Andrea Jarach
Cari Amici, mancano solo 10 giorni al nostro congresso e desidero inviarvi un messaggio riassuntivo dello spirito di questo evento con un invito caloroso alla partecipazione (ad oggi hanno confermato la loro presenza quasi 20 associazioni). Fin dalla mia elezione di febbraio ho tenuto a sottolineare che, a mio parere, la funzione prima della Federazione era rappresentativa nei confronti del mondo esterno (soprattutto politici, media, associazioni) e in tale direzione ho volto il lavoro.
Tutti soffriamo per l’informazione a senso unico e per la demonizzazione di Israele che diviene sempre più delicata man mano che il terrorismo islamico minaccia l’Europa e ad Israele si tende ad attribuire anche questa colpa.
Il Congresso romano è stato organizzato nella capitale per poter avere massima risonanza mediatica e la presenza dei politici non solo locali.
La prima parte riservata alle associazioni ci permetterà di verificare le idee di tutti e di fare tesoro di suggerimenti operativi e esperienze riuscite (qui a Milano abbiamo con la locale Associazione portato Angelica Livnè Calò in tre eventi con migliaia di spettatori entusiasti tra cui soprattutto studenti), verificheremo lo stato finanziario della Federazione e come sto portando avanti il progetto di dare una personalità giuridica alla Federazione con la possibilità di raccogliere finanziamenti da destinare alle associazioni locali per i loro progetti.
Questa parte dura quattro ore (dalle 14 alle 18) e penso quindi ci sia tutto il tempo per esaminare i nostri argomenti interni.
La seconda parte concentrerà in due ore una serie di eventi che credo molto stimolanti: i messaggi dei politici e dell’ambasciatore Gol, l’assegnazione dei premi di Informazione Corretta a Fiamma Nirenstain e Il Foglio (Giuliano Ferrara), e del premio Pinocchio al Manifesto; la presentazione di tre casi di cooperazione tra Italia e Israele: quello di Shulim Vogelman scrittore e editore che lancia con La Giuntina una nuova collana dal titolo Israeliana dedicata a esponenti non conosciuti in Italia della letteratura israeliana, quello di Angelica Livnè Calò che dal Kibutz di Sasa, al confine con il Libano, ha lanciato il movimento Bereshit Le Shalom e il gruppo teatrale dell’Arcobaleno riscuotendo nel nostro Paese un successo incredibile soprattutto tra i giovani, quello di Simone Botti imprenditore delle biotecnologie, emigrato in Israele da Roma qualche anno fa e che ha appena lanciato una iniziativa per la cooperazione economica tra Italia e Israele.
Verrà assegnato il premio Ponte Azzurro ad un imprenditore milanese che dopo anni in IBM ha realizzato una impresa nell’alta tecnologia che utilizzando tecnologie israeliane ha portato in Italia un sistema rivoluzionario di distribuzione dei dati sulle linee elettriche che è stato adottato dalla città di Brescia e ora lo sarà auspicabilmente in tutta Italia e poi in Europa.
Infine verrà assegnata una borsa di studio ad uno studente italiano desideroso di proseguire gli studi in Israele.
Come vedete un programma denso e spero interessante per tutti coloro che interverranno.
Mi appello ora al vostro amore per Israele: è chiaro che una sala semivuota sarebbe un disastro di immagine! E sinceramente non solo di immagine ma anche sostanziale poichè la Federazione verrebbe messa in dubbio da tutti per la sua credibilità.
So di aver osato tanto prendendo la sala 700 (700 posti!) dell’Auditorium, il luogo più prestigioso di Roma per un evento, ma so anche che se vogliamo contare dobbiamo farci sentire.
Sono certo dunque che molti tra voi rinunceranno agli impegni e affronteranno i sacrifici economici necessari per essere a Roma insieme al Consiglio della Federazione. Di questo vi sono grato fin da ora.
Per quanto riguarda la simbolica prosecuzione di solidarietà in Israele ho l’orgoglio di informarvi che il viaggio da noi lanciato, e a cui si sono aggregate varie associazioni ebraiche, ha attualmente più di 200 prenotazioni, un fatto senza precedenti dall’Italia.
Sono a disposizione per ogni chiarimento
vostro Andrea Jarach
anpij@tiscali.it