Rav Gambler
Documentazione per affermare senza esitazione i seguenti 3 controversi SI:
Si alla Barriera difensiva tra un popolo cultore di morte e uno esaltatore di vita.
Si all’eliminazione mirata di personaggi riconosciuti colpevoli di omicidi passati e futuri.
Si alla neutralizzazione del terrorismo, ovunque mimetizzato a collegare interruttori e candelotti esplosivi.
LA BARRIERA DIFENSIVA
Pur custodendo in casa oggetti di valore come: brillanti, monete antiche, tele d’arte o francobolli, a qualcuno, mettiamo il caso di nome “Guido”, potrebbe malauguratamente capitare di dover [soprav]vivere in un quartiere malfamato, aggiungiamo pure che in passato a piu’ riprese, ignoti siano piombati in casa di Guido ferendolo e derubandolo.
A questo punto, dopo una sfilza di notti insonni con la mazza da baseball sotto il cuscino, balzando in piedi a ogni scricchiolio sospetto di un gatto o per lo sciaquone dei vicini, Guido ormai esasperato, seduto sulla sponda del letto decide di prendere delle precauzioni per evitare future sorprese. Allora che fare? Dunque, puo’ blindare la porta, mettere sbarre alle finestre, montare un impianto d’allarme, mettersi una 22 nel comodino, piazzare una guardia giurata al portone, prendere i suoi valori e costruirci intorno una robusta cassaforte. In altre parole, nessuno gli restituira’ il maltolto ne’ le ore di sonno perdute, ma d’ora in poi, se quei lestofanti vorranno i suoi brillocchi dovranno sudarseli! Ora la notte Guido dorme come un putto.
Di fronte a simili estremi rimedi, quale legge internazionale potrebbe tacciare Guido di eccesso di protezione per cio’ che gli appartiene e gli sta’ a cuore?
Neanche la magistratura Belga dopo la quotidiana assunzione di LSD !
Per voi, filo-palestinesi dignitari di stampa e TV ed Europarlamentari, tutti coscientemente in malafede, tutti lucidamente confusi, non vi condivido ma riesco a capirvi. Vedo i vostri culi confortati da comode poltrone ergonomiche nel tepore dei vostri salottini o uffici, vedo il computer acceso, vedo le foto dei vostri cari e innocenti figli/nipotini in bella mostra sulla scrivania. Vi vedo mentre lanciandogli una sbirciata furtiva confidate ciecamente che essi, D-O ve ne guardi, non dovranno mai saltare in aria sbrindellati con il gelato in mano, o ospitare nel cranio un chiodo arrivato a 160 kmh. mentre ballano in discoteca…. certo che no, altrimenti a quale scopo tifare a voce alta per quegli ingombranti “amici assassini”?
Voi, fiduciosi in chissa’ che Machiavellica equazione, avete scelto di aiutare gli Orchi in keffiah contro gli altrui nipotini, assicurandogli copertura mediale, impunita’, sostegno economico e boicottaggio al nemico. E giu’ a cannoneggiare l’entita’ Sionista con false verita’ e verita’ falsate, terzomondismo di terza categoria, anziani protocolli riverniciati, cecita’ storica, geopolitica e religiosa. Tutte le sere poi, verso le 18 cioe’ a guerra finita, ve ne tornate a casa soddisfatti come dopo una partita d calcetto. In fondo, da’ una certa tranquillita’ sapere che Israele, il nemico virtuale che vi siete scelti non ritorcera’ mai bombardandovi le redazioni e le sedi di partito (e se proprio decidesse di farlo non avverrebbe di certo durante l’orario di lavoro come farebbe la controparte guerrasantista, delle torri gemelle). Israele e’ ottimista, e anche se da sempre piu’ che a far proclami, e’ impegnata in prima linea a difesa del territorio, sa che il timer della storia e’ gia’ innescato. Sara’ un po’ piu’ doloroso, ma presto scoprirete da soli che gli ingombranti “amici assassini” senza conoscerli, detestano “a morte”, anche i nipotini Vostri.
Provero’ ora di nuovo a motivare l’esigenza della barriera difensiva in forma semplificata, ricorrendo al pratico es. del Sig. Guido.
Vistosi costretto a vivere in quel quartiere malfamato, [il nostro Sig. Guido] Israele,
ha rilevato che con una passeggiata tra i campi di circa 15 minuti, si puo’ raggiungere da un paese Palestinese uno Israeliano indisturbati . http://www.mfa.gov.il/mfa/fence.html
C’e bisogno di una barriera si e’ detto allora [il Sig. Guido] Israele per proteggere da mani rapaci, la sua particolare collezione di “gioielli”. Trattasi infatti di un speciale tipo di preziosi, le cui custodie sono di frequente culle o carrozzine, a volte giovani conchiglie Ebree con la perla levigata ancora in grembo. Questi particolarissimi “preziosi umani” stanno molto bene in “parure” con anziani nonni, con giovani mamme e con festosi fratellini. Con essi si godono la VITA senza danneggiare nessun altro, e a[l Sig. Guido] Israele questa realta’ piace cosi’.
Nella propria scala dei valori, per [Guido] Israele, questi speciali gioielli superano qualsiasi altra pietra preziosa gelosamente custodita in caveau, cassette di sicurezza. Si, sono molto fieri di loro, e credetelo, quando sfreccia un terrorista in Vespa e ne scippa via uno per sempre, e’ come se portasse via un nipote a ciascuno, l’intera anima nazionale si riscopre violata. La nostra cantilena dello Shoa’ divenuta per alcuni oltremodo ripetitiva, dovrebbe trasmettervi un solo messaggio chiave da imprimere in testa a caratteri di fuoco: E cioe’ che malgrado le straordinarie doti di adattamento del genere umano, noi Ebrei non ci si abituera’ MAI a vedersi assassinare a sangue freddo dei fratelli innocenti, nemmeno quelli di 65 anni fa!
Riuscite a immaginare l’articolato processo di venir colpiti a tradimento, avere la forza per reagire, NON usarla, ed essere PURE tacciati di nazismo… non da Al Jazeera, o da Re Fahad, ma da altre democrazie occidentali?
Se la prossima reazione dell’esercito Israeliano fosse veramente affidata ad un colonello della Wermacht, non credete che Gaza durerebbe il tempo di una Marlboro?
Malgrado sia l’unica Democrazia in guerra perenne contro sanguinarie dittature, Arafattiani staterelli di Bananas e monarchie feudali, pur con sommo sacrificio Israele ha sempre combattuto con una mano dietro la schiena, e solo per attenersi a regole etiche. Senza la zavorra di queste regole, qualche settimana fa, con in mano un’informazione preziosissima, solo usando una bomba piu’ potente, avrebbe spedito nei giardini di Hallah l’intero direttivo di Hamas. Eppure, quel “macellaiaccio” di Sharon non ha voluto che nello scoppio rischiassero la morte 5 innocenti di troppo, gli ha fatto usare mezza bomba, e ora il direttivo di Hamas e’ ancora sul mercato, a concertare senza limitazioni di budget sul come assassinare i nostri di innocenti. Riuscirete mai a percepirle queste sottigliezze?
Israele ha dato magistrali lezioni al mondo intero, sul come una vera Democrazia applichi la giustizia anche quando le aggressioni erano operate da culture genocide, primitive o oscurantiste.
Espressione di Democrazia illuminata tenere ancora oggi in Parlamento Membri Arabi apertamente ostili con pieno diritto di voto, o la commissione su Sabra e Shatila, che tra gli altri processo’ e assolse l’allora Ministro della difesa Sharon, o quella piu’ recente per la battaglia [delle bugie stampate] di Jenin. Un gesto di Democrazia fu di rendere all’Egitto l’intera penisola del Sinai con i suoi pozzi petroliferi e le spiaggie di Sharm el Sheik. Democrazia di permettere a un Marwan Barghouti riconosciuto capo di un branco di canaglie, di avere un processo, un avvocato e sorridere ai media facendo il segno della vittoria. Democrazia di permettere l’ingresso in zona di guerra a centinaia di pacifisti strabici, che non s’azzarderanno mai ad andare a fermare il genocidio di Cristiani in Sudan, o l’annientamento del 10 % della popolazione Cecena. Non sono esempi di democrazia da manuale questi? Immaginate un Paolo Longo, filo-Israeliano insediato a Nablus, che ne sarebbe di lui dopo la prima settimana di corrispondenza?
Mostratemi o Paladini della giustizia e del diritto come inducete i Russi a darne solo mezza di queste lezioni di civilta’, su cio’ che a telecamere e riflettori spenti, da anni combinano indisturbati in Cecenia.
Sfidate Israele anche quando queste nobili notizie raggiungono le agenzie europee, e ne occultate i particolari passandole in trafiletti di terza pagina, troppo presi come siete a sperare in un suo prossimo presunto scandalo da additare. Nell’Israele attuale, l’esigenza di proteggere i propri cari, e’ divenuta un’emergenza comune ad ogni padre, nonno, zio e fratello, allora chi possono aiutare i bastoni, che l’Europa le mette regolarmente tra le ruote?
Ma veramente non riuscite ne’ ad aiutarci ne’ a farvi i fatti vostri?
Boicottaggi economici, culturali, donazioni che vanno a ingrassare gli stipendi dei martiri di Al Aqsa, ad appesantire i cinturoni della Jihad, a produrre nuove trasmissioni tv Palestinesi che inducono un popolo tenuto al guinzaglio a sognare di poter un giorno esplodere in mille pezzi. A stampare altri programmi e libri scolastici che susciterebbero una standing ovation di Himmler e Goering.
Come si puo’ paragonare il muro di difesa in costruzione a quelli che nel mondo cadono? Prendiamo solo il piu’ noto, quello di Berlino. Se i Berlinesi avessero avuto dei famelici terroristi dall’altra parte del muro, statene certi, piu’ che abbatterlo avrebbero raddoppiato le torrette e incaricato la Krupps per foderarne le fatiscenze con lastre d’acciaio.
Una barriera visibile servira’ anche a scongiurare il rischio per una malcapitata famigliola Israeliana in gita in una zona sconosciuta, di guidare per soli 10 minuti nella direzione sbagliata, e ritrovarsi di colpo in una realta’ medievale, circondata da una folla ostile che in barba a 2000 anni di civilta’ gli riserverebbe lo stesso trattamento delle “presunte streghe”.
Dovreste essere contenti che gli Israeliani abbiano trovato da soli questa soluzione. Detto questo, se edificare un barriera di centinaia di km potra’ salvare anche uno solo di questi “gioielli con l’anima” tanto cari al Sig. Guido e a tutta Israele, per la morale ebraica equivarra’ all’aver salvato il mondo intero, e ne sara’ quindi valsa la pena.
ELIMINAZIONI MIRATE
Il selezionamento di ciascun target viene preceduto da un accurato e dispendioso lavoro d’intelligence, per ciascun terrorista prima di essere ammesso nel mirino d’onore, deve venir comprovata insindacabilmente la responsabilita’ per precedenti assassini. L’eliminazione del pluriomicida comunque non viene eseguita come punizione per i crimini compiuti, bensi quando l’intelligence la considera indispensabile per sventare i piani che questi si appresta ad attuare in futuro.
Negli USA ad es. dall’analisi del comportamento dei serial killer e’ stato riscontrato che il clima d’impunita’ sviluppa nei criminali un senso psicologico di onnipotenza che li porta a commettere ulteriori crimini in una sorta di esaltazione immortale.
Considerato che non potra’ mai accadere che Israele possa commettere errori di persona, l’unico rischio reale e’ che durante l’operazione possano verificarsi delle perdite collaterali. Il terrorista questo lo ha previsto da lungo tempo, e’ un po’ la sua polizza vita, non a caso si circondano e proteggono regolarmente con piccoli scudi umani. Questo e’ il punto nevralgico da chiarire, cioe’ che umanisticamente al terrorista, di quel piccolo interessa molto meno che al soldato Israeliano che potrebbe colpirlo accidentalmente. Difatti voi come me, cosi’ come l’Israeliano medio, (e Vivaddio almeno su questo siamo tutti d’accordo), un bimbo in prima linea non ce lo porteremmo mai!
Se veramente ci stanno a cuore questi bimbi Palestinesi, invece di rimpinzare il corrotto e gia’ straricco regime di Arafat, dovremmo ripulire il cortile della loro infanzia da questi mostri che li usano come ostaggi per proteggersi dagli Israeliani finche’ sono vivi, e per venderne le pelli al chilo a stampa e tv una volta morti.
Dovremmo togliergli di mano candelotti e mitra di cui senza scrupoli li ha muniti l’ANP, e restituirgli palette, secchielli e trenini.
Diamo ora un’occhiata ravvicinata ad alcune leggi della convenzione di Ginevra e misuriamole con la condotta da tenere per uno Stato sovrano quando la partita che gioca e’ contro un groviglio di spietate organizzazioni di codardi assassini.
L’Art. 28 e 29, recitano che l’uniforme deve essere obbligatoria, inutile ricordare in quante foto si vedono Palestinesi sparare in borghese mescolati tra i civili.
Per la Convenzione di Ginevra: Se il soldato non porta uniforme e spara in un centro affollato la responsabilita’ delle possibili vittime collaterali sara’ sua.
Se un soldato [terrorista] si nasconde in una casa abitata, l’esercito avversario e’ autorizzato ad attaccare la casa, la responsabilita’ per eventuali perdite collaterali e’ di colui che si fa scudo di civili. Come vedete, niente di nuovo sotto al sole, sapevano bene anche a Ginevra come applicare la giustizia, mentre i terroristi sfruttano benone il fatto che Israele si faccia ancora piu’ scrupoli di coscenza di quanto le leggi le richiedano.
In conclusione, il terrorismo cresce e si propaga nell’umanita’con le identiche strategie di un cancro, un sistema ove all’inizio poche cellule infette affliggono cellule sane. Piu’ si allarga la metastasi, piu’ la malignita’ s’irrobustisce, fino al rischio estremo di diffondersi all’intero organismo, trascinandolo se non s’interviene per tempo alla distruzione. In questa chiave di lettura, le eliminazioni mirate vanno intese come un asporto chirurgico, il bisturi non entra nel corpo del malato con lo scopo di ucciderlo, ma di estrometterne la parte malata, salvaguardando dal contagio la parte integra.
GUERRA AL TERRORE A 360°
Quant’è patetica quell’indignata parte di Occidente mentre si affanna ad esporre a Israele improponibili regole del gioco:
Voi avete un esercito possente, sofisticate tecnologie, atomiche e satelliti, dovete facilitare la strada a quei poveri diavoli che vengono in casa vostra a mattare a casaccio, in fondo usano solo modeste bombe artigianali fatte di bulloni e biglie d’acciaio, non hanno altro poveretti . Che vuol dire se attaccano a tradimento una paninoteca o una fermata del bus, che importa se usano le ambulanze per introdurre l’esplosivo nel vostro territorio, se insegnano ai bambini che morire per uccidere un israeliano gli garantira’ una Disneyland Islamica? Che cambia se paragonate alla gang di Arafat, Mafia Ndrangheta e Camorra sono l’Accademia dei Lincei? Perche’ vi rifiutate ad accettare il loro anziano dittatore regolarmente imposto con elezioni (avvenute piu’ di 2 lustri fa, e truccate), che c’entra che avete due containers di prove schiaccianti che dirige somme ragguardevoli di aiuti verso propri conti personali, che sputa in faccia a chi lo contraddice, che alla Mukata gioca a backgammon con infanticidi e ministricidi, che fa impiccare sommariamente sulla pubblica piazza palestinesi accusati di collaborazionismo, che firma le fatture per la dinamite, che ora che non c’e piu’ lo Zio Saddam, fornisce supporto alle famiglie che hanno orgogliosamente offerto il “falciatore” di turno.
Quando vedo una palestinese 24enne bella, giovane, avvocato, benestante, con cosi’ tante strade da prendere nel mondo, decidere invece d’immolarsi per sbrindellare le carni dei neonati del nemico, non so come, mi sovviene il Paganesimo, con i suoi sacrifici umani al dio Molok, meglio se infanti, mi torna in mente anche l’insolita richiesta fatta dal Signore ad Abramo e suo nipote Lot di trovare 10 cittadini meritori per salvare la sorte di Sodoma e Gomorra dalla distruzione. Malgrado gli sforzi il buon vecchio Abramo non vi riusci’, ed eccole li’ sepolte da millenni sotto un muto cimitero di sale.
La grande massa del popolo palestinese , sono individui annichiliti, svuotati dalla disperazione, (e quella vera non e’ contro l’occupante Israeliano, senno’ Israele non riceverebbe cosi’ tante informazioni su dove i terroristi si nascondono), soggiogati per 24 ore per 7 di’ da una dittatura violenta che e’ andata a scuola da Saddam, che amministra col mitra le loro linee di credito e con il fanatismo politico religioso le linee delle loro vite. La massa silenziosa palestinese e’ la prima vera vittima del terrorismo di casa sua, dal quale non sa come districarsi, come proteggersi, alcuni che ci hanno provato li hanno appesi con del cordone al collo sulle piazze principali, e gli hanno fatto con delle lame dei buchi nella pancia davanti a un pubblico anche di bambini.
Il Palestinese della strada si muove come in un perenne stato d’ipnosi, cammina in vie dedicate a bombaroli suicidi, porta a scuola i bimbi dove sono esposti nei corridoi i quadretti dei martiri, li, oltre a matematica e geografia, l’ANP ha deciso di fargli impratichire i figli anche sull’esaltazione al martirio. Va a fare la spesa dal fornaio o entra in un officina meccanica, e le pareti sono tappezzate con foto di assassini venerati come fossero rockstars o pin-ups, persino le squadre di calcio sono intitolate agli stragisti. Finalmente va a casa, accende la TV e un cantante con tono struggente ripete 30 volte in un minuto prendi il mio sangue, vorrei morire per te Al Quds, (Gerusalemme). Il tema del versare il sangue poi, viene trattato sul canale dell’ANP e sulla tv di Hamas con la stessa frequenza con cui sulle nostre si parla di acqua minerale.
Road map, Oslo, Madrid, Wye plantation, Camp David, sono state tutte simulazioni, meri esercizi di speranza che per anni Israele abbagliata dall’ottimismo ha fatto allo specchio.
L’articolo “PACE” offerto in tutte le salse, confezioni lanci e offerte speciali e’ rimasto smaccatamente sullo scaffale, tutte le offerte fatte da Rabin /Peres/ Nethanyahu /Barak/ Sharon si sono infrante sul medesimo scoglio del corto e retrogrado Arafat. quante volte Israele ributtata in pista da frasi incoraggianti degli USA, dell’Europa, della Lega Araba, come un pugile che combatteva contro un avversario invisibile e’ tornata alla carica con il pacchetto PACE? Alla fine pero’ si e’ dovuta ricredere, la hola della delusione ha attraversato il Parlamento da estrema destra a estrema sinistra, Arafat e’ un partner per la pace esattamente come potrebbe danzare la classica “morte del cigno” sulle punte. Anche se il prezzo e’ ottimo, non c’e nessun interesse all’acquisto di uno stock di PACE per chi ha deciso di cibarsi di sangue. E finche’ su tutto domina lui, come ci si puo’ augurare che esca qualcosa di buono da una cultura tenuta in perpetuo bagnomaria nell’odio e nella morte? Non c’e molto tempo, ci sono chiari segnali che l’ANP sta’ esportando il business del terrore in altre aree calde, come l’Indonesia, o lo Yemen, ad insegnare ad altri le dinamiche dell’impunita’, non permettiamo al suo carcinoma di propagarsi, o arrivera’ anche a P.zza Duomo e P.zza Venezia. Abu Mazen, Abu Ala, …. c’e sempre lui dietro, e nel terrore di perdere le leve del terrore ricorrera’ regolarmente al terrore.
Oggi piu’ che mai deleggittimare efficacemente il terrorismo significa prendere Arafat, impagliarlo, metterlo dentro una comoda teca di vetro ed esporlo in un museo storico con la didascalia:
Qui giace Yasser Arafat,
salito a cavallo alla colomba della pace come Nobel e Statista,
la dirotto’ lontano di 30 anni dopo tornato a fare il terrorista.
Rav Gambler
21 ottobre 2003