“…. E non ascoltarono Moshè a causa dell’affilizione e del lavoro duro” (Shemòt 6 v.9)
Rashì si chiede che nesso c’è fra il sentimento di afflizione e il lavoro duro del popolo, con il faraone? Entrambi non diedero peso alle parole di Moshè.
A questo rispondono i chakhamim (Yalqut shim’onì – Ezechiele 458) dicendo:
L’espressione “avodà qashà – duro lavoro” corrisponde a “avodà zarà – culto straniero – paganesimo” in Egitto, di cui gli ebrei erano affascinanti. Per loro era duro distaccarsene!
Se per gli ebrei era duro distaccarsi dal paganesimo, perché ne erano affascinati, tanto più per il faraone (che per liberare Israele dalla schiavitù, avrebbe dovuto seguire il precetto divino) dal momento che egli stesso era considerato e si considerava una divinità egizia.
Alcuni maestri, anche fra quelli moderni, sostengono che: “è stato più semplice far uscire gli ebrei dall’Egitto che l’Egitto dagli ebrei”.
Shabbat Shalom