“Questo è ciò che l’Eterno ha comandato di dire…” (Shemòt 35, 4) I Maestri ci insegnano che la tzedakà –la beneficenza, va fatta preferibilmente in modo riservato senza che si sappia chi sia il donatore. Uno dei commentatori della Torà, il Pardes Yosef, traendo spunto da un responso del Rashbam, ci insegna che ciò è valido quando si fa una donazione per aiutare le persone bisognose. Ma quando si donano oggetti sacri per il servizio divino è bene render noto il nome della persona che le ha offerte. Così come è scritto “Ciò che l’Eterno ha comandato di dire”, di dire il nome di chi ha fatto tale offerta.