Hakhnasat Sefer Torah (Ivrea – 15/10/2015)
מצא ספרים – קורא בהן אחת לשלושים יום. ואם אינו יודע לקרות – גוללן. אבל לא ילמד בהן בתחילה, ולא יקרא אחר עמו. (משנה בבא מציעא ב’, ח’)
Nella Torah (Devarim 22, 1-3) è esplicitamente prescritta la restituzione degli oggetti smarriti qualora abbiano un segno di riconoscimento che ne permetta ai proprietari l’identificazione e la rivendicazione. Non solo. Chi ha rinvenuto l’oggetto ha il dovere di curare che rimanga integro fino alla riconsegna, almeno nella misura in cui ciò non comporta un aggravio economico. E’ la Mishnah, la “legge orale” messa per iscritto 1800 anni fa a stabilire i particolari.
Troviamo p.es. (Bavà Metzi’à 2,8) che chi ha ritrovato dei libri appartenenti ad altri ha il dovere di aprirli una volta ogni trenta giorni: si trattava a quell’epoca di volumina di pergamena che se non venivano periodicamente aperti rischiavano di ammuffire. Se il custode fosse stato in grado di leggerli, lo si autorizzava a questo punto ad approfittarne sebbene non fossero suoi, a due condizioni: che non vi studiasse un argomento totalmente nuovo per lui e che lo facesse da solo. I Maestri ritenevano che l’impegno mentale su un tema nuovo e/o la condivisione dello stesso scritto con altre persone avrebbe potuto portare a sdrucire la pergamena e pertanto lo hanno proibito. Se la pergamena non è sua…
Di quel genere di volumina dell’antichità rimane a noi oggi un unico testo tuttora scritto e riscritto secondo una tradizione plurisecolare: il Sefer Torah. Queste regole di scrittura così rigide, per cui un solo errore o lacuna, che dico, una sola parziale abrasione rendono il rotolo della Torah inservibile fin quando non viene corretto, sono stati forse il principale veicolo di trasmissione di una cultura e di una identità che da quattromila anni tiene unito un popolo perseguitato ed esiliato ai quattro angoli della Terra. Ma la scrittura, di per sé, non basta. Noi Ebrei chiamiamo la Bibbia non Scrittura, bensì Miqrà = Lettura! E così la Mishnah, interpretando lo spirito, oltre che la lettera, dell’insegnamento dei Maestri, ci insegna quanto sia importante che un testo scritto non rimanga una “lettera morta”, ma sia costantemente letto, o quanto meno periodicamente aperto. Se questo vale per un rotolo in custodia, tanto più per un rotolo di nostra proprietà. Se questo vale per qualsiasi rotolo, tanto più per un Sefer Torah. Oggi assistiamo alla riapertura di un Sefer Torah scritto forse due secoli fa. Siamo infinitamente grati a chi ha messo la propria generosità al servizio del restauro di un Sefer Torah antico, non più letto da tanto tempo. E’ questo motivo di grande gioia per la Comunità di Ivrea, intorno alla quale si stringe l’affetto e la partecipazione di tutti quanti noi, da Torino a Eretz Israel. Ma è anche il richiamo a una grande responsabilità.
Da quasi ventitré anni ho il privilegio di ritrovarmi qui con Voi una sera al mese per studiare Torah: per un gruppo così piccolo è certamente un obbiettivo degno di ogni rispetto. Il Sefer Torah finalmente restaurato che oggi festeggiamo deve stimolarci a un impegno nuovo: quello di leggerlo periodicamente. La lettura richiede il Minian? Sarà uno sprone in più ad allargare il nostro gruppo, richiamando magari correligionari da altre città. Se non tutte le settimane, come il calendario richiederebbe, almeno una volta al mese, come dice la Mishnah. E se anche ciò non fosse possibile, se questo intervallo è ancora troppo stretto, una volta all’anno. La lodevole iniziativa degli Shabbatonim periodici al Lago Sirio non è più una novità. Il Sefer Torah è scritto in ebraico per di più non punteggiato? Questo ci spinge ad approfondire le nostre conoscenze della Lingua dei Padri. Se non ce la faremo a imparare a leggerlo, ci limiteremo ad aprirlo, come dice la Mishnah. L’essenziale è che il Sefer Torah rinnovato rientri a far parte della nostra vita di Comunità, come è giusto che sia.
Chazàq we-Nitchzzèq (“Sii forte, così saremo forti”). Un Chazàq particolare a chi ha realizzato questo progetto con i suoi mezzi, affinché Nitchazzèq tutti quanti noi!