L’insegnamento che le parashot di vajakhel e pekudé vogliono dare alle generazioni future è quello dell’unione del nostro popolo.
È scritto:
ויקהל משה את כל עדת בני ישראל
E Mosè riunì (kehillà) tutti i figli di Israele”
Rashi commenta dicendo che era all’indomani di Yom Kippur, proprio di quel giorno in cui il Signore, grazie all’intercessione di Mosè li aveva perdonati della colpa del vitello d’oro;
continua Rashi dicendo che:
“Il comandamento di essere uniti è un comandamento che vale per sempre”.
Per questo motivo, soltanto dopo che il popolo sente la vicinanza del suo vicino (fratello), il Mishkan può perdonarlo.
È esattamente quello che avviene di Yom Kippur: dopo che le nostre sinagoghe si riempiono, come mai avviene in altre occasioni, allora la shechinà – la presenza divina – si posa sul popolo e manifesta il suo perdono.
Corrisponde a ciò che è narrato alla fine delle due parashot in cui, dopo il completamento dei lavori che hanno visto la partecipazione di tutto il popolo, la shechinà si posa sopra di essi e lo spirito divino riempie il Mishkan per iniziare un momento nuovo della loro vita.
Shabbat shalom