Abramo tratta con il Signore D-o per far salvare Sodoma e Gomorra dalla distruzione.
Il brano inizia con le parole “ve Avraham hajò hijé – e Abramo stava…” nella ghematrià, la parole hijé corrisponde al numero trenta.
Racconta il midrash (Zohar parashat Vajerà), che un giorno rabbi Shimon bar Yochai vide che il mondo si era completamente oscurato.
Rabbì Elazar gli disse: “ va e senti il Santo Benedetto Egli sia cosa vuole”.
Rabbì Shimon bar Yochai andò ed incontrò un angelo grande come una montagna, il quale estraeva trenta lingue di fuoco dalla sua bocca.
Al che rabbì Shimon gli disse: “cosa vuoi fare?”
“Voglio distruggere il mondo, perché non ci sono in questa generazione trenta giusti; così ha decretato il Santo Benedetto Egli sia” gli rispose l’angelo.
Allora rabbì Shimon gli disse: “Per favore, va dal Santo Benedetto Egli sia e dì a Lui – così ha detto rabbì Shimon – non distruggere il mondo”.
L’angelo andò e il Signore gli disse di non far caso alle parole del Rabbino.
Quando tornò sulla terra, rabbì Shimon lo rivide e gli disse: “Se non andrai dal Santo Benedetto Egli sia, io decreterò che non ritornerai nei Cieli, ma resterai nel luogo più profondo.
Vai dal Santo Benedetto Egli sia e digli che, se non ci sono trenta giusti ce ne saranno venti; se non venti dieci, se non dieci due – io e mio figlio – secondo ciò che è scritto “con due testimoni una cosa ha valore”, se non vanno bene due ci sono io rabbì Shimon, a seconda di ciò che è scritto “il giusto è la base del mondo” (Mishlè 10).
A quel punto uscì dal Cielo una voce che disse:” beata la tua parte o rabbì Shimon! Poiché il Signore decreta e tu hai la forza di annullare“.
Fu così che per merito di rabbì Shimon bar Yochai, come avvenne ai tempi di Abramo, fu salvato il mondo, in grazia di ciò che è scritto:
“La volontà di coloro che lo temono Egli farà” (Salmi 145).
Shabbat shalom