l’opinione riportata a nome di Rav si tratta di un caso in cui si era riempita la strada di botti, e visto che la strada è di tutti, anche l’altro aveva diritto di andare. Per Shemuel invece la mishnàh parla di un caso in cui era buio, e non si poteva fare attenzione.
Le Tosafot (10) spiegano la logica di Shemuel, individuando una differenza rispetto a quanto la ghemarà chiederà successivamente, se, nel caso in cui si sia inciampati da soli, e non per via di un ostacolo, si possa considerare colui che è caduto responsabile del danno. Nel nostro caso invece, in cui c’era un ostacolo, dobbiamo parlare di un ones completo, e anche se nella mishnàh precedente l’uomo è considerato responsabile anche per i casi di ones, la Toràh non ha incluso i casi di ones completo. Altro esempio analogo lo troviamo in Bavà qamà 112a, dove viene riportato il caso di una persona che morendo lascia ai figli una mucca presa in prestito, e questi, pensando che fosse del padre, la macellano e la mangiano. I figli non dovranno risarcire il danno, perché si tratta di ones, ma solamente ripagare la carne in base al suo valore minimo, perché ne hanno tratto giovamento.
Le Tosafot (11) proseguono il ragionamento ponendo una distinzione molto importante: l’uomo che danneggia è esente per un danno che è un ones simile alla rapina. Nella ghemarà in Bavà metzià viene riportato un esempio. Se uno shomer rompe una botte spostandola da un posto all’altro, se si tratta di uno shomer chinam (custode non retribuito) giura di essersi comportato normalmente ed è esentato dal risarcimento, se è invece uno shomer sechar (custode retribuito) è tenuto a risarcire. Quindi in questo caso non si applica il criterio generale dell’uomo che danneggia, perché altrimenti in questo caso si dovrebbe risarcire sempre e comunque. Vediamo quindi che quando abbiamo un ones paragonabile alla rapina, dove troviamo la stessa distinzione fra shomer chinam e shomer sechar, applichiamo la medesima regola. R. Yehudàh paragona quindi chi inciampa sulla botte alla rapina. Per un ones vicino allo smarrimento dell’oggetto, per cui anche lo shomer chinam deve risarcire, secondo le Tosafot si applica il criterio generale dell’uomo che provoca un danno.
Il Ramban ha una visione differente, e ritiene che l’uomo che danneggia deve risarcire sempre anche in un caso di ones completo. In generale nei casi in cui chi danneggia è esentato dal risarcire (come ad esempio chi mette degli oggetti vicino ad un dormiente e questo li rompe), troviamo una responsabilità da parte del danneggiato.
מקורות
1) אָדָם מוּעָד לְעוֹלָם, בֵּין שׁוֹגֵג, בֵּין מֵזִיד, בֵּין עֵר, בֵּין יָשֵׁן. סִמֵּא אֶת עֵין חֲבֵרוֹ וְשִׁבֵּר אֶת הַכֵּלִים, מְשַׁלֵּם נֶזֶק שָׁלֵם:
2) אִם הָיָה יָשֵׁן וּבָא אַחֵר וְיָשַׁן בְּצִדּוֹ, וְהִזִּיק שֵׁנִי לָרִאשׁוֹן, חַיָּב. וְאִם הִזִּיק רִאשׁוֹן לַשֵּׁנִי, פָּטוּר. וְאִם שָׁכְבוּ יַחַד, כָּל אֶחָד מֵהֶם שֶׁהִזִּיק אֶת חֲבֵרוֹ חַיָּב, לְפִי שֶׁשְּׁנֵיהֶם מוּעָדִים זֶה לָזֶה:
3) הוּא מֵהַיְּרוּשַׁלְמִי. וְטַעֲמָא דְּשֵׁנִי הַבָּא אֶצְלוֹ הוּא פּוֹשֵׁעַ. נִמּוּקֵי יוֹסֵף
4) מִשּׁוּם שׁוֹגֵג אִצְטְרִיךְ. דְּלָא תֵימָא דְּלֹא מִחַיַּב שׁוֹגֵג אֶלָּא כְּשֶׁהוּא עֵר, אֲבָל יָשֵׁן אָנוּס הוּא, קָא מַשְׁמַע לָן.
5) אֲפִלּוּ בְּשׁוֹגֵג חַיָּב בַּנֶּזֶק. אֲבָל לֹא בְּאַרְבָּעָה דְּבָרִים, דְּלֹא מִחַיַּב בְּאַרְבָּעָה דְּבָרִים אֶלָּא מֵזִיד, אוֹ קָרוֹב לְמֵזִיד
6) מנא הני מילי? אמר חזקיה, וכן תנא דבי חזקיה, אמר קרא: פצע תחת פצע, לחייבו על השוגג כמזיד, ועל האונס כרצון.
7) קרא יתירא הוא להך דרשה דהא כתיב כי יתן מום בעמיתו כאשר עשה וגו’ וכויה וחבורה דרשינן בהחובל
8) המניח את הכד ברה”ר, ובא אחר ונתקל בה ושברה – פטור, ואם הוזק בה – בעל החבית חייב בנזקו
9) ובא אחר ונתקל בה ושברה – פטור. אמאי פטור? איבעי ליה לעיוני ומיזל! אמרי דבי רב משמיה דרב: בממלא רה”ר כולה חביות; שמואל אמר: באפילה שנו
10) והא דפליגי לקמן (דף כט.) אי נתקל פושע הוא או לא כגון שנתקל מעצמו ולא נתקל בשום דבר אבל הכא שנתקל מחמת מכשול ולא איבעי ליה לעיוני אנוס הוא ואף על גב דלעיל (דף כו:) מרבינן אונס כרצון באדם המזיק מפצע תחת פצע אונס גמור לא רבי רחמנא דהא בירושלמי פוטר אותו שישן ראשון אם הזיק לשני הבא אצלו לישן וכן בהגוזל בתרא (לקמן דף קיב.) גבי הניח להם אביהם פרה שאולה כסבורים של אביהם היא וטבחוה ואכלוה משלמין דמי בשר בזול שכך נהגו אבל מה שהזיקו לא דאנוסין הן
11) ונראה לדקדק דאדם המזיק דמפטר באונס (משום) שהוא כעין גניבה מדתניא בשלהי האומנים (ב”מ דף פב: ושם ד”ה וסבר) המעביר חבית ממקום למקום ושברה רבי יהודה אומר שומר חנם ישבע נושא שכר ישלם והשתא מדמחייב נושא שכר ופוטר שומר חנם ולא מחייב מטעם אדם המזיק ש”מ דבאונס דכעין גניבה אדם המזיק פטור ומדמה ר’ יהודה נתקל לגניבה אבל באונס שהוא כעין אבידה שהיא קרובה לפשיעה יותר כדאמרינן בהשואל (ב”מ דף צד:) דגניבה קרובה לאונס ואבידה קרובה לפשיעה נראה דאדם המזיק חייב