Molte reazioni dei lettori di Kolot al commento iniziale alla notizia (clicca qui) della stampa di manuali di catechismo in ebraico. Sotto una replica alle repliche.
Credo che la prefazione di KOLOT all’articolo di Marco Tosatti sia sbagliato. Come scrive Marco Tosatti, il catechismo in ebraico è designato per “i bambini dei cristiani che vivono in Israele” che vanno alla scuola pubblica e parlano ebraico. Non credo che ci siano intenzioni da parte del padre Pizzaballa o padre David Neuhaus di cercare di convertire i bambini ebrei. Credo sarebbe meglio essere cauti e cercare ulteriore informazione prima di proclamare che ci sia un “Ritorno al medioevo”.
Educano al catechismo anche in Palestina ” ? A proposito, gli arabi-palestinesi, e tutti gli altri, noi compresi…dato che chiamano e chiamiamo, una parte della Terra di Israele “PALESTINA”, perchè non chiamano anche la “CAPITALE”… “AELIA CAPITOLINA” ? …giacchè ci siamo…almeno per coerenza…
Mi sembra eccessivo parlare di “ritorno al medioevo”.
Non tener conto del cambiamento travagliato e profondo all’interno della cristianità e della chiesa cattolico-romana nei confronti del giudaismo e del rispetto crescente verso il popolo ebraico, le sue scritture e le sue tradizioni rabbiniche mi sembra molto superficiale.
Io personalmente nutro una forte gratitudine nei confronti di questo popolo che ha trasmesso la Torah fino ad oggi; la ricchezza e profondità di questa tradizione a me in particolare ha dato un aiuto essenziale in un percorso di “sollievo” da quanto vi è di più o meno sottilmente idolatrico nella mia tradizione cristiana, nel mio caso romano-cattolica, pur volendomi comunque guardare da una intransigente “idolatria” dell’anti-idolatria.
L’iniziativa del catechismo in lingua ebraica, della quale si parla nell’articolo, mi sembra un normale esercizio di libertà religiosa del tutto lineare in un paese esemplarmente pluralista quale è Israele.
Permettetemi però, in aggiunta, di esprimere il sogno che in futuro l’insegnamento della religione, ma anche delle altre materie, in tutte le tradizioni sia meno “invadente”, in particolare nell’infanzia.
Preferirei che consistesse piuttosto in risposte a chi ci chiede ragione del nostro eventuale comportarci secondo l’indicazione di Levitico 19, magari senza conoscere neanche lontanamente l’esistenza di questa scrittura …
I problemi inquietanti di oggi in campo religioso penso che siano altri, quali, ad esempio, l’irruzione di fondamentalismi “evangelical” , dovuti probabilmente alla crisi di stabilità e di prospettive in USA, in particolare dopo l’11 Settembre, che, con la loro incontenibile foga di proselitismo, oltre a provocare derive fanatiche in patria, eccitano in varie aree del mondo reazioni fondamentaliste in senso contrario, come se non bastassero già le vaste sacche di fondamentalismi islamici che si offrono, a popoli frustrati da trascorsi storici “accidentati”, come vessillo della controffensiva verso “ L’Occidente” …
Il comportamento della Chiesa Cattolica nel Medioevo era molto diverso. Era molto violento e intransigente. Qualche volta anche feroce.
In Israele fa esattamente quello che facciamo noi nella Golah.
Se non altro in Israele Cristo parlerà nella sua lingua madre (cosa unica al mondo) evitando traduzioni qualche volta volutamente inesatte o fuorvianti. Shalom
carissimi, scusatemi ma questa non la capisco. Anche gli ebrei in Italia stampano libri in italiano.
Perchè rievocate il medioevo? Conosco personalmente padre David ed il custode di Terra Santa, sono brave persone, che amano Israele, forse più di molti israeliani.
saluti, shalom
A chi ha letto frettolosamente la notizia basta far notare che lo stesso Padre Nehaus ammette che i libri sono rivolti tra l’altro a “parenti di ebrei, figli di ebrei…”. Una maniera molto elegante per non dire tout court EBREI.
Altri potranno invece riflettere sul paragone tra due culture religiose quando la prima non solo non si occupa di proselitismo, ma addirittura respinge in prima istanza chi si avvicina (salvo poi considerare richieste ben motivate) e la seconda che ha ancora nei suoi principi fondamentali il concetto di Extra Ecclesiam Nulla Salus
Sul medioevo si può discutere.
David Piazza